Anche tra noi gira spesso la bufala dell'oppressione femminile nei secoli passati, oppressione che giustificherebbe il femminismo e che avrebbe portato, per contrappasso, all'attuale squilibrio a favore delle donne.
Riporto qui una parte del magnifico libro di Santiago, La Grande Menzogna del Femminismo, Vol 1, pag.119, perchè fa finalmente piazza pulita di questa stupidaggine:
Per circa cinquanta secoli di Storia, fino al XIX secolo, tranne che per qualche fuggevole lamento, le donne non hanno mai dato vita a contestazioni nè rivoluzioni. Nello stesso periodo, molti uomini (coadiuvati da tante donne), anche se presuntamente beneficiari di un sistema strutturato a loro vantaggio, hanno denunciato la loro condizione e dato luogo a cospique rivolte. In cinquanta secoli di Storia il numero di rivoltosi uomini è di molto superiore al numero, irrilevante, delle donne "schiave" che hanno denunciato il patriarcato. Un sistema oppressivo, descritto dalla storiografia femminista, quanto meno atipico, che non soddisfaceva un gran numero di oppressori, costretti a rivoltarsi, e godeva paradossalmente del tacito oppure esplicito consenso di altrettante oppresse, che non protestavano, anzi, lo difendevano.
In conclusione, una gran parte della testimonianza storica di questa valle di lacrime sarebbe composto da uomini che si lamentano e da donne che non si lamentano, fatto che incastra molto male nel rigido mosaico femminista nettamente diviso tra carnefici e vittime. Il problema specifico della "condizione della donna" non è mai esistito reralmente per le donne prima del XIX secolo, è senz'altro una creazione recente, come lo sono la Coca-Cola e Mickey Mouse.
