2) Denunciare i crimini delle religioni non vuol dire assolvere l'ateismo. Denunciare i crimini dell'ateismo non vuol dire assolvere le religioni. Mi sembra tra l'altro che nei miei discorso non mi ero mai riferito all'ateismo. Questo non è una gara per vedere chi commette più crimini. Denunciare le religioni per i crimini che hanno commesso (spero che riconoscerai che le religioni hanno prodotto innomerevoli danni, guerre, torture, morti...) non vuol dire di non riconoscere i meriti che hanno fatto contribuendo al progresso culturale e morale della società. Ho già espresso il mio parere: in un bilancio il contributo delle religioni sarebbe a mio avviso positivo.
4) Ti ho già avvertito della facilità con la quale a mio parere modifichi le parole e i concetti che vengono detti da altri per farli poi combaciare con quelli che sono forse i tuoi preconcetti. Ancora non ho capito da quale parole mie hai potuto avere il sospetto che io sia favorevole all'ideologia di genere.
Tu hai scritto “all'argomento per cui gli omosessuali sono IN GRAN PARTE estranei all'ideologia LGBT...”
Io ho scritto (dall'intervista di Coscienza maschile): “Il femminismo colonizza le parole: femminista e donna non sono sinonimi, non tutte le donne sono femministe. Parimenti ideologia LGBT è usato impropriamente al posto di ideologia di genere, non tutti gli LGBT condividono la ideologia di genere. È vero che esiste una lobby denominata LGBT che si arroga falsamente la rappresentanza di tutti gli LGBT come il femminismo s'arroga la rappresentanza di tutte le donne.”
Scusa mi poi dire dove ho detto che siano “in gran parte”.
Io non so quanti siano quelli che aderisco o meno all'ideologia di genere, ma esistono quelli che non la condividono, io ne conosco. Probabilmente sono una minoranza ma questa è solo una mia impressione. Comunque risconoscere che tutti gli omosessuali non aderiscono agli LGBT (inteso come ideologia di genere), anzi ci sono alcuni contrari, non ha nulla di male. È riconoscere un dato di fatto, come che ci sono donne non femministe (senza necessità di indicare le quantità).
Io ho scritto: “bisogna distinguere le problematiche e rivendicazioni dei GB in quanto uomini o in quanto specifiche del loro orientamento sessuale, molte delle loro richieste condivisibili e giuste, e le rivendicazioni invece che provengono dall'ideologia di genere e dalle lobby di genere.”
Tu hai scritto: “Sei favorevole, come Davide Stasi, alle unioni civili omosessuali e specificamente al matrimonio omosessuale?”
Le problematiche e richieste del mondo omosessuale erano e sono molteplici, non capisco perché vuoi ricondurre tutto alla questione delle loro unioni. A lungo l'omosessualità (maschile!!) è stata punita con il carcere o con la morte (ancora oggi in alcune parte del mondo, es. Iran), erano torturati, dovevano nascondersi socialmente, erano discriminati sul mondo del lavoro, non venivano accettati all'esercito, ecc. Queste ed altre simili sono “richieste condivisibili e giuste”
Per quanto riguarda le unioni, la mia posizioni è che la questione di come le persone decidono di vivere la propria sessualità o decidono di aggregarsi in nucli familiari è una questione di altissimo valore morale che riguarda la sfera religiosa, e lo Stato civile deve rimanere fuori. Sono dunque dell'opinione che “leggiferare” cos'è una famiglia o un matrimonio è un errore (anche attualmente), ciò deve rimanere nell'ambito religioso e morale di ognuno di noi (esclusi naturalmente abusi e reati penali). I diritti sono e devono rimanere individuali, e sbagliato emanare diritti di gruppo o collettivi. Questo per quanto riguarda adulti consenzienti.
Mi fa sempre sorridere il fatto che il femminismo ci ha innondato di neologismi (empowerment, genere, discriminazione positiva, sessimo, omofobia, transfobia, tetto di cristallo, cultura dello stupro, date rape, mansplaining, ministero delle pari opportunità, androcentrismo...) e quando sono arrivati alla parola “matrimonio” (et. da mater) per definire l'unione di due persone dello stesso sesso hanno finito la fantasia creativa. Secondo me, voglia di rompere.
Aspetto molto diverso, che riguarda i minori è l'adozione o la nascita in un nucleo di persone dello stesso sesso. Su questo ho scritto (dall'intervista di Coscienza maschile):
“Io credo che ogni neonato abbia il diritto a godere di una polarità maschile e femminile di riferimento, diretta e continua, in linea con quanto sostiene la “Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia” negli artt. 7 e 9, il diritto di ogni bambino ad avere un padre e una madre biologici, menzionati esplicitamente in italiano “genitori” (etim. che generano), in inglese e francese “parents” (etim. che danno alla luce, partorire, produrre), in spagnolo “padres” (etim. pater), diritto purtroppo ignorato e disatteso dalla maggior parte dei paesi occidentali. Queste pratiche non hanno solo un impatto negativo sui diritti e la condizione “degli uomini”, ma anche sui minori, in primis, e sulle donne, insomma su tutta l'Umanità.”
