Autore Topic: Alienazione parentale, esistono storie a lieto fine?  (Letto 2314 volte)

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Offline Ottavia

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Alienazione parentale, esistono storie a lieto fine?
« il: Maggio 08, 2020, 01:07:52 am »
Salve a tutti.
Vorrei sapere se avete testimonianze positive in merito. Esistono figli portati via dalle madri che, una volta adulti, si siano riavvicinati al proprio padre? E come è avvenuto tutto ciò?

Questa è la mia storia.
Mio padre divorziò 40 anni fa da una moglie instabile che aveva sposato in maniera avventata.
Il figlio aveva appena un anno e questa donna lo ha cresciuto instillandogli paura, odio e diffidenza verso il padre.
Mio papà andava a prenderlo e lo portava in luoghi pubblici come bar, ristoranti, giardinetti; oppure stavano in casa coi nonni paterni e tanti giocattoli. Ma il bambino, visibilmente timoroso, in certi momenti saltava su e scappava via urlando (rischiando di essere investito per strada). In questi frangenti era molto difficile spiegare agli sconosciuti per strada la situazione. Tutti davano per scontato che mio padre fosse chissà quale orco sadico.

Non mangiava nulla del cibo che mio padre gli offriva perché temeva che mio padre volesse avvelenarlo. Finché un giorno, bussando alla porta di casa della sua ex, lei gli rispose "Guarda non tornare più perché il bambino, non appena ha saputo che stavi per arrivare, si è chiuso in camera piangendo, non vuole più vederti".

Quindi mio padre non l'ha più cercato se non per telefono, ma ogni volta riattaccavano. Non ha chiamato i carabinieri per non traumatizzarlo ulteriormente con visite forzate. (Inoltre il suo lavoro lo portava via dalla città per 4 giorni a settimana, quindi la mancata presenza sul posto nel quotidiano ha facilitato il tutto).
Ha continuato a versare gli alimenti fino ai 21anni del ragazzo. Ma non ci sono stati più contatti perché questo figlio ha continuato a negarsi al telefono.

Io ho 30 anni, sono figlia del suo secondo matrimonio. Essendo mio padre anziano e non avendo dimestichezza con la tecnologia, ha chiesto a me di fare ulteriori tentativi. Ci ho provato, ma dopo aver rintracciato il suo numero di telefono, quest'uomo, mio fratellastro, mi ha riattaccato il telefono in faccia e ha subito cambiato numero!
Non mi ha neanche detto "Non desidero avere contatti con voi, non chiamatemi più". C'è una chiusura surreale e insensata.

Io mi chiedo se a questa persona, nell'infanzia, non sia stato fatto un lavaggio del cervello simile a quello fatto ai bambini della vicenda "I diavoli della Bassa modenese". La madre gli avrà innestato dei ricordi falsi? Perché è assurdo che un uomo di 40 anni non sia riuscito a sviluppare un senso critico in età adulta.

Ha avuto uno zio (fratello di sua madre) molto presente. Forse ha rappresentato un surrogato della figura paterna che ha compensato le cose; MA pare che la madre incoraggiasse il bambino a chiamare lo zio "papà". È una roba assurda.

Scusate lo sfogo ma non conosco altre piattaforme virtuali o altro dove ci sia comprensione verso questi temi.
E intanto sto cercando di muovere passi più decisi, pur non sapendo bene quale sia la strada giusta da prendere.
(Credo che lui lavori come insegnante presso una scuola. Se mi presentassi lì con una lettera...?
Ovviamente adesso c'è il coronavirus e sono solo ipotesi).

Non vorrei che mio padre morisse senza aver almeno parlato una volta con suo figlio.
La domanda è: come attraversare questo muro invalicabile? Come arrivare a toccare le corde di un 40enne la cui mente è stata manipolata durante l'infanzia?

Offline Vicus

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Re:Alienazione parentale, esistono storie a lieto fine?
« Risposta #1 il: Maggio 08, 2020, 01:34:36 am »
Penso di capire cosa provate perché anch'io ho visto allontanarsi amici e conoscenti a seguito di maldicenza.
Improvvisamente ti trattano come un appestato, colpevole di chissà quale misfatto e neppure sai perché, non è mai possibile recuperarli. E' sconcertante quanto la gente dia sempre credito alle calunnie senza neanche sentire l'altra campana.

