Autore Topic: Se pensi di CONVIVERE o già convivi, leggi qui  (Letto 2930 volte)

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Offline Vicus

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Se pensi di CONVIVERE o già convivi, leggi qui
« il: Settembre 05, 2017, 01:13:32 am »
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SE HAI IN PROGRAMMA DI CONVIVERE

Alcuni uomini pensano che la semplice convivenza non ponga oneri a loro carico. In realtà non mancano anche in questo caso conseguenze anche pesanti per l'uomo. Ti invitiamo pertanto a riflettere bene prima di iniziare una convivenza stabile.
1. Sei certo che la tua compagna tenga realmente a te e sia affidabile nel lungo periodo? Fai attenzione alle donne:
- Interessate solo alle compere e al divertimento
- Che hanno avuto molte esperienze, specialmente se recenti o con uomini di incerta reputazione
- Pigre
- Incapaci di empatia, che si comportano con un certo distacco come se recitassero un copione
- Che criticano e pretendono di cambiare te e il tuo stile di vita
- Che hanno idee femministe e considerano la donna oppressa dall'uomo
- Che avanzano pretese economiche o di altro tipo nei tuoi confronti
- Che tendono ad allontanarti dai tuoi amici (dicendoti ad esempio "tu sei migliore di loro") e ti impongono di frequentare i loro
- Inseparabili da una madre insopportabile, viziate dal padre o con una figura paterna carente/assente
- Apparentemente senza il minimo difetto: molte si comportano come nell''800 all'inizio, per rimettere l'orologio al 2000 appena maturano diritti su di te
- Che rifiutano di discutere gli aspetti pratici, specialmente legali ed economici della convivenza, comprese le conseguenze in caso di separazione
- Morbosamente attaccate al loro animale domestico: al primo posto metteranno sempre la loro bestiola, il cane sarà il loro fidanzato e tu sarai trattato come un cane
- Per approfondimenti su come evitare brutte sorprese con le donne vedi qui il parere di un uomo di vasta esperienza: https://www.questionemaschile.org/forum/index.php?topic=12994.msg148409#msg148409
- Se sei cattolico praticante puoi considerare di limitare (relativamente) le conseguenze di un eventuale divorzio chiedendo la dispensa dalla trascrizione allo stato civile dell'atto di matrimonio. Tale dispensa viene concessa spesso per mantenere la pensione di reversibilità. Puoi rivolgerti al vescovo della tua diocesi o (preferibilmente) al parroco che provvederà a inoltrare la richiesta al vescovo.