L'adozione e la crescita di figli in famiglie dello stesso sesso è un punto rilevante dell'ideologia di genere, che ci vede uomini e donne intercambiabili e identici. Nella mia opera “La grande menzogna del femminismo” c'è un capitolo intero dedicato alla critica dell'ideologia di genere: “Metafisica dei sessi”. Ogni individuo ha il diritto (individuale) di avere un padre e una madre, al contrario di quanto afferma l'ideologia di genere. Ciò dovrebbe essere solo infranto, quando capita, purtroppo, dalla natura, ma non programmaticamente, come succede oggi, dagli essere umani.
Per complettezza ciò non vuole dire che gli omosessuali non possano avere figli. Naturalmente possono averli o averli avuti, necessario è che la presenza delle figure madre (femminile) e padre (maschile) siano garantite. Anche in questo caso io conosco dei casi.
5) Si chiama gelosia. Non so se sarei felici o meno, ma tutti gli uomini che hanno una compagna molto bella (e viceversa) devono convivere con questo fatto. Continuando con l'esempio di Angelina Jolie, all'epoca non so quanto infelice sia stato Brad Pitt di vedere sua moglie esporre il proprio corpo nei film in maniera talvota molto sensuale, a beneficio della fantasticheria di milioni di uomini. Personalmente consiglio di non giudicare i desideri altrui, altrimenti uno si ammala, ci sono un sacco di desideri strani e malsani là fuori.
6) Non è necessario citare il catechismo o il Cantico dei cantici della Bibbia per sostenere quanto il cristianesimo fosse favorevole al sesso. Ci sono un sacco di citazioni e indicazioni che arrivano dalla Chiesa che viaggiano in senso inverso. E queste in senso inverso sono di gran lunga superiori, e questo è un fatto che bisogna accettare, la cristianità e la chiesa non sono state spesso pro-sesso.
Ora, bisogna distinguere tra quelle che erano le indicazioni delle autorità religiose e quelle che erano la pratica sociale, e questo punto, come ti avevo acennato, l'ho trattato nel libro nel capitolo “L'origine della famiglia”. Spesso le pratiche sessuali (anche per le donne) erano molto più libere di quanto le normative dell'epoche suggerissero.
8) Io ho scritto: “Il sesso coercitivo è la normale espressione sessuale maschile della maggior parte delle specie, e così lo è stato a lungo per l'umanità.”
Tu mi chiedi: “Vuoi dire in tempo di guerra? Ma quelli non sono tempi normali, in guerra c'è il caos totale. Puoi fare l'esempio di UNA civiltà in cui lo stupro, al di fuori di situazioni di disordine in cui era comunque proibito, sia stata corrente e riconosciuta espressione sessuale?”
Anche qui fai una lettura sbagliata. Quando si parla della Storia dell'Umanità o della Storia dell'uomo gli storici partono dall'austrolopiteco come minimo. La Storia (intesa come invenzione della scrittura e nascita della civiltà) è una frazione minima di tutta la Storia dell'uomo. Capisci dunque che le tue domande non hanno senso se inteso per tutta la Storia dell'uomo.
Infatti questo è quanto ha affermato qui (
https://stalkersaraitu.com/coito-coercitivo-i-galli-stuprano-le-galline/ ): “Non esiste nessuna ragione obiettiva per credere che questo non fosse il modus operandi per ottenere dei rapporti sessuali anche tra gli esseri umani
prima dell’arrivo della cultura e della civilizzazione. Anzi, l’esistenza di un anello circolare alla base del glande che permette di ritirare sperma altrui dopo aver eiaculato rafforza quest’ipotesi.”
9) La moralizazione del sesso non ha portato alcun vantaggio all'uomo dal punto di vista biologico. Al contrario ha portato tanti alle donne dal punto di vista biologico e della sopravvivenza.
Tu hai scritto: “A meno che tu non sia uno scambista, sarai d'accordo con me che la moralizzazione porta più di un vantaggio all'uomo. Non ultimo, una drastica riduzione del rischio di divorzio”.
Naturalmente, io sono un uomo moralizzato, sono cresciuto in una società che mi hai già formato culturalmente e moralmente per quanto riguarda il sesso. E anche tu sei un uomo moralmente formato. Il nostro investimento affettivo è già formato. Divorzio, matrimonio, fedeltà, scambio,... riguardano tutti aspetti della moralità che nulla hanno che vedere con la natura.
Io non sto promovendo una rivoluzione copernicana in una società già moralmente formata.
Sto soltanto descrivendo un mondo molto probabilmente esistito, che esiste in natura per altre specie, e faccio un freddo bilancio dei vantaggi e degli svantaggi recati a uomini e donne della moralizzazione di quel mondo.
Per poter dunque giudicare quanto io affermo è necessario uccidere l'emotività e approcciare l'argomento in maniera fredda e razionale.
La questione è : quello che io affermo è così o non è così? È vero che è avvenuto o è falso?
La questione come la poni tu è: quello che si afferma è buono o non è buono? È moralmente accettabile o non è moralmente accettabile? Il tuo approccio è sbagliato non stai giudicando analiticamente il contenuto, lo stai giudicando moralmente.
Se non credi che quanto io ipotizzo non sia stato possibile, devi argomentarlo, magari fornendo anche delle prove argomentative contrarie, altrimenti lo stai giudicando solo moralmente secondo la morale nella quale sei stato formato.