Gli unici casi positivi che conosco sono quelli in cui il padre ha potuto recuperare il figlio da piccolo, prima che il danno fosse definitivo.
Non so di nessuno che abbia riallacciato i rapporti a 40 anni.
E' davvero assurdo, surreale ed è uno dei principali indicatori del livello infimo cui sono giunte oggi le relazioni umane, persino quelle più sacre.

Hai maggiori possibilità ad incontrarlo di persona, sperando che non gli venga in mente di sporgere qualche denuncia, ma sarò sincero, probabilmente non ne caverai nulla.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Ottavia

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Re:Alienazione parentale, esistono storie a lieto fine?
« Risposta #2 il: Maggio 08, 2020, 10:35:37 am »
Grazie, Vicus.


E' davvero assurdo, surreale ed è uno dei principali indicatori del livello infimo cui sono giunte oggi le relazioni umane, persino quelle più sacre.

Sì, è così. E il senso di impotenza e ingiustizia è enorme.

Come dici tu, si potrebbe tentare un approccio di persona. Presentarmi brevemente, consegnare a mano una lettera e andare via.
La sensazione è quella che si tratti di un uomo che apparentemente conduce una vita normale, ma che impazzisce non appena si parli del padre biologico.

Presentandomi personalmente, potrei scioccarlo abbastanza da dargli una scossa; ma non così tanto da indurlo alla chiusura, poiché sparirei dopo la consegna della lettera.
E per iscritto potrei invitarlo alla riflessione in maniera più efficace, essendo la scrittura un mezzo più discreto e meno invasivo.




Online Cassiodoro

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Re:Alienazione parentale, esistono storie a lieto fine?
« Risposta #3 il: Maggio 08, 2020, 12:11:40 pm »
Forse neanche la leggerebbe, la lettera.
Magari è meglio che vostro padre gli invii direttamente messagi tramite SMS o WhatsApp o simili, se conoscete il suo numero di telefono. Questo ogni giorno, senza desistere se non ci sono risposte.
"Sì, sull’orlo del baratro ha capito la cosa più importante" - "Ah sì? E cosa ha capito?" - "Che vola solo chi osa farlo"

Offline Vicus

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Re:Alienazione parentale, esistono storie a lieto fine?
« Risposta #4 il: Maggio 08, 2020, 13:43:59 pm »
Grazie, Vicus.

Sì, è così. E il senso di impotenza e ingiustizia è enorme.

Come dici tu, si potrebbe tentare un approccio di persona. Presentarmi brevemente, consegnare a mano una lettera e andare via.
La sensazione è quella che si tratti di un uomo che apparentemente conduce una vita normale, ma che impazzisce non appena si parli del padre biologico.

Presentandomi personalmente, potrei scioccarlo abbastanza da dargli una scossa; ma non così tanto da indurlo alla chiusura, poiché sparirei dopo la consegna della lettera.
E per iscritto potrei invitarlo alla riflessione in maniera più efficace, essendo la scrittura un mezzo più discreto e meno invasivo.
Buona idea, ma ti conviene dargli la lettera solo se constati una certa disponibilità ad ascoltare. Preparati qualche breve frase ad effetto da dire all'inizio, prima che si chiuda e ti mandi via. Per esempio, "tutto quello che ti hanno raccontato non è vero".
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Ottavia

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Re:Alienazione parentale, esistono storie a lieto fine?
« Risposta #5 il: Maggio 08, 2020, 14:24:07 pm »
Buona idea, ma ti conviene dargli la lettera solo se constati una certa disponibilità ad ascoltare. Preparati qualche breve frase ad effetto da dire all'inizio, prima che si chiuda e ti mandi via. Per esempio, "tutto quello che ti hanno raccontato non è vero".

Infatti il mio dubbio è proprio che, appena capito chi sono, possa respingermi, cominciare a gridare e cose simili.
L' ex moglie di mio padre era solita a queste sceneggiate plateali ed è proprio con questa tecnica che è riuscita a scoraggiare ogni tentativo di riavvicinamento da parte di mio padre.

