Non innovano, esatto. E portano ad un lento degrado.
Bisogna ammettere che le donne non afferrano i concetti nel profondo come gli uomini: sono verbose nei discorsi, spesso girano intorno ai concetti con ampio vocabolario per cercare di nascondere la loro ripetitività. Le donne sono questo: dalla scuola all'università non ne ho mai vista una che agisse diversamente.
Hanno capacità verbali notevoli e gli va riconosciuto ma questa loro abilità è limitata all'ambito dell'opinabilità: non appena si esce dal mondo dell'opinione e si cerca da parte loro un ragionamento che non entri in contraddizione e/o non incoerente, viene fuori cosa sono realmente. E lo dico: la donna non è un essere pensante come un uomo. Non pensa alla stessa maniera, non vede e non sente il mondo alla stessa maniera. Dire che sia "inferiore" da questo punto di vista, così come un cane è inferiore ad una donna, non è poi così falso e sbagliato come potrebbe sembrare.
Le donne hanno un grande senso della realtà invece, e questo va loro riconosciuto. Sono più pratiche degli uomini, forse perché appunto una donna ha molto più a che fare con gli uomini sin da subito più di quanto un uomo abbia a che fare con gli uomini stessi.
Le donne, in sintesi, non innovano semplicemente perché non sanno andare nel profondo delle cose. E questo significa anche degradare il Sapere, svilire la filosofia. Ma, d'altra parte, voi avete mai provato a parlare con una donna di Scienza, di Filosofia? Scommetto che nessuno di voi proverebbe a rimorchiare una donna adottando questi temi, perché sappiamo tutti che con le donne, per avere successo, bisogna parlare di frivolezze, di cose nonsense.