Autore Topic: Steve Biddulph+asili nido  (Letto 959 volte)

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Steve Biddulph+asili nido
« il: Giugno 08, 2010, 16:29:21 pm »
Qualcuno conosce e/o ha mai sentito parlare di tale Steve Biddulph (http://web.me.com/stevebiddulph/Site_1/Home.html)?
L'ho trovato facendo una ricerca sulle varie opinioni riguardanti gli asili nido - e per trovarne di negative ce n'è voluto... - Comunque, questo è quello che sostiene questo autore di "Raising Boys" e "Manhood" (Sarà una specie di Risè australiano?):

Londra, «bocciata» anche la tata. La conferma dagli studi di Oxford. Il guru dell’infanzia ci ripensa. Le nuove tesi di Biddulph: l’asilo fa bene, ma solo dopo i 3 anni

LONDRA — «Un focolaio di insubordinazione e aggressività». E’ l’asilo secondo uno dei maggiori esperti di infanzia al mondo, Steve Biddulph, autore di libri che hanno aiutato un’intera generazione di genitori a districarsi nell’universo dei figli. Le sue parole non faranno piacere a quelle mamme che, per tornare al lavoro, affidano i figli al nido già dai primi mesi di vita, una realtà sempre più comune in Paesi dove il doppio stipendio in famiglia non è lusso, manecessità. Un’uscita a sorpresa, quella di Biddulph, sino a poco tempo fa convinto che l’asilo «fosse un ambiente sano e indicato per il bambino». Ha cambiato idea quando ha cominciato a studiare l’argomento a fondo per un nuovo libro. Ora non ha dubbi: la cosa migliore, per i piccoli sotto i 3 anni, è stare a casa con la mamma. Se proprio non è possibile, che sia un familiare o un’amica (o amico) di famiglia a occuparsi del bimbo, al massimo una tata. Ma l’asilo, quello no.
IL GIUDIZIO — E’ una conclusione che l’autore di titoli come Il segreto dei bimbi felici, Crescere figli maschi e Il segreto delle coppie felici, libri da milioni di lettori, ha raggiunto dopo aver visitato un’infinità di centri per l’infanzia. «Nei casi migliori—ha spiegato al Sunday Times — gli asili nido faticano a fornire al bambino piccolissimo ciò di cui ha bisogno ». Casi rari. La grande maggioranza è molto peggio. «Solitudine e tristezza, insegnanti negligenti, bambini sconcertati. Uno spettacolo straziante». Per Biddulph è stata una conclusione «estremamente deludente». «Ho sempre pensato che l’asilo facesse bene non solo al bambino, ma anche alla mamma — ha sottolineato —. Il primo può cominciare a imparare a socializzare, la seconda può ritrovare un certo equilibrio, che è poi il segreto di un matrimonio felice ». Invece non è così. E la colpa, ha precisato, non è delle madri, bensì della società. Sbagliano quei governi, come quello britannico, che investono nel settore prescolastico «quando sarebbe molto più costruttivo dare alla donna la possibilità di rimanere a casa con i figli per i primi anni senza perdere il lavoro».
LE INIZIATIVE—Da quando sono arrivati al potere, nel 1997, i laburisti hanno creato in Gran Bretagna 1,2 milioni di posti nido. Ogni bimbo, a tre anni, ha diritto a due ore e mezzo di asilo al giorno gratis, un’iniziativa che l’esecutivo sta pensando di introdurre dai due anni in su. In più, i genitori che mandano i figli all’asilo possono ottenere un rimborso spese proporzionale al reddito, soldi che possono essere riscossi anche se invece dell’asilomammae papà scelgono una nanny. «L’obiettivo è assicurare che ogni genitore abbia accesso a una soluzione stimolante, sicura e realistica che dia maggiore flessibilità» ha detto un portavoce del ministero per l’Istruzione. Quella di Biddulph non è una voce solitaria. Uno studio realizzato congiuntamente dalle università di Londra e Oxford, con 1.200 casi esaminati, ha concluso che i bimbi che vengono mandati all’asilo nido hanno maggiore propensione a comportamenti aggressivi e antisociali, soprattutto quando crescono. Penelope Leach, autrice come Biddulph di libri molto letti sull’infanzia, è d’accordo con il collega. «Non c’è niente che faccia bene al bambino — ritiene — quanto l’affetto materno e il contatto continuo con almeno un genitore. E’ questo che gli permette di esplorare il suo mondo e di spingersi con sicurezza verso nuove conquiste ». Mentre dai tre anni in poi l’asilo è «un’esperienza positiva», per Biddulph è nocivo il nido a tempo pieno (dalle 8 alle 18) dai sei mesi ai due anni, che in Gran Bretagna riguarda il 5% dei bimbi.
E LE MAMME?—E loro, le dirette interessate, cosa ne pensano? «Credo che il bambino sia in grado di avvertire l’affetto dei genitori anche quando passa con loro poco tempo — sostiene Katherine Scott, madre di due bambini e funzionaria della City —. Come farei altrimenti a lavorare?». Sul piede di guerra, invece, Lesley Goodson, avvocato: «Sono stufa di questi grandi esperti. Nessuno ha più fiducia in noi. Vorrei sapere quale madre affiderebbe i figli a una nanny di cui non è completamente sicura, quale madre continuerebbe a mandare i figli in un asilo nido poco adeguato».
(Paola De Carolis)


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