In quest'ottica sarebbe più utile fingermi una sconosciuta, un intermediario.
Tipo: "Scusi, lei è il Signor ...? Ecco, una lettera privata per lei. Salve".
E tagliare la corda immediatamente.

Lui aprirebbe la busta trovando una lettera ben scritta, foto di lui da piccolo con mio padre. 
E magari la copia di qualche articolo dal sito alienazione.genitoriale.com.
E poi i nostri numeri di telefono, nel caso voglia contattarci.

Citazione
frase ad effetto... "tutto quello che ti hanno raccontato non è vero".

Hai ragione. È importante specificare questa cosa.
Dovrebbe addirittura essere l'INCIPIT della lettera.
E poi è assurdo perché non so nemmeno da quali accuse dovrei difendere mio padre. Si può ipotizzare di tutto.


Offline Ottavia

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Re:Alienazione parentale, esistono storie a lieto fine?
« Risposta #6 il: Maggio 08, 2020, 14:25:47 pm »
Forse neanche la leggerebbe, la lettera.
Magari è meglio che vostro padre gli invii direttamente messagi tramite SMS o WhatsApp o simili, se conoscete il suo numero di telefono. Questo ogni giorno, senza desistere se non ci sono risposte.

Ci abbiamo provato, ma lui all'epoca bloccò le chiamate e cambiò numero

Offline Vicus

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Re:Alienazione parentale, esistono storie a lieto fine?
« Risposta #7 il: Maggio 08, 2020, 14:43:09 pm »
Sicuramente gli avrete già inviato lettere e messaggi, resto del parere che ti conviene parlargli, magari menzionando da subito la PAS (es. "sai cos'è la sindrome di alienazione parentale"?) per spezzare almeno in parte "l'incantesimo".
Servirà più di un tentativo, sempre se non denuncia perché da quel che dici ha interiorizzato l'atteggiamento alienante.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline COSMOS1

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Re:Alienazione parentale, esistono storie a lieto fine?
« Risposta #8 il: Maggio 09, 2020, 21:28:14 pm »
un uomo che a 40 anni non riesce a recuperare il rapporto col padre deve essere molto traumatizzato

è sposato? non credo, a spanne non è riuscito a costruirsi una vita equilibrata, a spanne vive nel complesso di colpa di avere rifiutato il padre accettando una immagine falsa (i bambini sanno quando le cose sono vere o false, magari da piccoli non lo sanno esprimere, ma col tempo si) per non perdere l'amore della madre. Questo sacrificio l'ha reso dipendente della madre e ho impedito il distacco che avviene nell'adolescenza e la formazione di una personalità autonoma e matura.
Non credo che ci siano ricette per superare questo blocco. Tuttavia ci sono migliaia di professionisti che sicuramente la potranno aiutare meglio di noi. Tutte le associazioni di papà separati hanno un consulente psicologo (a Mestre c'è il dott.Di Mattia)

On line trova molte vicende simili se non identiche e molta letteratura: c'è mad esempio Mamma non vuole di Amedeo Gagliardi se non sbaglio.


Però se ottiene qualche risultato, ci faccia sapere
Dio cè
MA NON SEI TU
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Offline Ottavia

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Re:Alienazione parentale, esistono storie a lieto fine?
« Risposta #9 il: Maggio 10, 2020, 14:14:14 pm »
un uomo che a 40 anni non riesce a recuperare il rapporto col padre deve essere molto traumatizzato (...)

Esatto. Le sue supposizioni corrispondono all'impressione che ho avuto io, quando ho tentato un approccio telefonico 5 anni fa.

La prospettiva di rovesciare lo pseudo-equilibrio in cui si trova, è inaccettabile per lui.
Preferisce questa condizione innaturale, che per lui rappresenta una zona di comfort.

Citazione
Tuttavia ci sono migliaia di professionisti che sicuramente la potranno aiutare meglio di noi. Tutte le associazioni di papà separati hanno un consulente psicologo (a Mestre c'è il dott.Di Mattia)

On line trova molte vicende simili se non identiche e molta letteratura: c'è mad esempio Mamma non vuole di Amedeo Gagliardi se non sbaglio.

Grazie mille, Cosmos.