La mia sensazione è che il fallimento di tantissimi uomini con le donne degli ultimi 30 anni sia dovuto non solamente al fatto di non conoscere i fondamenti delle dinamiche uomo-donna, ma di avere avuto un modello comportamentale di riferimento totalmente indatto e disfunzionale.
Molti uomini sono ben consapevoli della teoria della redpill, sono consapevoli della teoria LMS. Io l'avevo capito sin dalle medie: non credo affatto di essere stato l'unico della mia classe a notare come le compagne fossero attratte dai compagni bulli, o da quelli delle classi superiori. Era evidente, e scommetto sia stato un fenomeno trasversale in tutto il mondo: difficile pensare che solo la mia scuola fosse l'anomalia. Il problema di fondo, invece, erano gli strumenti di approccio e il comportamento, quelli sì totalmente inadeguati: siamo cresciuti guardando il Re Leone e Aladdin, pensando che all'uomo bastasse corteggiare la donna, farla sentire speciale, perché lei cadesse tra le nostre braccia.
Nulla di più falso.
Ed è proprio quel periodo lì, quello a cavallo tra le elementari e le superiori - generalmente quindi la fascia d'età in cui i ragazzi vanno alle Scuole Medie - che avviene una frattura interna nella personalità di tantissimi uomini: molti di loro intuiscono che c'è qualcosa che non funziona tra ciò che gli hanno insegnato e come funziona il mondo. I bulli, i più violenti e quelli più grandi di loro hanno successo facendo l'esatto opposto di ciò che hanno insegnato loro di fare. C'è qualcosa che non torna.
Se ora analizziamo il tasso di abbandono scolastico in Italia - ma scommetto che altrove troveremmo numeri analoghi - troviamo che è proprio in quella fascia d'età che c'è il picco e colpisce in prevalenza uomini. A mio avviso la risposta è semplice: il bullo/compagno aggressivo spinge molti ragazzi a rivalutare sé stessi. Capiscono che il loro modello di bravo-ragazzo-diligente non funziona, non gli garantisce affatto ciò che volevano proprio in un momento in cui le pulsioni sessuali iniziano a diventare fortissime. Questo li fa andare in tilt: molti di loro fuggono da questo confronto con sé stessi che li costringerebbe a rivalutare i loro stessi genitori. Un compito mostruoso, insopportabile per dei ragazzi adolescenti di quell'età. E ne consegue quindi il ritiro dal luogo di triggering: la Scuola. Non ci sono alternative.
Sono dei maschi beta nati? Ne dubito. Un uomo beta non capirebbe tutte queste cose insieme e in un momento di vita simile. Forse è l'esatto contrario: sono maschi alfa betizzati da modelli di educazione altamente disfunzionali. Con padri assenti, incapaci di avviarli al comportamento adeguato con le donne. Madri che hanno amplificato la distorsione della visione del mondo femminile.
Questi ragazzi sono entrati a Scuola pensando alle donne come se fossero davvero il gentil sesso e che essere educati e intelligenti garantisse le loro attenzioni. Ne è venuto fuori un confronto impari, senza possibilità di appello, con chi invece era l'esatto opposto. Intuiscono di non avere armi anche solamente per sperare perdere degnamente una guerra senza storia.
Da questo punto di vista, le teorie del noto blog "il redpillatore" le trovo a senso unico e sconclusionate. Sebbene in molte cose dica la verità. Ad esempio, contesto fortemente la teoria secondo la quale le donne più fighe del mondo si troverebbero nel nord-est europa.
Sono donne indubbiamente non brutte, ma ho l'impressione che il redpillatore non sia mai stato in quei posti e pur di inveire contro le donne italiane sia disposto a negare la realtà: le donne italiane sono mediamente belle e hanno uno spettro di gusti molto più ampio di quello che si troverebbe, per esempio, in Bielorussia.
Le donne italiane non sono, d'altra parte, mediamente più puttane di altre: a mio avviso è mediamente vero il contrario. Le donne italiane sono molto più "profumiere", te la fanno annusare e poi non la mollano mai: in Italia, dati alla mano, si scopa poco e questo ve lo può confermare chiunque. Tutti gli stranieri uomini in Italia vi confermerebbero queste parole.
Quindi, in ultima sintesi, il problema in Italia non è stato tanto l'avere donne brutte/troie: che le donne italiane non siano perfette non ci piove, ma il problema non è questo. Il problema sono i modelli educativi e culturali, la femminilizzazione del maschio, la colpevolizzazione di ogni virilità e soprattutto avere questa visione delle donne fortemente storpiata che è, tristemente, tipica della cultura italiana e radicata sin dai tempi di Dante e glorificata nella figura di Beatrice.
È il dolce stil novo la causa di questo: se fino a 50 anni fa poteva essere funzionale, oggi è assurdo continuare a pensare in quel modo.