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Jacques Attali: " Ci vuole una piccola pandemia per imporre un governo mondiale"

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Frank:
https://formiche.net/2020/03/covid-19-londra-parigi-contagio/


--- Citazione ---Covid-19. Gli errori di Londra e Parigi (senza il picco)
 Francesco De Palo

Johnson spera che molti si ammalino per raggiungere la cosiddetta immunità di gregge. Macron chiude le scuole ma nel prossimo fine settimana farà celebrare le elezioni amministrative. Cosa non hanno imparato dal caso Italia?
Come stanno affrontando Londra e Parigi la gestione del coronavirus anche in considerazione dello scenario già verificatosi in Italia? Stanno prendendo la Lombardia come paradigma oppure no? Dalle prime avvisaglie le due cancellerie hanno intenzione di mettere in campo due strategie diverse e con un elevato tasso di rischio. Ecco quali.

LONDRA

Mentre in altri Paesi dell’Ue si chiudono scuole e università e si annullano eventi caratterizzati dall’assembramento, il Primo ministro inglese Boris Johnson sceglie una risposta di basso profilo, nonostante nel Paese i casi aumentino con un trend di crescita preciso. Niente stop allo sport insomma. Ieri Downing Street ha annunciato generiche nuove misure, tra cui chiedere alle persone con tosse o febbre di rimanere a casa, ma alcuni sostengono che non sia affatto sufficiente. Spagna, Grecia e Irlanda stanno seguendo il modello italiano, mentre Francia, Germania e Scozia hanno bandito gli incontri con più di 500 persone.

PRIMA L’ECONOMIA?

Londra invece, come sostengono alcuni, pare voglia mettere l’economia davanti alle esigenze sanitarie e potrebbe essere stata tentata di seguire la tesi di una nuova generazione di scienziati tarata sulla cosiddetta immunità di gregge. Non fermare la diffusione auspicando che la risposta possa essere data da un contagio generale. Altri sostengono che l’Inghilterra potrebbe scegliere di rallentare il più possibile la diffusione del virus, così da “spalmare” l’epidemia su un periodo il più lungo possibile.

“La Gran Bretagna è passata dalla fase di contenimento del coronavirus alla fase in cui cerchiamo di ritardare la diffusione del Covid-19”, ha detto pubblicamente Johnson affiancato dal professor Chris Whitty, chief Medical Adviser, ovvero l’esperto responsabile per la salute pubblica. Quel che è certo è che manca chiarezza su strategia e gestione di questi primi casi, quando i morti sono saliti a 10 e i contagi a 600.

PARIGI

L’Eliseo ha deciso una misura che sembra essere un controsenso: vuole infatti chiudere scuole e università, ma intende far comunque celebrare le elezioni amministrative il prossimo fine settimana. Un altro errore, secondo quanti guardano a ciò che è accaduto in Italia, perché in quel modo si rischia di fare un assist alla diffusione del virus proprio in concomitanza dell’assembramento rappresentato dalle urne. Macron ha annunciato ieri sera la chiusura fino a nuovo ordine di tutte le scuole dal prossimo lunedì, ma rifiuta di far affondare l’economia e chiede una “mobilitazione generale” per aiutare i più vulnerabili.

“La salute non ha prezzo”, ha detto il presidente nel suo discorso alla nazione ma intanto i contagiati sfiorano i 3000 e i morti sono 61. Alle imprese promette il rinvio o addirittura l’annullamento di tutte le scadenze fiscali e contributive, nell’ambito di un piano di risanamento nazionale ed europeo ma al contempo critica fortemente le misure annunciate dalla Bce bollandole come “non sufficienti”.

VOTO E CONTAGIO?

Il punto però restano le elezioni amministrative, su cui molti commentatori si stanno concentrando al fine di trovare una soluzione per spostarle, quantomeno, di alcune settimane. Macron ha invece annunciato che le elezioni, in programma domenica 15 e 22 marzo, si terranno ugualmente in nome della “continuità democratica “.

Ma la questione del rinvio è stata oggetto numerosi dibattiti fra tutti i partiti politici e i presidenti dell’Assemblea nazionale e del Senato, Richard Ferrand e Gérard Larcher. Macron però ha scelto di puntare il dito sulla cosiddetta “lebbra populista” un virus che “non ha il passaporto” . Poi aggiunge di non escludere a priori la chiusura delle frontiere, ma solo se deciso “su scala europea”.

twitter@FDepalo
--- Termina citazione ---

Frank:
http://www.meteoweb.eu/2020/03/coronavirus-iran-morti-fosse-comuni/1403722/


--- Citazione ---Coronavirus, l’Iran in ginocchio per l’epidemia: decine di morti in poche ore, “fosse comuni a Qom”
A cura di Filomena Fotia 13 Marzo 2020 12:18

Altri 85 morti si sono registrati in Iran a causa del Coronavirus: lo hanno reso noto le autorità di sanitarie di Teheran.
Sono 514 i decessi totali nel Paese.
Nelle ultime 24 ore sono stati rilevati 1.289 casi di contagio, per un totale di 11.364 casi positivi.
Teheran, riferiscono le autorità sanitarie, è una delle città più colpite.

