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DDL Scalfarotto-BOLDRINI, Pillon: "Mancano solo frustate ed esilio"

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Vicus:
Meno male che qualcuno se n'è accorto, credevo di aver sbagliato forum :lol:
Accorpo con altro topic simile.

Già il nome Boldrini dice tutto sull'affinità ideologica tra femminismo e mondo LGBT che si cerca continuamente di negare o minimizzare con infiniti distinguo di sigle da teorema quantico.
La legge prevede CONTRIBUTI ASTRONOMICI alle associazioni LGBT, che già tengono lezioni obbligatorie nelle scuole a spese di tutti noi. Senza contare le condanne ai lavori forzati per le associazioni arcobaleno.
Stranamente i valenti cacciatori di Ro$a No$tra (che vorrebbero rappresentarci tutti) non ne parlano, come ignorano sistematicamente il lavoro del Sen. Pillon, l'UNICO che finora sta cercando di fare qualcosa di concreto per gli uomini in Parlamento. In compenso, leggo oggi l'ennesimo articolo a favore dei trans, sicuramente una questione della massima importanza per gli uomini.

Sabato 11 luglio tutti in piazza: Antisessismo e sodali ci andranno?

E ora lasciamo parlare i FATTI:


Simone Pillon, avvocato cassazionista, già Presidente Forum Famiglie Umbria e cofondatore del Family Day. Marito e padre di 3 figli. Senatore della #Lega.

Qui sotto un esempio della tolleranza degli Scalfarottiani verso uno che è gay, ma di destra:


La dittatura degli "Antisessismo" farà sembrare la Ghepeù un organo di benevoli vigili urbani.

maschio:
Io penso che in DEMOCRAZIA tutti possiamo esprimere le nostre opinioni a patto di non tradurle in violenza e penso che ci sara' anche qualche gay democratico che si dissociera' anche lui da questa DITATURA.

maschio:
ORA VOGLIO VEDERE COME INTERPRETERA' LA FEMMINISTA BOLDRINI IL CONCETTO DI REATO DI "ODIO CONTRO LE DONNE".

Legge omofobia, intervista a Boldrini: “L’aspettiamo da 25 anni, punisce anche odio contro le donne”

La deputata Laura Boldrini, intervistata da Fanpage.it, ha detto che la prossima settimana arriverà il testo base della legge sull’omofobia: “La novità di questa legge riguarda anche crimini d’odio per motivi di genere. Il che significa che questo è uno strumento per arginare anche il sessismo e la misoginia”.
POLITICA ITALIANA 18 GIUGNO 2020  18:16di Annalisa Cangemi

L'adozione del testo base sull'omofobia è slittata di una settimana, in modo da lasciare più spazio alla commissione Giustizia per esaminare il decreto sulle intercettazioni, approvato in Senato, che la Camera dovrà convertire in pochi giorni. È stata soprattutto la Lega a premere per spostare la discussione generale del provvedimento, giudicandolo "non urgente". La legge, che da due anni attende di essere discussa, prevede sostanzialmente di estendere agli episodi d'odio fondati sull’omofobia e sulla transfobia i reati già previsti nel codice penale, attraverso la modifica di due punti del codice penale (articolo 604 bis e 604 ter), aggiungendo alla discriminazione "razziale, etnica e religiosa" quella fondata "sul genere e sull'orientamento sessuale o sull'identità di genere". Abbiamo chiesto alla deputata Laura Boldrini (Pd), e prima firmataria di uno dei testi, di aiutarci a evidenziare i punti di novità della legge.

Questo è il sesto tentativo di approvare una legge che punisca le discriminazioni di genere. È la volta buona?

Questa legge sull'omotransfobia era attesa da molti anni. La prima proposta di legge su questo tema risale addirittura al 1996, presentata da Nichi Vendola (sono passati 24 anni). Nel 2006 fu il Parlamento europeo a chiedere a tutti gli Stati membri di legiferare su questa materia. E nella scorsa legislatura noi ci riprovammo: alla Camera venne approvata, poi l'iter si interruppe, non arrivò in discussione al Senato. Nell'Ue tutti i grandi Paesi si sono adeguati, siamo rimasti in pochi a non averlo fatto. La Francia si è dotata di una legge, ma anche la Spagna, il Regno Unito, la Germania, che lo ha fatto al livello territoriale. Noi siamo ancora indietro su questo punto. E questa, è bene specificarlo, non è la legge per una minoranza, per una comunità. È una legge che il Paese aspetta, perché c'è un evidente vuoto legislativo nel nostro ordinamento. Noi siamo determinati a portare a casa questa legge, perché non è rimandabile colmare quel vuoto e dare piena dignità a tutte le persone, nel rispetto dell'articolo 3 della Costituzione, il principio di uguaglianza.

