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Destra e Femminino

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Waldgänger:

--- Citazione da: Vicus - Giugno 10, 2020, 15:40:56 pm ---Ma ti ho risposto: quello dei latini mammoni è un mito diffuso in paesi del Nord Europa e (meno) in Nordamerica.
Addirittura la rete femminista Arte ha girato un reportage di un'ora sul maschio italiano mammone che a mio parere era falso tanto era una caricatura di cliché stranieri: il protagonista era un quarantenne di Como, si prestava al gioco con discorsi idioti, esibendo i suoi hobby infantili (figurine ecc.) e dicendo che non voleva andare a vivere con la fidanzata ma preferiva restare a casa dalla mamma, nella sua cameretta d'infanzia con tanto di poster di Capitan Harlock. La descrizione non rende l'idea. Vi pare possibile?
Oltre all'assurdità del personaggio, nessuna donna si metterebbe (e resterebbe) mai con uno del genere. Ma l'insieme era davvero troppo idiota ed esagerato per non essere la proiezione di caricature straniere sugli italiani.
Una delle caratteristiche del maschio moderno è l'odio di sé e della propria civiltà, abbondantemente presente in vari spazi maschili. Gli uomini, e gli italiani dovrebbero darsi meno martellate sugli attributi e recuperare un po' di dignità.
I problemi maschili non risiedono in Grandi Madri di "nuragica" memoria, né nelle nozze di Cana ma nel femminismo, aberrazione moderna che qui ed ora li ha resi cittadini di serie B.
E la soluzione non consiste in un'asettica parità alla svedese, con uomini a cambiare pannolini mentre le mogli pilotano caccia, ma nel recupero di ruoli che sono il frutto di millenni di equilibri tra i due sessi. Questo non significa ripetere il Medioevo, i tempi cambiano. Ma come diceva Ortega y Gasset, la società e le usanze sono un organismo vivente, e a volerlo stravolgere l'unico risultato che si ottiene è quello di Frankenstein.

--- Termina citazione ---

Vicus, questa analisi mi pare un po' "tagliata con l'accetta" (come anche la mia rudimentale descrizione del Matriarcato Psichico).
Ho portato alcuni esempi, che, purtroppo, confermano in parte il caricaturale cliché creato nei Paesi del nord Europa:
1) i padri separati che ho frequentato: premesso che proclamavano a gran voce il condiviso al 50%, poi, nei fatti, per quel che poco che era concesso loro di tenerli, o correvano a casa della mamma, o cercavano una nuova compagna che li aiutasse a gestirli;
2) nella mia padre-separat-itudine, l'avversaria al condiviso non era la mia ex (francese che derideva le chiocce italiane, le quali fondano il proprio prestigio sociale e la propria autostima sul Potere dell'Accudimento), ma la mia anziana madre (del Sud - oggi non c'è più);
3) i mariti italiani, quando in loro presenza la moglie sospira (vantandosene): "Io ho due figli: il piccolo, più mio marito", abbozzano un sorrisino idiota che tradisce un crogiolarsi nell'accudimento mogliesco-mammesco.

Il punto non è il degradarsi a "mammo": quando rimani solo (separato o vedovo) con un bambino di uno-due anni, lo DEVI saper accudire.
Il punto è: quanto Matriarcato Psichico c'è, NON nelle femministe (ne sono esenti; al contrario di quelle altre della Zona Grigia, che avversano il femminismo), ma nei cavalier serventi della politica, giornalismo, ecc.??
Essi, difendendo a spada tratta tutto ciò che odori alla lontana di Femminino, stanno adorando un archetipo Materno imprintato dai primi anni di vita, dal quale non si emanciperanno fino alla morte.
Questa è l'ultima lettera di uno dei tanti condannati a morte: http://www.aurhelio.it/l-ultima-lettera-di-franco-aschieri-alla-mamma-raggruppamento-rsi-lazio-nel-suo-nome/ ; questo giovanissimo e valoroso soldato non era orfano di padre: lo saluta fugacemente nella quintultima riga; i suoi ultimi strazianti pensieri sono tutti per la mamma.

