Autore Topic: La canzone che ogni padre dovrebbe dedicare al proprio figlio che nasce  (Letto 2444 volte)

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Online Massimo

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Di questi tempi non auguro a nessun uomo di diventare padre, ma se ad uno dovesse capitare una simile evenienza, questa è la canzone che un neo padre dovrebbe dedicare al proprio nascituro:


Offline Vicus

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Re:La canzone che ogni padre dovrebbe dedicare al proprio figlio che nasce
« Risposta #1 il: Febbraio 28, 2020, 23:15:53 pm »
Il problema non è diventare padre, ma la madre che approfitta di questa paternità
« Ultima modifica: Febbraio 28, 2020, 23:51:40 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:La canzone che ogni padre dovrebbe dedicare al proprio figlio che nasce
« Risposta #2 il: Febbraio 29, 2020, 00:08:47 am »
Il problema non è diventare padre, ma la madre che approfitta di questa paternità

Ma l'hai ascolata questa canzone? E' un CAPOLAVORO!!!

Offline Vicus

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Re:La canzone che ogni padre dovrebbe dedicare al proprio figlio che nasce
« Risposta #3 il: Febbraio 29, 2020, 01:07:10 am »
Non è male, un po' scapigliata ma fa capire quando siano preziose per l'umanità e per un padre le nuove generazioni.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Online KasparHauser

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Re:La canzone che ogni padre dovrebbe dedicare al proprio figlio che nasce
« Risposta #4 il: Febbraio 29, 2020, 18:35:40 pm »
Sì però Pelù a S. Remo col lutto al braccio per i femminicidi, che dice di vergognarsi talvolta di essere uomo...è una grande delusione.

Online Massimo

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Re:La canzone che ogni padre dovrebbe dedicare al proprio figlio che nasce
« Risposta #5 il: Febbraio 29, 2020, 19:55:21 pm »
Sì però Pelù a S. Remo col lutto al braccio per i femminicidi, che dice di vergognarsi talvolta di essere uomo...è una grande delusione.

NESSUN artista o cantante può in alcun modo permettersi di ignorare i femminicidi ed esimersi dire o fare qualcosa contro i femminicidi, caro Kasparhauser. Altrimenti, è rovinato e addio successo e notorietà. Nemmeno se è e si chiama Piero Pelù ed soprannominato El Diablo. Oggi anche Satana deve genuflettersi davanti alle donne. Può evitare di farlo sono chi non è nessuno e non ha niente da perdere, cioè noi. Così vanno le cose attualmente. Ci piaccia o non ci piaccia.

Online Frank

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Re:La canzone che ogni padre dovrebbe dedicare al proprio figlio che nasce
« Risposta #6 il: Marzo 01, 2020, 01:49:49 am »
Massimo, un cantante non è comunque obbligato ad esprimere opinioni politicamente corrette sul cosiddetto femminicidio.
Può sempre tacere.

Online Frank

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Re:La canzone che ogni padre dovrebbe dedicare al proprio figlio che nasce
« Risposta #7 il: Marzo 01, 2020, 01:51:59 am »
Sì però Pelù a S. Remo col lutto al braccio per i femminicidi, che dice di vergognarsi talvolta di essere uomo...è una grande delusione.

Concordo.
E pensare che in passato

mi piaceva.

Online Massimo

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Re:La canzone che ogni padre dovrebbe dedicare al proprio figlio che nasce
« Risposta #8 il: Marzo 01, 2020, 09:56:09 am »
Massimo, un cantante non è comunque obbligato ad esprimere opinioni politicamente corrette sul cosiddetto femminicidio.
(Quote)


Una volta a Bob Dylan venne chiesto un parere sulla situazione politica e sociale in Sudafrica e in merito all'apartheid. Rispose:" Il fatto che sappia suonare bene la chitarra non significa che sia la persona più indicata per commentare la situazione politica e sociale sudafricana". Oggi nessuno può rispondere in questo modo quando gli si chiede un parere sul femminicidio. Nemmeno Piero Pelù. Non può pensare di rispondere:" Il fatto che sappia cantare le canzoni rock non significa che io sia la persona più indicata per fare commenti sui femminicidi". Caro Frank, già l'ho detto a Kasparhauser: solo chi non ha niente da perdere o non è nessuno può permettersi di tacere o ignorare il femminicidio o peggio (anzi, meglio) contestarlo. Cioè, noi. Piero Pelù e gli altri cantanti (famosi o meno) non possono permetterselo.


Online KasparHauser

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Re:La canzone che ogni padre dovrebbe dedicare al proprio figlio che nasce
« Risposta #9 il: Marzo 01, 2020, 16:08:45 pm »
Capisco tutto, ma dire per esempio "speriamo non ci siano più violenze" ed evitare quel ridicolo lutto al braccio? Per tacere poi della frase di grassiana memoria (nel senso di Pietro Grasso) : "mi vergogno di essere uomo". Si potevano scegliere modi e parole meno omologati, se proprio non si può tacere.
Non sarei così deluso se lo avesse fatto Claudio Baglioni.
Bah..sarà l'effetto del recente matrimonio.