Il testo nasce dall’accorpamento di cinque diversi Ddl (Boldrini, Zan, Scalfarotto, Perantoni, Bartolozzi), come siete arrivati a questa sintesi?



Per il momento c'è solo una bozza di testo base, che non è stata ancora depositata, proprio perché adesso si aprirà la discussione generale, dove potrebbero eventualmente essere recepiti altri suggerimenti. Sono stati presentati alla Camera cinque Ddl, che hanno tutti come obiettivo il contrasto di questo fenomeno, che è presente nella nostra società, e cioè le discriminazioni e le condotte violente ai danni di alcuni gruppi sociali, che colpiscono l'orientamento sessuale, l'identità di genere o il genere I testi hanno tutti una parte penale, una parte sanzionatoria. Ci si inserisce nella legge Mancino del 1993, estendendola ai reati motivati da omofobia, transfobia e misoginia. Alcuni di questi testi di legge danno spazio alle politiche attive, alla prevenzione. Nella mia proposta si chiede di introdurre un'autorità garante contro le discriminazioni. Poi c'è la proposta Bartolozzi che si focalizza sul "genere". Il testo a prima firma Perantoni include anche misure che servono a dare rifugio alle persone che subiscono discriminazioni. Da questi testi bisogna arrivare al testo base. Noi ci proponiamo di depositarlo la prossima settimana. Ci sono state obiezioni in merito all'ordine dei lavori, però quello che conta è riuscire a entrare nel merito della materia e ragionare su quella.

Il deputato Alessandro Zan, primo firmatario del progetto di legge contro l’omofobia, ha ricevuto sui social minacce di morte. Lui stesso si è detto stupito per il livello di violenza negli insulti. Perché un clima così teso?

Voglio cogliere l'occasione per esprimere pubblicamente la mia solidarietà e vicinanza al deputato Alessandro Zan. Purtroppo a me non sorprende invece questo clima, proprio perché sperimento da anni le ondate di violenza e di misoginia. C'è un dibattito pubblico molto esasperato, soprattutto in rete, dove alcuni individui cercano di sopraffare gli altri, più che confrontarsi con loro. E questo è una conseguenza del modo di esprimersi di alcuni politici, che ritengono la correttezza un disvalore e l'aggressività e la volgarità un modo più diretto per comunicare. Invece ritengo che nel fare questo si finisce semplicemente col dare un pessimo esempio, e tutti si sentono poi titolati a usare questi metodi. Quando si parla di diritti si finisce sempre a parlare di "benaltrismo": per i detrattori questi problemi sono ritenuti marginali. Ma così la società non evolve, non va avanti. È ovvio che in questo momento di crisi è fondamentale occuparsi di misure a sostegno delle persone più bisognose, di chi è stato danneggiato da questa pandemia. E questo deve essere prioritario. Ma si possono fare provvedimenti economici, come il decreto Rilancio, e al tempo stesso si può pensare ai diritti. Perché dare i diritti a chi non li ha, non toglie nulla a chi quei diritti li ha acquisiti. Le critiche di questo tipo sono strumentali e miopi.

Il ddl, se approvato, interverrebbe solo contro "chi istiga a commettere o commette" atti di discriminazione o di violenza. Per le associazioni lgbt si tratta però di un testo tutto sommato moderato, perché non tutela dalla "propaganda di idee fondate sulla superiorità o sull’odio".

