Autore Topic: Da un collega di Claudio Risé: dove non passa il maschio debole  (Letto 773 volte)

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Offline Vicus

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Da una recensione sul Giornale del libro di Roberto Giacomelli, terapeuta in sintonia con la visione di Claudio Risé:

Quella di Roberto Giacomelli è forse l’ultima chiamata prima che la civiltà europea collassi su se stessa. Oltre il maschio debole. Prospettive per ritrovare la “Via del Guerriero” (Passaggio al Bosco, 2020, € 12) è un testo decisamente claustrofobico e scorretto. Di quelli destinati e finire in cima all’indice degli intellò ed essere banditi dalle fiere. Arriva l’appello per arginare gli effetti della tecnologizzazione sulla psiche dell’uomo comune.

«Macchinari sempre più perfetti, invece di semplificare l’esistenza, hanno provocato un senso di alienazione nelle grandi masse, divenute inconsapevolmente schiave degli schermi e degli strumenti elettronici». Giacomelli racconta il disagio profondo che ha reso il maschio contemporaneo sempre più «spaventato, ansioso, ricattabile». Tutto è franato a seguito della perdita delle idee-guida spirituali. In sintonia con la lezione di Claudio Risé, spiega: «I padri assenti non trasmettono tradizioni e non avviano i figli ai riti di iniziazione adolescenziale». I valori di oggi insistono invece sul dovere nello studio e nel lavoro. Discipline utili al successo e quindi alla possibilità di comprare oggetti.

https://ilgiornaleoff.ilgiornale.it/2020/03/21/oltre-il-maschio-debole-libro-roberto-giacomelli/
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.