Online Frank

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Re:La canzone che ogni padre dovrebbe dedicare al proprio figlio che nasce
« Risposta #10 il: Marzo 01, 2020, 18:15:48 pm »
Una volta a Bob Dylan venne chiesto un parere sulla situazione politica e sociale in Sudafrica e in merito all'apartheid. Rispose:" Il fatto che sappia suonare bene la chitarra non significa che sia la persona più indicata per commentare la situazione politica e sociale sudafricana". Oggi nessuno può rispondere in questo modo quando gli si chiede un parere sul femminicidio. Nemmeno Piero Pelù. Non può pensare di rispondere:" Il fatto che sappia cantare le canzoni rock non significa che io sia la persona più indicata per fare commenti sui femminicidi". Caro Frank, già l'ho detto a Kasparhauser: solo chi non ha niente da perdere o non è nessuno può permettersi di tacere o ignorare il femminicidio o peggio (anzi, meglio) contestarlo. Cioè, noi. Piero Pelù e gli altri cantanti (famosi o meno) non possono permetterselo.

Non seguò più Sanremo da lustri, idem Pierò Pelù, ma leggendo qua e là sul web non mi risulta che qualcuno lo abbia obbligato a parlare del cosiddetto femminicidio.
Pelù ha fatto tutto da solo.

https://www.today.it/media/sanremo-2020/piero-pelu-violenza-donne-sanremo-2020.html

Il fatto è che siamo circondati da ometti mentalmente limitati.
Ometti che passano regolarmente da un estremo all'altro, totalmente incapaci di comprendere e descrivere i rapporti tra i due sessi per ciò che realmente sono.
Lo stesso vale per il succitato cantante che parla di "deriva maschilista e quartomondista", nonché di "esami di coscienza che devono fare i maschi".
Nota bene: non una parola in merito a ciò che dovrebbero fare le femmine.
Femmine che sono le prime ad educare i maschi; femmine che hanno il monopolio della scuola (università esclusa), quindi dell'educazione dei ragazzi.
Femmine che hanno un potere quasi assoluto in materia di rapporti affettivi-sessuali.
In definitiva, ma dove cazzo vogliamo andare con ritardati del genere ?
Ritardati che sono il principale problema degli uomini pensanti.
Perché, ripetiamolo, i primi a creare problemi agli uomini (pensanti) son gli stessi uomini (inconsapevoli e ritardati).

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Re:La canzone che ogni padre dovrebbe dedicare al proprio figlio che nasce
« Risposta #11 il: Marzo 01, 2020, 20:22:44 pm »
Tutto vero tranne purtroppo
Citazione
(università esclusa)
L'università è un campus di addestramento al globalismo femminista. Il potere delle donne si esprime innanzitutto con le loro ampie corsie preferenziali che si riflettono ovviamente sul mondo del lavoro, come sull'indottrinamento al pensiero unico inculcato negli atenei.
I fatto che i prof. titolari siano ancora in maggioranza uomini (ma con una rilevante percentuale di assistenti donne), è puramente marginale.
Quanto sopra è stato ribadito di recente da Fusaro su Byoblu e da Jane Jacobs nel suo Dark Age Ahead: entrambi concordano sul fatto che l'università non forma più ma indottrina e seleziona i futuri maggiordomi del Nuovo Ordine Mondiale in base al loro conformismo e docilità all'ideologia del mercato globale.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:La canzone che ogni padre dovrebbe dedicare al proprio figlio che nasce
« Risposta #12 il: Marzo 01, 2020, 21:18:01 pm »
Non seguò più Sanremo da lustri, idem Pierò Pelù, ma leggendo qua e là sul web non mi risulta che qualcuno lo abbia obbligato a parlare del cosiddetto femminicidio.
Pelù ha fatto tutto da solo.

https://www.today.it/media/sanremo-2020/piero-pelu-violenza-donne-sanremo-2020.html

Il fatto è che siamo circondati da ometti mentalmente limitati.
Ometti che passano regolarmente da un estremo all'altro, totalmente incapaci di comprendere e descrivere i rapporti tra i due sessi per ciò che realmente sono.
Lo stesso vale per il succitato cantante che parla di "deriva maschilista e quartomondista", nonché di "esami di coscienza che devono fare i maschi".
Nota bene: non una parola in merito a ciò che dovrebbero fare le femmine.
Femmine che sono le prime ad educare i maschi; femmine che hanno il monopolio della scuola (università esclusa), quindi dell'educazione dei ragazzi.
Femmine che hanno un potere quasi assoluto in materia di rapporti affettivi-sessuali.
In definitiva, ma dove cazzo vogliamo andare con ritardati del genere ?
Ritardati che sono il principale problema degli uomini pensanti.
Perché, ripetiamolo, i primi a creare problemi agli uomini (pensanti) son gli stessi uomini (inconsapevoli e ritardati).