Vicus:

--- Citazione da: Waldgänger - Giugno 10, 2020, 17:52:05 pm ---Vicus, questa analisi mi pare un po' "tagliata con l'accetta" (come anche la mia rudimentale descrizione del Matriarcato Psichico).
Ho portato alcuni esempi, che, purtroppo, confermano in parte il caricaturale cliché creato nei Paesi del nord Europa:
1) i padri separati che ho frequentato: premesso che proclamavano a gran voce il condiviso al 50%, poi, nei fatti, per quel che poco che era concesso loro di tenerli, o correvano a casa della mamma, o cercavano una nuova compagna che li aiutasse a gestirli;
2) nella mia padre-separat-itudine, l'avversaria al condiviso non era la mia ex (francese che derideva le chiocce italiane, le quali fondano il proprio prestigio sociale e la propria autostima sul Potere dell'Accudimento), ma la mia anziana madre (del Sud - oggi non c'è più);
3) i mariti italiani, quando in loro presenza la moglie sospira (vantandosene): "Io ho due figli: il piccolo, più mio marito", abbozzano un sorrisino idiota che tradisce un crogiolarsi nell'accudimento mogliesco-mammesco.

Il punto non è il degradarsi a "mammo": quando rimani solo (separato o vedovo) con un bambino di uno-due anni, lo DEVI saper accudire.
Il punto è: quanto Matriarcato Psichico c'è, NON nelle femministe (ne sono esenti; al contrario di quelle altre della Zona Grigia, che avversano il femminismo), ma nei cavalier serventi della politica, giornalismo, ecc.??
Essi, difendendo a spada tratta tutto ciò che odori alla lontana di Femminino, stanno adorando un archetipo Materno imprintato dai primi anni di vita, dal quale non si emanciperanno fino alla morte.
Questa è l'ultima lettera di uno dei tanti condannati a morte: http://www.aurhelio.it/l-ultima-lettera-di-franco-aschieri-alla-mamma-raggruppamento-rsi-lazio-nel-suo-nome/ ; questo giovanissimo e valoroso soldato non era orfano di padre: lo saluta fugacemente nella quintultima riga; i suoi ultimi strazianti pensieri sono tutti per la mamma.

--- Termina citazione ---
1) La separazione facile è un altro grave regresso della civiltà "moderna", normalmente un figlio deve essere cresciuto da due genitori senza "turni". Per un padre che lavora può essere gravoso quindi in una certa misura è comprensibile che chieda aiuto ai parenti.
2) Quindi tua madre voleva l'affido esclusivo alla tua ex moglie? E' la prima volta che sento una cosa del genere, forse non è la norma.
3) Qui entriamo nel vasto argomento della zerbinizzazione del maschio quando è in coppia, altro problema contemporaneo non solo italiano, l'ho visto persino in coppie filippine.
Per quanto mi guardi intorno non vedo negli uomini italiani un particolare attaccamento alla mamma, mi sembrano come quelli di altre nazioni.
Tra l'altro negli USA è pieno di uomini che "vivono ancora a casa con la mamma" perché sono disoccupati, solo che nessuno parla di matriarcato in quel caso!

Waldgänger:

--- Citazione --- Per un padre che lavora può essere gravoso, quindi, in una certa misura, è comprensibile che chieda aiuto ai parenti.
--- Termina citazione ---
Concordo; infatti, lo fanno abbondantemente anche le madri lavoratrici.

--- Citazione --- Quindi tua madre voleva l'affido esclusivo alla tua ex moglie? E' la prima volta che sento una cosa del genere, forse non è la norma.
--- Termina citazione ---
In effetti, può darsi che sia un'esagerazione delle donne del Sud.
Era indispettita; mi diceva (al telefono, visto che ero emigrato al Nord): "Il tempo libero che ti lascia il tuo lavoro [Pubblica Amministrazione, quindi orari "femminei"], usalo non per tenere tuo figlio, ma per un secondo lavoro, con i cui proventi potresti pagare il mantenimento: gestito dalla madre, com'è giusto che sia".
Mi sembrava folle e mi scoppiava la bile; c'è da dire che ella: A) era stata orfana di padre, ancor prima di nascere; B) era rimasta vedova a 28 anni. Aveva visto: A) sua madre, impiegata postale, crescerla da sola; B) lei, maestra elementare, aveva cresciuto due figli da sola.
Per lei, la figura maschile era evanescente, esisteva solo come provider.