Il Guardian ha pubblicato delle immagini satellitari che mostrerebbero quelle che sembrano essere fosse comuni nella città santa di Qom, molto colpita dal contagio e situata un centinaio di km a sud della capitale.
--- Termina citazione ---


http://www.meteoweb.eu/2020/03/coronavirus-fosse-comuni-qom-bilancio-vittime-drammatico-iran-foto/1403787/


--- Citazione ---Coronavirus, i satelliti fotografano enormi fosse comuni a Qom: “in Iran è un’apocalisse, bilancio reale oltre ogni immaginazione” [FOTO]
Queste immagini sembrano confermare le peggiori paure sulla portata dell’epidemia in Iran e dunque anche l’insabbiamento da parte del governo sul reale impatto della malattia
A cura di Beatrice Raso 13 Marzo 2020 13:40

Le immagini satellitari di fosse comuni nella città di Qom suggeriscono che l’epidemia di coronavirus in Iran sia molto più grave di quanto le autorità stiano ammettendo. Le foto (vedi gallery scorrevole in alto), che sono state pubblicate per primo dal New York Times e poi riprese da molte testate estere, tra cui The Guardian, mostrano gli scavi di una nuova sezione in un cimitero nella parte settentrionale della città santa iraniana alla fine di febbraio e due lunghe fosse, per una lunghezza totale di circa 90 metri, scavate entro la fine del mese.

Altre foto, pubblicate da Maxar Technologies, mostrano gran parte del cimitero ancora inutilizzato ad ottobre dello scorso anno. Ma all’inizio di marzo, il quadrante in alto a destra nelle immagini, precedentemente utilizzato a metà, sembrava essere completamente pieno, mentre i lavori iniziavano in un’altra sezione non utilizzata. Un analista ha indicato che nelle immagini si possono vedere anche cumuli di calce, riporta il Washington Post. Le autorità iraniane avevano precedentemente confermato di utilizzare la calce nella sepoltura delle vittime del coronavirus. La calce può essere utilizzata per gestire la decomposizione e l’odore causato dalle fosse comuni. L’esperto suggerisce anche che gli appezzamenti sono stati scavati in maniera differente rispetto agli altri sul sito, il che potrebbe indicare che sono stati creati in fretta e furia per tenere il passo del crescente bilancio delle vittime nel Paese.

Queste immagini sembrano confermare le peggiori paure sulla portata dell’epidemia in Iran e dunque anche l’insabbiamento da parte del governo. Il 24 febbraio, quando venivano scavate le fosse, un legislatore di Qom, 120km a sud di Teheran, accusava il ministero della salute di mentire sulla reale scala dell’epidemia, sostenendo che c’erano già 50 morti nella città, mentre il ministero confermava appena 12 vittime a causa del coronavirus in tutto lo stato. Il vice ministro della salute, Iraj Harirchi, ha tenuto una conferenza stampa per “negare categoricamente” le accuse, ma sudava e tossiva mentre lo faceva, al punto che il giorno dopo è risultato positivo ai test per il coronavirus. Da allora, sono morti diversi membri del Parlamento iraniano.

Secondo gli ultimi dati ufficiali, sono 514 i decessi totali in Iran, dopo gli ulteriori 85 morti delle ultime ore. Nelle ultime 24 ore sono stati rilevati 1.289 casi di contagio, per un totale di 11.364 casi positivi. Numeri drammatici, inferiori soltanto a quelli di Cina e Italia.

Amir Afkhami, professore della George Washington University, che ha scritto una storia sull’esperienza dell’Iran con l’epidemia di colera, ha dichiarato che le fosse comuni aggiungono peso ai sospetti che le reali cifre della mortalità siano molto più alte e ancora coperte dal governo, riporta The Guardian. Ha aggiunto anche che la stretta partnership commerciale tra Iran e Cina e il timore del governo di interromperla abbiano contribuito alla rapida diffusione della malattia, dopo che “il governo iraniano ha preso inadeguate misure di precauzione per limitare e monitorare i viaggiatori dalla Cina”. “In seguito, la mancanza di trasparenza e la riluttanza di Teheran ad intraprendere misure robuste, come il distanziamento sociale e la quarantena, soprattutto nell’epicentro dell’epidemia, ha aiutato a diffondere il virus. Non mi sorprende che ora stiano cercando di creare fosse comuni per tentare di nascondere la vera portata dell’impatto della malattia”, ha detto Afkhami, secondo quanto riporta The Guardian.
--- Termina citazione ---

Frank:
E' o non è simpaticissimo 'sto grandissimo coglione di medico inglese ?