Forse, caro Frank, il problema non è tanto la stupidità (molti uomini che si comportano da autentici coglioni con le donne sono poi di una furbizia eccelsa con gli altri uomini) e neppure la debolezza (uomini tostissimi con altri uomini sono poi deboli e arrendevoli con le donne) ma bensì si tratta di altro: la VERGOGNA. Aveva già diagnosticato questo fenomeno l'eccellente Rino Della Vecchia cioè Barnart in una magistrale risposta ad una donna che gli diceva che doveva vergognarsi per quello che pensava e diceva. Vale la pena riportarla tutta:
"Dovremmo vergognarci, certo. Ma ecco come sono andate le cose: anni fa, di fronte all'avanzata trionfante del femminismo nessuno dei maschi occidentali, nemmeno quelli della destra tradizionale, provava a fare qualcosa per opporsi. Nessuno si muoveva o abbozzava un tipo di reazione. Cosa frenava gli uomini? Non poteva essere la paura, perchè essa non ha mai impedito agli uomini di combattere per le diverse e disgraziate cause, comprese quelle perse in partenza o intraprendere le imprese più assurde e demenziali, comprese quelle che comportavano la morte sicura. Non poteva essere neppure la consapevolezza di combattere per una causa sbagliata perchè infinite volte gli uomini hanno combattuto volentieri e coraggiosamente per cause errate e deprecabili contro cause legittime e giuste. Si pensi a quanti uomini volontari hanno combattuto perchè i negri rimanessero schiavi arruolandosi in massa nell'esercito sudista confederato o a quanti giovani tedeschi hanno combattuto con entusiasmo (non perchè coscritti) per Hitler anche perchè le camere a gas continuassero a funzionare. Non poteva essere neanche perchè non si capiva dove volesse arrivare il femminismo: ogni uomo capiva che in gioco vi era l'interesse maschile e i diritti maschili. Allora cosa diavolo era? Cosa bloccava e paralizzava la reazione maschile? Se non era la paura, la malafede, l'ingenuità, di cosa si trattava? Quale forza parallizzava gli uomini? Qualcosa doveva ben essere. Rimaneva in campo una sola forza da prendere in considerazione, andando per esclusione. Una sola, in grado di frenare e paralizzare gli uomini rendendoli succubi e docili, come servi obbedienti: la VERGOGNA. Questo perchè se avessero combattuto, questa volta gli uomini non avrebbero combattuto per la Patria, per il Re, per la Tribù, per la Famiglia, per la Fede, per Dio o per il territorio: questa volta avrebbero combattuto solo per se stessi. Di più: se avessero combattuto, questa volta non avrebbero dovuto combattere contro i mostri, contro i draghi, contro gli eserciti invasori. Questa volta l'avversario avrebbe avuto il volto accattivante e seducente delle donne. Di fronte alla prospettiva di combattere la squallida guerra contro le donne, gli uomini, per la prima volta nella storia, hanno allora considerato onorevole la diserzione e la fuga e disonorevole il combattimento. In un certo senso questa reazione è legittima: la guerra contro le donne è la guerra più deprimente e priva di onore che ci possa essere per un uomo, dalla quale non si può ricavare la più piccola particella di gloria. Che questa analisi sia giusta è dimostrata dal fatto che il femminismo fa di tutto per instillare ancora di più il senso di vergogna nell'uomo perchè sa che questo è il modo infallibile per paralizzarlo sempre più. Cosa fa, a questo punto, un uomo consapevole e RISVEGLIATO? Arrivato a questo punto  un uomo di questo genere, rendendosi conto che la VERGOGNA è il suo vero bavaglio e la sua vera catena, con determinazione la recide

Questa è, caro Frank, la condizione morale degli uomini d'oggi, in Occidente. Persino Piero Pelù ne è vittima. Solo chi, come noi, non ha da perdere nulla, nemmeno la notorietà che non ha, tantomeno una carriera o un'invidiabile posizione sociale, può affrancarsi da essa.

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Re:La canzone che ogni padre dovrebbe dedicare al proprio figlio che nasce
« Risposta #13 il: Marzo 01, 2020, 21:25:21 pm »
Ma si chiama Dalla Vecchia o Barnart?
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:La canzone che ogni padre dovrebbe dedicare al proprio figlio che nasce
« Risposta #14 il: Marzo 01, 2020, 21:35:46 pm »
Si chiama Rino Della Vecchia, ma assume lo pseudonimo di Barnart (non è Paolo Barnard).