Mentre qui si fanno appelli alla pace e alla fratellanza universale, Eric Lauder cui Stasi non risparmia ripetuti attestati di stima e anche la sua homepage, continua le campagne denigratorie iniziate dal suo mentore che, non è ipotesi peregrina, probabilmente non vuole sporcarsi le mani.
Anche sotto lo stesso articolo di Rino Barnart che invocava l'unità, il nostro ha spammato, necessariamente col beneplacito di Stasi che controlla la pubblicazione dei post, una colluvie di commenti assurdi su mie presunte affermazioni mai fatte.
Tra gli epiteti figurano Cicciogay (già copyright Stasi), vermiciattolo, squilibrato ecc. ma stranamente nessun pacificatore unitario se ne indigna. L'essenziale è screditare anche per procura chi denuncia con serietà il tentativo di dissoluzione della Questione Maschile nell'arcobaleno globale e le incomprensibili ventilate alleanze col femminismo che lui ritiene moderato.
Già da tempo è evidente il viraggio di Stasi verso posizioni politicamente corrette che sono il basso continuo della sua politica e che iniziative essenzialmente di immagine non valgono a camuffare.
Queste tattiche sono squalificanti in primo luogo per Stasi, che a fronte della grave emergenza sociale e demografica del nostro Paese, dà spazio e incoraggia gente che sostiene politiche antimaschili dichiaratamente appoggiate dallo stesso Stasi (matrimonio omo, avvicinamenti al femminismo, assoluzione del mondo femminile "a stragrande maggioranza" ecc.).