Noi abbiamo voluto circoscrivere il perimetro, non includendo la propaganda, proprio perché vogliamo sia chiaro che la legge non si occupa di libertà di espressione, ma si focalizza sugli atti concreti di discriminazione e di istigazione a commettere discriminazione. La novità di questa legge, nelle intenzioni del testo unico, riguarda anche crimini d'odio per motivi di genere. Il che significa che questo è uno strumento per arginare anche il sessismo e la misoginia. Nelle audizioni alcuni docenti di diritto penale hanno molto sottolineato questo punto, perché sappiamo bene che oggi le donne sono tra le più colpite dai crimini d'odio. Nella scorsa legislatura, da presidente della Camera, istituii la commissione "Jo Cox" (deputata presso la Camera dei Comuni del Regno Unito, uccisa il 16 giugno 2016 mentre si apprestava a partecipare ad un incontro con gli elettori ndr), sui fenomeni di odio, intolleranza, xenofobia, e razzismo. Questa commissione, composta da deputati ed esperti (Tullio De Mauro, Chiara Saraceno e Ilvo Diamanti ndr), alla fine fece una relazione, da cui emerse che all'apice della piramide dell'odio c'erano proprio le donne, e poi la comunità lgbt. Quindi non si può sostenere che non ci sia una vulnerabilità oggettiva, vuol dire non prendere atto della realtà. Allora di fronte a questo il legislatore deve intervenire. Su questo aspetto della misoginia non si è molto discusso, ma è un elemento fondamentale di questa legge.

Cosa risponde alla Cei, che parla invece di deriva liberticida, e di legge che limiterebbe la libertà di espressione?

La Cei ha sbagliato ad esprimere la sua avversità al testo, in modo così netto, prima ancora di leggere il testo base. Io non so chi abbia dato queste informazioni, errate, ai Vescovi. Ma chi lo ha fatto non ha reso un servizio alla collettività. La legge non colpisce chi diffonde idee. Bisogna ribadire che non è in discussione in nessuno dei testi la libertà di opinione. Non c'entra nulla il bavaglio alla libertà di pensiero, è fuori dal nostro perimetro. Noi questa legge la aspettiamo da decenni, cerchiamo questa volta di colmare la distanza con gli altri Paesi europei che hanno già una legge contro l'omotransfobia, e di restituire a tutti e atutte la stessa dignità.


Vicus:

Vicus:

SILENZIO, DIETRO LE SBARRE!

di Gianluca Marletta

DEPOSITATO IN PARLAMENTO dall’On. ZAN (PD) SCALFAROTTO BOLDRINI il testo unificato sul reato di omo e trans-fobia da approvare entro la fine dell’estate.
CI SONO DELLE “CHICCHE” DA EVIDENZIARE:
oltre alle pene carcerarie confermate (da 1 anno e 6 mesi fino a 6 anni di galera) (art. 1); é prevista anche:
– la rieducazione  mediante lavoro gratuito presso le associazioni LGBT (art. 3);
– é previsto, peraltro, lo stanziamento di 4 milioni di Euro per finanziare la propaganda LGBT nelle scuole e nelle amministrazioni pubbliche. (art. 5, 7 e 9). Il che, in piena e devastante crisi economica lascia intendere come i soldi (per queste cose) ci siano sempre.


LA “MAGIA ALCHEMICA (sic)” di MARIO MIELI
Siccome fra un po’ di queste cose bisognerà parlare “con attenzione”, queste chicche me le sparo adesso!
Parliamo un attimo di Mario MIELI – l’eroe culturale del movimento LGBT italiano a cui è dedicato, a Roma, un importante “circolo”; personaggio noto anche per le sue spregiudicate affermazioni sulla PEDOFILIA.
Non tutti sanno, però, che é esistito un Mario MIeli “magico” e “occulto”; leggete qui:
“Il Mieli “alchemico”, nell’ultima parte della sua vita, narra un’esperienza magico-erotica che lo vede protagonista – insieme al suo fidanzato – della celebrazione di un rito di “nozze alchemiche” con la preparazione e l’assunzione di un pane “fatto
in casa”, un dolce nel cui impasto confluivano non solo escrementi, sangue e sperma, ma anche ogni altra secrezione corporale, dalle lacrime al cerume.
Perché? “L’abbiamo mangiato – dice Mieli – e da allora siamo uniti per la pelle. Pochi giorni dopo le “nozze”, in una magica visione, abbiamo scoperto l’Unità della vita. Era come se non fossimo due esseri disgiunti, ma Uno; avevamo raggiunto uno stato che definirei di comunione”.
Questa comunione vuole essere testimonianza e annuncio dell’avvento di un’armonia che, attraverso la liberazione dell’Eros, costituisce una nuova “età dell’oro”.

Fonte: https://www.mariomieli.net/wp-content/uploads/2018/01/articolo_mieli_traviata_norma.pdf?fbclid=IwAR02cQN9tJIu-ahk4H8vnGpKpm55Gu-omS48cP3sRVpaPgAFnec0UqlxxlA
P.S.
Fra poco, saremo “alla  loro mercé”.

Un grazie a tutti i "Quemmisti di mezzo" che appoggiano questa lobby.

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