... non sono mie (e non sono recenti).
Tratto da
http://www.altrosenso.info/Pubblicato da
Rino Barnart nel febbraio del
2002 col titolo "
Utero ferito".
Ci siamo, dunque, l'utero artificiale è stato partorito.
E' vero che sin qui non ha sua volta 'generato' ma non c'è da temere, nel volgere di qualche luna porterà a termine l'epocale gravidanza.
Quel processo, quella sottomissione della natura (profeta Bacone) ha dunque maturato un nuovo frutto. L'utero? Un dispositivo fungibile. La celebrata Sacra Origine del Mondo? Biomeccanica.
Non ricordo dove, ma ricordo bene, di aver visto una vignetta del tardo Ottocento dove si mostrava come qualmente sarebbero stati prodotti i figli del futuro. Una batteria di certi pentoloni dove quei nuclei (feti? agglomerati di cellule? grumi biologici? creature? potenzialità? persone?) quelle entità (chiamiamole così per non urtare i nostri assunti, perché non è questo che importa, oggi) quelle entità, appunto, venivano messe a cuocere ed a maturare per essere scodellate al desco del mondo.
Si sapeva, è vero, era scontato, eppure solo ora - giacché è accaduto - si può capire, si può sentire la portata dell'evento. Non che tutti capiscano, è chiaro,
i maschi, ad esempio, non vedono, non sentono, non capiscono. Le femmine invece non hanno tardato un istante, non hanno interposto tempo nel cogliere il valore della tragica svolta. Tragica per loro.
Lei ha capito. La sua superiore, inarrivabile sensibilità alla forza l'ha condotta istantaneamente a sentire
che qualcosa di tremendo è finalmente accaduto. Questa volta a suo danno.Quella
tecnostoria che sin qui le ha spianato la strada verso l'onnipotenza, che l'ha liberata dal bisogno degli uomini, che le ha fornito i mezzi per automantenersi, per autoingravidarsi,
si ritorce ora contro di Lei. Quel processo che ha adempiuto al voto di farla riprodurre senza l'Altro, senza contatto con l'Altro, senza sporcarsi con l'Altro, apre oggi la via del suo deserto.
Quella totale eradicazione del Senso che ha minato la forza degli uomini, quella spada che ha reciso la maschilità occidentale nel profondo, quel delitto che portava il nome del Bene,
oggi colpisce Lei ed il suo cuore sanguina angosciato perché la spada della superfluità, la spina del suo primo ed ultimo Insenso, sta colpendo il nucleo del suo essere.
Adesso il male ha riguadagnato il suo nome, oggi e solo oggi, perché anche Lei ha messo piede in quel deserto nel quale gli uomini, derisi e oltraggiati, si trascinano, inconsci, da tempo.
Quel gelido processo che l'ha innalzata sopra l'altra parte del mondo, l'ha ferita - colpo inaudito - al culmine della sua potenza. In un istante tutte le conseguenze di questa tragedia le sono apparse evidenti:
"...si vuole imporre un mondo di soli uomini..."
"...l'effetto sull'equilibrio dei sessi è devastante..."
"...una minaccia per tutte le donne..."
Mirabile chiaroveggenza.
"Inutili, siete inutili!" gridano e sussurrano da lustri ai loro uomini: che sappiano, che sentano, che provino il loro niente. "Non abbiamo bisogno di voi!" cantavano felici. "A cosa servono gli uomini?" si son chieste beffarde.
Ma quel che doveva accadere è accaduto ed è accaduto anzitempo.
Adesso è chiaro che l'inutilità femminile non è cosa prossima ventura perché ha già lacerato quel che 'non doveva' , quel che finalmente doveva: le fauci del niente sulla Grande Matrice.
No, fratelli, non meniamo il can per l'aia con l'idea che di fatto non è successo nulla, con l'osservazione (acutissima) che i figli saranno comunque prodotti come sempre. Questa volta l'eterna manfrina maschile non è più permessa, questa volta rigettiamo - perché è ora - la nostra cavalleria ingenua: niente scrupoli oggi, nessuna prudenza, perché questo atteso, questo grande giorno non può essere ignorato.
E' la prima erosione dell'onnipotenza femminile procurata da quegli stessi strumenti che da tempo hanno alienato i maschi dalla procreazione, cacciandoli dal luogo in cui Natura li collocò. Decapitati.
La stessa follia che ha corroso gli uomini inizia ora e finalmente a corrodere le donne. Nemesi?
Il valore, il significato, la potenza simbolica dell'utero artificiale sono straordinari, meravigliosi, incomparabili.
E' vero che esso segna la meccanicizzazione di ogni cosa, la desacralizzazione di tutto, la desertificazione finale, ma non è questo che importa, oggi.
Andiamo entrambi verso il deserto del Senso?
Bene, perché è solo attraversando simmetriche aridità che la terra può rifiorire.Bene, perché è necessario, è inevitabile che "ogni cosa si compia".
Di cosa si tratta dunque?
Della
potenza corrosiva di questa brutale invenzione sulla tracotanza femminile, della frattura introdotta nel cielo cristallino dell'autocrazia materna, della fine del biomonopolio. Nientedimeno.
Guai agli uomini che non capiscono quel che le donne occidentali hanno immediatamente intuito, guai a coloro che non comprendono quel che anche i filosofi hanno incominciato a sentire: un'èra si chiude, un'altra si apre.
Sì, la fine del Senso fu ed è benvenuta finché distrugge il valore degli uomini, ma ora - colpita Lei - si vede, si sente che è un male universale. Davvero il male sta riacquistando il suo nome.
Ben venga questo male, mille volte necessario, affinché tutto si compia.
Un solo deserto, lo stesso per entrambi, al di là del quale - e solo al di là - fiorisce l'oasi della Nuova Alleanza.