Sta arrivando in volo dalla Somalia Silvia Romano, l'ennesima cooperante che è andata a offrire il suo aiuto al Terzo Mondo - ed ennesima che si sente in dovere di aiutare tutti tranne i propri connazionali che in questi momenti di crisi non saranno pochi di loro ad avere bisogno di aiuto anche economico- ed è stata regolarmente catturata e offerta come merce di scambio in cambio di un sostanzioso riscatto (pagato come ovvio da tutti noi) che andrà sicuramente a finanziare trafficanti, terroristi e attentatori vari. Ma tant'è: siccome l'Italia è conosciuta da tutti come la nazione tenerella, mammona e pagante, i cooperanti e soprattutto LE cooperanti sono una preda ambita e finiscono tutte regolarmente nel mirino di coloro che vanno in cerca di riscatti per le cause più svariate. Potevamo sottrarci, noi maschi italici, al dovere di fare tutto ciò che era possibile (e anche impossibile) per liberare l'ennesima donzella in mano ai rapitori? No di certo ed ecco che gli agenti dello stato italiano si sono messi di impegno e alla fine sono riusciti a trovare la pista giusta (pare con l'aiuto dei turchi) e a riprendersela ovviamente pagando. La donzella in questione si è guardata bene dal ringraziare gli uomini impegnati da mesi nel suo rilascio. Questi hanno fatto solo il "loro dovere". HA RINGRAZIATO SE STESSA. "Sono stata forte" ha detto. In fondo, mica sono tenuta ad esserlo, in quanto donna. E se ho mostrato invece forza e coraggio, la cosa è degna di nota e deve essere sottolineata. Perchè invece dedicare ringraziamenti a quelli che invece il dovere della forza e del coraggio ce l'hanno perchè maschi e uomini dei servizi segreti? Se sono abili e forti fanno il loro dovere. Sono maschi, no? Io invece i loro doveri non li ho. Solo io quindi ho il diritto di essere apprezzata e ammirata perchè ho dimostrato di essere ciò che non sono tenuta ad essere. E che tutto il paese capisca l'antifona e si accodi al mio incensamento una volta arrivata in Italia. C'è da scommettere che accadrà esattamente così.