RISCHI DELLA CONVIVENZA
2. Mantenimento anche oneroso: la legge 76/2016 (cosiddetta legge Cirinnà) permette all'ex convivente (solitamente la donna) e indipendentemente dalle ragioni della cessazione della convivenza, di percepire un assegno di mantenimento proporzionato alla durata della convivenza, per un periodo fino a cinque anni. Gli alimenti sono dovuti soltanto se l'ex convivente versa in condizione di "grave difficoltà economica", attenzione quindi a donne disoccupate, senza casa e non ultimo all'"elasticità" dei giudici. Ciò vale anche se la convivenza non è formalizzata dalla residenza anagrafica. Non è necessario un periodo minimo di convivenza: gli alimenti sono dovuti dal primo giorno!
Se convivi con una donna che ha figli di altri uomini, e trascorri un tempo sufficientemente lungo con loro creando un legame, la legge potrebbe considerarti "figura paterna" e obbligarti a mantenerli.
3. Perdita dell'affido dei figli e della casa: se hai dei figli con la tua convivente li dovrai riconoscere o ti può venire imposta la paternità, e valgono esattamente le stesse norme del matrimonio: lei avrà il diritto di educarli e crescerli e tu il dovere di mantenerli anche se affidati esclusivamente a lei.
Oggi c'è l'affido condiviso, ma è difficile farlo rispettare e anche le conseguenze sul tuo reddito e sulla casa dove abiti sono di fatto le stesse del divorzio: le statistiche dicono che, anche in caso di affido congiunto, i figli sarebbero "prevalentemente collocati" presso la madre, e dovresti contribuire al loro mantenimento con una media di 500 euro al mese e vedresti i tuoi figli un pomeriggio a settimana e a week-end alternati.
Dovresti inoltre rimborsare parte delle spese straordinarie che lei sosterrebbe per i figli quali, ad esempio spese mediche o per motivi di studio.
Dovresti infine sloggiare dalla casa familiare, assegnata alla madre nell'"interesse dei figli", anche se l'affitto è intestato a te o la casa è di proprietà tua o di una terza persona, per esempio i tuoi genitori, restando però obbligato a pagare una parte rilevante dell'affitto o del mutuo o (se non c'è mutuo) percependo un affitto irrisorio e solo se il reddito della donna lo permette.
Tieni inoltre presente che anche se nella convivenza le norme sul mantenimento sono meno rigorose, il giudice fissa spesso un assegno sproporzionato a favore dei figli, se non economicamente autonomi anche ben oltre la loro maggiore età, che può essere utilizzato dalla donna per spese personali.
Gli accordi legali eventualmente sottoscritti prima della separazione non sono vincolanti: se sorgono contrasti per l’affidamento dei figli sarà il Tribunale dei Minorenni a decidere; per il mantenimento dei figli, deciderà il Tribunale Ordinario.
4. Ricordati che se lei è sposata o divorziata può perdere o vedersi ridotto l’assegno di mantenimento che percepisce da suo marito e dovresti mantenerla soltanto tu.
5. Se lei collabora nella tua azienda non ha nessun diritto economico. Fai attenzione se inizia ad insistere per ottenere da te un regolare contratto di lavoro: può essere il segnale che si sta preparando a lasciarti e chiedere il mantenimento.
6. Conseguenze penali: Le donne che vogliono separarsi, talora consigliate da avvocati senza scrupoli, formulano spesso false accuse di stupro o incesto nei confronti dell'uomo. Tali accuse vengono archiviate in circa il 90% dei casi, ma la donna non rischia nulla e anzi ottiene grazie al processo penale la custodia esclusiva dei figli e altri vantaggi. Fai attenzione se la tua donna dà una versione diversa dai fatti in comunicazioni con amici e familiari. Quando l'uomo non può mantenere i figli direttamente, è possibile che la donna utilizzi le somme, spesso sproporzionate, fissate per il mantenimento dei figli anche per spese personali.
7. Se la tua convivente muore non avrai diritto alla sua eredità né alla pensione di reversibilità, se però hai dei figli con lei, saranno eredi a tutti gli effetti concorrendo nel patrimonio della madre con altri eventuali figli nati da un precedente matrimonio.
Se convivi con una donna sposata con un altro uomo o da questo legalmente separata, sappi che in caso di sua morte sarà l’altro uomo l’erede o avrà diritto a una porzione di eredità anche in caso di testamento a tuo favore.
Potrai partecipare all’eredità solo se la tua compagna ha fatto un testamento a tuo favore, rispettando le quote che spettano agli eredi necessari quali l’eventuale coniuge anche separato, i figli, i suoi genitori.
Se la tua convivente muore a causa di infortunio sul lavoro o incidente stradale puoi chiedere il risarcimento dei danni patrimoniali a tuo favore a carico di chi ha causato la sua morte. Devi però dimostrare la stabile convivenza ed il fatto che la tua compagna contribuiva in gran parte al tuo mantenimento.
8. Se pensi di convivere con una donna straniera ritenuta più affidabile, tieni conto che una volta stabilita in Italia spesso si adatterà rapidamente al clima sociale vigente e non esiterà ad approfittare di leggi a suo esclusivo vantaggio. Esperti intervistati alla RAI e uomini che hanno sposato donne straniere in Italia, confermano che questi matrimoni hanno possibilità persino minori di riuscita.
Inoltre, molte donne si trasferiscono abusivamente con la prole nei Paesi d'origine, rendendo per l'uomo estremamente difficile rivedere i suoi figli anche dopo procedure lunghe e costose.