https://www.repubblica.it/esteri/2020/03/13/news/coronavirus_una_scusa_per_gli_italiani_per_non_fare_niente_il_commento_infelice_di_un_presentatore_britannico-251192061/


--- Citazione ---Coronavirus, "Una scusa per gli italiani per non fare niente": il commento infelice di un presentatore britannico
Lui è Christian Jessen, medico e presentatore di programmi "spazzatura". La battuta inopportuna l'ha pronunciata premettendo di "essere un po' razzista"
di ENRICO FRANCESCHINI

13 marzo 2020
LONDRA - "Il coronavirus? Una scusa degli italiani per prolungare la loro siesta". Un commento a dir poco vergognoso, specie davanti a 15mila malati e oltre mille morti nel nostro Paese, quello del dottor Christian Jessen, 43enne medico britannico, scrittore e presentatore televisivo di show stile tabloid, come "Embarassing  bodies" (Corpi imbarazzanti) e "Supersize vs Superskinny" (Supergrassi contro supermagri). Ha anche prodotto e narrato un documentario intitolato "Cure me, I am gay" (Curatemi, sono gay), su presunte terapie per "curare l'omosessualità".

Che le sue parole siano imbarazzanti è lui stesso ad ammetterlo, durante l'intervista radiofonica alla rete Fubar, secondo quanto riporta il quotidiano Independent: "Quello che dico potrebbe essere un po' razzista, e mi toccherà scusarmi, ma non pensate che il coronavirus sia un po' una scusa? Gli italiani, sappiamo come sono, per loro ogni scusa è buona per chiudere tutto, interrompere il lavoro e fare una lunga siesta". Usa proprio il termine spagnolo, "siesta", diffuso anche in inglese, alludendo a un prolungato riposino pomeridiano, ovvero nelle ore lavorative.

A quel punto il conduttore gli domanda se è d'accordo con la decisione di Boris Johnson di ritardare la chiusura delle scuole. "Concordo in pieno", risponde il dottor Jessen. "Penso che sia un'epidemia vissuta più sulla stampa che nella realtà. In fondo anche l'influenza uccide migliaia di persone ogni anno". Il che è vero: le vittime della normale influenza sono circa 8mila l'anno soltanto in Gran Bretagna. Ma a parte che il coronavirus a detta di medici e scienziati non sembra una "normale" influenza, l'intervistatore gli fa notare che comunque già 10 persone sono morte nel Regno Unito per l'infezione arrivata dalla Cina. "Lo so, è tragico per le persone coinvolte, ma non si tratta di grandi numeri. Non colpisce le madri, non riguarda le donne incinte, e nemmeno i bambini per quanto sappiamo, perciò perché questo panico di massa? Diciamo la verità, è solo un brutto raffreddore. Non è una vera epidemia, o meglio, ovviamente lo è, ma ci preoccupiamo troppo. Beh, spero di non dovermi rimangiare queste parole!"

Laureato in medicina al prestigioso University College London, il dottor Jessen ha una specializzazione proprio alla London School of Hygiene & Tropical Medicine, la facoltà che studia i nuovi virus. Esercita tuttora la professione di medico presso una clinica privata di Harley Street a Londra, anche se il suo principale mestiere è diventato fare la star delle tivù sensazionale.   
--- Termina citazione ---

Vicus:
CAPITO ORA perché non ci rispettano all'estero? :mad:

KasparHauser:

--- Citazione da: Massimo - Marzo 13, 2020, 14:39:03 pm ---La Germania, caro KasparHauser, è stata creata nell'ESCLUSIVO INTERESSE dell'èlite tedesca, non del popolo tedesco, abituato da sempre ad ubbidire alla classe dirigente e a non metterla in discussione. Anche a costo di pagare prezzi elevati per la sua obbedienza.
Questo valeva ai tempi di Federico il Grande, ai tempi di Bismarck e anche oggi ai tempi della Merkel. E se poi il re di Prussia Federico Guglielmo III si decise ad abolire la schiavitù della gleba fu solo perchè aveva sul culo le baionette di Napoleone e per evitare che il suo popolo chiedesse l'annessione alla Francia. Può darsi benissimo che la Merkel stia già mettendo in conto la falcidie di una buona parte del popolo tedesco (del resto storicamente SEMPRE sacrificabile). L'importante è non pregiudicare l'export tedesco, le banche tedesche e quindi la potenza economica della Germania. Tutto il resto (sicurezza e salute pubblica della popolazione) viene dopo. Soltanto dopo.

--- Termina citazione ---

Sì ma 28.000 posti letto in rianimazione, consentono di fare altre strategie senza perdite maggiori che altrove, considerando che solo una percentuale minima degli infettati richiede assistenza specializzata e considerando che non tutto il popolo si ammalerà nello stesso momento. E considerando anche che quando ne usciremo ci saranno macerie (economiche).
E poi se da domani da noi  i nuovi infettati fossero a zero...basterebbe un singolo nuovo caso in un futuro prossimo prima del vaccino per ricominciare tutto da capo.

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