--- Citazione --- Per quanto mi guardi intorno non vedo negli uomini italiani un particolare attaccamento alla mamma, mi sembrano come quelli di altre nazioni.
--- Termina citazione ---
In effetti, nemmeno io parlerei di "attaccamento" visibile e morboso per gli italiani. No, è qualcosa di più sottile e più potente.
Oggi, fra le single semi-bamboccione, ve ne sono diverse di "attaccate" alla mamma: ma il loro "attaccamento" non sottende quella devozione impressa nella psiche maschile; anzi, figlie e madri battibeccano continuamente, perché le figlie vedono tutti i limiti delle madri (infatti, da adolescenti sono state in competizione con loro, quindi hanno cercato di superarle).
I figli maschi sono più scanzonati, non hanno 'sto granché da condividere verbalmente con le madri. Ma fate una prova: parlare della sessualità delle madri. La figlia adulta lo fa come parlando di quella di una donna qualsiasi; il figlio maschio, spesso va in tilt solo a pensarci; è come una dissacrazione.

Frank:

--- Citazione da: Massimo - Giugno 10, 2020, 11:21:18 am ---I maschi si VERGOGNANO di contrastare le femmine, caro Frank. Questa è la realtà. La vergogna è un ostacolo molto più forte della paura. La paura i maschi in genere la superano. La vergogna, no. Puoi pretendere che i maschi cerchino il passaggio a Nord Ovest o a Nord Est e se non lo trovano che crepino di freddo e di fame in mezzo ai ghiacci. Ma non che contrastino le femmine. Anche la  prospettiva di doverlo fare li riempie di imbarazzo e di vergogna. E ci rinunciano. Piuttosto, non rinunciano a cercare i passaggi tra le banchise del Polo Nord tra l'Oceano Atlantico e l'Oceano Pacifico. Alla fine il navigatore Bering ci riuscì (e diede al famoso passaggio il suo nome). Ma mentre i maschi sono stati capaci di trovare il passaggio a Nord Ovest e il passaggio a Nord Est (e fare tantissime altre cose) il modo efficace di fare i loro interessi con le femmine e di contrastarle quando ci impongono e ci vogliono imporre gli interessi LORO, non lo hanno ancora trovato.
Perchè non vogliono. Perchè si vergognano di farlo. Semplicemente.

--- Termina citazione ---

Massimo, che la vergogna sia un sentimento più potente della paura l'ho scritto io stesso in passato, proprio in questo forum...
Ed altri prima di me lo scrissero altrove, a cominciare da Rino Barnart su uomini3000, per passare a Silverback, Strider, Scienziato apocrifo, Ventiluglio, ecc.
Resta un fatto: i maschi si vergognano di contrastare le femmine in un ben preciso momento storico e in ben precisi luoghi del pianeta terra.
Per esempio: non mi risulta che i nostri simili si vergognassero di contrastare le femmine nei secoli scorsi, e non mi risulta nemmeno che in paesi come l'Arabia Saudita* o l'Iraq (tanto per citarne due) gli uomini si vergognino di sfanculare l'inesistente "gentil sesso".

@@

* Per dire...
https://www.newnotizie.it/2016/05/16/arabia-saudita-la-tv-insegna-picchiare-la-moglie/

https://www.liberoquotidiano.it/video/sfoglio/11867820/imam-picchiare-donne-televisione-.html

Frank:

--- Citazione da: Waldgänger - Giugno 10, 2020, 14:41:32 pm ---Lo sto scrivendo in tutte le salse e in tutte le piattaforme mascoliniste (ma, a quanto pare, non suscita curiosità/interesse):
quanto c'entra, in tutto ciò, il Matriarcato Psichico?
quanta proiezione del Materno l'uomo latino scorge nel Femminino?
Nel forum "parallelo" a questo, ho spiegato, per sommi capi, il perché questo non accada alle donne; ho spiegato la differenza che esiste, per i figli maschi e femmine, nell'emancipazione dalla figura materna:
emancipazione totale - tramite il fisiologico conflitto adolescenziale - per le figlie femmine, che devono contestare quel modello femminile per individualizzarsi, così evitando il rischio di simbiosi;
emancipazione parziale per i figli maschi, i quali non hanno bisogno di contestare l'archetipo del Femminino assimilato tramite il Materno, poiché per loro non sussiste, ovviamente, il rischio d'identificazione in quest'ultimo modello.

--- Termina citazione ---

All' epoca non mi interessavo di tali tematiche, ma mi risulta che della questione relativa al Matriarcato Psichico se ne occupassero i maschi selvatici (già verso la fine degli anni Novanta), e in particolar modo Armando Ermini e Cesare Brivio (quest' ultimo deceduto 5 anni fa).

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