PER LIMITARE I RISCHI
9. Per queste ragioni e per evitare sorprese, è preferibile documentare per iscritto o con ogni mezzo a disposizione (ad es. messaggi amichevoli alla tua donna o ad amici e familiari) sin dall'inizio della relazione lo svolgimento onesto del rapporto.
In particolare, è opportuno documentare che la tua compagna è sempre stata consenziente ad avere rapporti con te, che non l'hai "illusa" con false promesse di matrimonio (per le quali un giudice potrebbe obbligarti a pagare danni e interessi), che non l'hai "maltrattata" in alcun modo.
10. Esistono studi legali specializzati nel fornire assistenza agli uomini, per attenuare anche di molto le conseguenze della separazione, specialmente l'entità degli assegni di mantenimento (per esempio: Family Legal).
Le soluzioni che propongono sono più efficaci se adottate sin da prima della convivenza, anche come deterrente alla separazione.
11. Molti uomini italiani e di altre nazioni hanno formato famiglie stabili in Paesi dove il divorzio non è previsto o è poco frequente. I Paesi più comunemente citati sono l'Irlanda (tasso di divorzio 0,6x1000) e il Sud-Est asiatico, in particolare la Thailandia e le Filippine (Paese in cui non esiste divorzio).
12. Gli accordi legali eventualmente sottoscritti prima della separazione non sono riconosciuti: se sorgono contrasti per l’affidamento dei figli è il Tribunale dei Minorenni a decidere; per il mantenimento dei figli e dell'ex moglie, decide il Tribunale Ordinario. Tuttavia, si discute se ammettere tali accordi (con eventuali limitazioni) nel nostro ordinamento. Può essere quindi utile un contratto prima dell'inizio della convivenza che stabilisca diritti ed obblighi anche in caso di separazione (eventuale mantenimento, affido condiviso dei figli ecc.). Non ti costa nulla e serve ad avere un'idea delle intenzioni della tua donna, che in caso di separazione consensuale potrebbe (ma non contarci!) rispettare i termini dell'accordo. Inoltre, potrebbe anche essere ratificato dal giudice se in futuro il nostro ordinamento dovesse ammettere i contratti prematrimoniali.
13. Il mobilio della casa familiare in comproprietà si considera ugualmente di proprietà comune, salvo documentarne che ne sei proprietario solo tu con gli scontrini di acquisto o con un inventario firmato. Per gli effetti personali (elettronica e piccoli elettrodomestici, oggettistica, quadri, libri e anche effetti personali maschili come i vestiti!) si presume proprietario fino a prova contraria chi li possiede: all'inizio della convivenza è importante redigere un inventario di tutti i tuoi beni mobili (bastano delle foto) che dovrai firmare tu e la tua donna su ogni pagina; per gli acquisti successivi puoi conservare gli scontrini di acquisto. Se ritieni prossima una separazione, ti conviene rimuovere i tuoi beni dalla casa familiare prima di rivolgerti (o avere a che fare) col giudice.
14. Per attenuare le conseguenze patrimoniali di un'eventuale separazione è preferibile intestare ogni bene comune a nome tuo, non intestare a tua moglie beni (casa, auto) acquistati da te, farle conservare il suo lavoro, fare tutto il possibile perché sia economicamente indipendente.
15. E' preferibile aprire un conto bancario cointestato con la tua compagna per le spese familiari (figli, bollette ecc.) in cui versare soltanto lo stretto necessario per le spese correnti. Evita di cointestare alla tua compagna il conto dove viene versato il tuo stipendio.
Se hai solo “la firma” di un conto bancario intestato alla tua compagna, quest'ultima può escluderti in ogni momento dall'accesso al conto corrente.
Tieni presente che la tua compagna può legalmente prosciugare ogni conto di cui abbia la firma: se hai versato cifre rilevanti su un conto cointestato, specialmente se c'è il rischio di una separazione, trasferisci il tuo denaro su un conto intestato solo a te prima che lo faccia lei.

Questo post riguarda: FAQ sulla convivenza, organizzazione convivenza, come organizzare la convivenza, aspetti legali della convivenza, Cirinnà
« Ultima modifica: Febbraio 14, 2018, 08:40:50 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.