Che certi movimenti maschili stiano passando all'altra sponda, lo dimostra il fatto che tocca fare controinformazione su di loro.
Dopo quella col femminismo moderato, per ora in pausa, Stalker Sarai Tu (Davide Stasi)
ripropone per l'ennesima volta l'argomento delle convergenze parallele gay-movimenti maschili nella mai sopita speranza di un compromesso storico in salsa arcobaleno.
E' un'impellenza che non sente quando si tratta della proposta di legge-bavaglio che, complici pandemie e quarantene, sta bruciando a tappe forzate l'iter parlamentare. Una legge che vieta addirittura ai propri di dire che si nasce maschi e femmine; che vieta percorsi terapeutici ai gay – e sono tanti - che vogliono guarire (tra poco non si potrà più dire) della loro condizione.
I danni, specialmente per le giovani generazioni, sono incalcolabili ma questa per Stasi (e non solo) non è questione maschile. In compenso dedica una porzione non piccola del suo tempo e del suo blog a
futili tematiche LGBT, con
l'argomento che ha già tentato invano di usare col femminismo "moderato": i gay (G) sono con i movimenti maschili (anche qui alleanza non ancora pervenuta), le lesbiche (L) contro, in un riposizionamento di sigle, variabili e incognite degne di un torneo matematico per cercare di convincere il pubblico, che apparentemente si beve tutto come un lattante, che
esiste l'immancabile corrente LGBT "moderata" e amica dei diritti maschili.
I vandalismi, gli attentati alla libertà di opinione, le aggressioni fisiche a manifestanti, le lezioni omo a scuola coi fondi pubblici (come la mettiamo con Ro$a No$tra?) per lui non esistono.
In compenso, tra quelli della sua corrente,
c'è la costante urgenza di fondersi politicamente con almeno una lettera dell'arcobaleno:
oggi la "G", domani si vedrà, nella malcelata speranza di ritagliarsi un posticino sul carrozzone vincente e avere il vento a favore.
L'articolo comincia le sue permutazioni di lettere e sigle col suo teorema fondamentale:
il matrimonio forzato tra femminismo e istanze arcobaleno, con tutto il suo portato di ideologia gender, in questo periodo è in profonda crisi.
In realtà è Stasi a forzare improbabili alleanze con mondi che stanno facendo strame dei diritti maschili, aggrappandosi a insignificanti divergenze interne, che non intaccano la compattezza di un'ideologia portata avanti dalle più alte istituzioni internazionali.
Avete mai visto gay manifestare contro il femminismo? O anche solo per l'affido condiviso? E' una domanda-chiave ma il pubblico non esce dalla sua trance e continua a bersi tutto:
Il mondo lesbico, rappresentato in Italia da ArciLesbica, è stato parte del processo da subito. Il movimento LGBT non solo porta l’iniziale di quell’orientamento (la L sta per “lesbiche”), quale soggetto fondatore, ma addirittura ne ha scalato le vette: originariamente il movimento era definito “GLBT”, con i rappresentanti gay a inizio acronimo, poi scalzati dalle lesbiche, con l’aiuto delle sorelle femministe.
Una dimostrazione degna di un teorema algebrico dove G, "scalzato" dalla L dalla sinistra dell'uguale, passa a destra moltiplicato per T al quadrato.
Per Stasi (o chi per lui)
questo magico gioco di destrezza con le lettere dovrebbe svelare spaccature e cambi di fronte che esistono solo nella mente del prestigiatore.
Commuove, ma suscita anche più di un ilare interrogativo, il suo insistere su una immaginaria affinità tra condizione maschile e condizione gay:
I gay hanno dovuto cedere il primo posto al mondo lesbico.
Che agli uomini transgender venissero aperte le porte dalla reggia contenente tutti i privilegi riservati a chi è genuinamente femmina era una chimera.
Per Stasi, questi invisibili ovvero immaginarie divergenze interne alla comunità LGBT, dovrebbero magicamente far scoprire ai trans il mondo dei diritti maschili. E' come se un uomo decidesse di passare all'arcobaleno perché un altro gli ha soffiato la donna dei suoi sogni. Siamo abituati a tutto, ma questo non succede neppure nelle favole.
Qui la brama del partito della Stasi di fondersi col mondo gay, nel vano sogno che si separi dalle altre lettere dell'arcobaleno per unirsi ad esso in un sotterraneo intreccio di alleanze, tavoli, favori e protezioni è davvero palese:
Che il femminismo votato alla liberazione dall’uomo potesse fare gli interessi anche della comunità omosessuale maschile era e rimane cosa impossibile (amici gay, ma che ci fate ancora con quelle là?).
E voi Stasi e compagni, che ci fate ancora qui?