Autore Topic: La guerra tra globalismo femminista e sovranismo scoppierà in Vaticano?  (Letto 1130 volte)

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Offline Vicus

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La guerra è già cominciata in modo sotterraneo, ma sembra che deflagrerà in Vaticano. Da una parte abbiamo Bergoglio che ha addirittura finanziato la campagna elettorale della femminista Clinton; dall'altra Mons. Viganò che si allea apertamente con Trump, da anni in lotta contro lo Stato profondo globalista.
Mons. Viganò ha scritto una lettera aperta a Trump, che ha risposto: "Tutti dovrebbero leggerla, anche i non credenti".
Ha inoltre affermato che il Concilio Vaticano II contiene errori. Non è la prima volta che un prelato lo fa ma sono comunque parole che pesano come macigni.
Considerata la portata mondiale del papato e del Vaticano ci sono tutti gli ingredienti per uno scontro tra titani. Non è da escludere uno scisma, ma le implicazioni diventano sempre più politiche, come del resto è successo varie volte nella storia. La terra trema! :lol:

I paladini dell'agenda LGBT troveranno proficuo leggere qui:
https://www.gayburg.com/label/carlo+maria+vigan%C3%B2
« Ultima modifica: Giugno 12, 2020, 22:42:01 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Online Massimo

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Re:La guerra tra globalismo femminista e sovranismo scoppierà in Vaticano?
« Risposta #1 il: Giugno 13, 2020, 10:22:07 am »
Caro Vicus, la lotta oramai è al coltello. O vincono le forze globaliste o vince Trump. In entrambi i casi il Vaticano perde. Non è comunque destinato  a vincere

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Re:La guerra tra globalismo femminista e sovranismo scoppierà in Vaticano?
« Risposta #2 il: Giugno 13, 2020, 12:46:13 pm »
Caro Vicus, la lotta oramai è al coltello. O vincono le forze globaliste o vince Trump. In entrambi i casi il Vaticano perde. Non è comunque destinato  a vincere
Lo ha detto anche il giornalista Tosatti, siamo al redde rationem. Il Vaticano è praticamente occupato, so di prelati che quando Bergoglio prende l'ascensore aspettano il prossimo  :lol:
Rimane da vedere quanti cattolici resteranno, se va avanti così si torna ai Dodici Apostoli.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:La guerra tra globalismo femminista e sovranismo scoppierà in Vaticano?
« Risposta #3 il: Giugno 13, 2020, 19:56:42 pm »
Ho appena finito di scrivere l'altro post che apprendo questa notizia: LA teologA Rahner (nipote di tanto gesuita?) propone di revocare la scomunica a Lutero:
https://www.marcotosatti.com/2020/06/12/idea-dalla-germania-perche-non-ritirare-la-scomunica-a-lutero/

Chissà, magari un giorno un pastore protestante scomunicherà Bergoglio :rolleyes:
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Online Paol

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Re:La guerra tra globalismo femminista e sovranismo scoppierà in Vaticano?
« Risposta #4 il: Giugno 13, 2020, 21:05:19 pm »
Rimane da vedere quanti cattolici resteranno, se va avanti così si torna ai Dodici Apostoli.
Il mondo tradizionalista cattolico mi pare un po' diviso. Ci vorrebbe una figura, un nucleo di persone di riferimento, credo.
L'ottimo è nemico del bene....ma non c'è limite al peggio

Offline Vicus

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Re:La guerra tra globalismo femminista e sovranismo scoppierà in Vaticano?
« Risposta #5 il: Giugno 13, 2020, 21:45:37 pm »
Il mondo tradizionalista cattolico mi pare un po' diviso. Ci vorrebbe una figura, un nucleo di persone di riferimento, credo.
E' chiaro che quando il pastore (il Papa) viene meno al suo compito, il gregge si disperde. Comunque nel mondo tradizionalista ci sono essenzialmente solo due correnti: la FSSPX, scismatica e i gruppi cd. Ecclesia Dei cui appartengo, costituiti da varie congregazioni che vanno d'accordo. Ne fanno parte per esempio il prof. De Mattei, il moivmento Marcia per la Vita ecc.
Data la situazione non mi lamento :lol:
Comunque rispetto alla divisione* e soprattutto all'inerzia, che regna nei movimenti maschili è tutto un altro pianeta.

* La divisione non consiste, come alcuni pensano, nel litigare, ma nell'avere opinioni diverse su punti ESSENZIALI e non avere VALORI FORTI di riferimento, il che paralizza l'azione. Non si possono mobilitare le masse in nome del divorzio breve, o dei congedi di paternità.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:La guerra tra globalismo femminista e sovranismo scoppierà in Vaticano?
« Risposta #6 il: Giugno 14, 2020, 18:03:29 pm »
Contro Viganò spunta l'ombra della Loggia. parola di Monsignore:

Il critico televisivo del Corriere della Sera, Aldo Grasso, in una sua rubrica di oggi se la prende con l’arcivescovo Carlo Maria Viganò, e con un’altra persona, sua Beatitudine Alessandro I (Meluzzi). Che strano, direte voi! Che c’entra uno specialista di spettacolo con i prelati? Monsignor ICS ha una sua ipotesi di risposta….Buona lettura.

§§§

Caro Aldo Grasso, ma non ti sei reso conto che, senza volere, ci hai svelato la verità sull’attacco del “fratelli” di loggia a Viganò e Trump?

Mons. Carlo Maria Viganò comincia davvero a far paura agli ambienti filobergogliani – antiTrump, tanto da meritare un attacco durissimo (proprio perché criptico ed ironico) sul Corriere. Ma questo attacco non deve passare inosservato perché ne svela l’intento. Giù le mani da Viganò, caro Corriere, Stilum Curiae non te lo permette. David ha già dimostrato di saper vincere contro Golia.

Sul Corriere di oggi, in prima pagina nelle sua rubrica “Padiglione Italia”, Aldo Grasso titola <Due arcivescovi, una (sola) insofferenza >. I due arcivescovi son Carlo Maria Viganò e Alessandro Meluzzi.

La comune insofferenza (che Grasso definisce addirittura “Odio condiviso”) è verso Papa Francesco. La loro ossessione e insofferenza per la Chiesa bergogliana, il nostro Grasso, la connota come <Vizi da arcangeli caduti>. (Tra parentesi. Prima di occuparmi di Grasso vorrei sottolineare la sua ignoranza della “Sacra Scrittura”, la quale parla di un solo angelo caduto, non un arcangelo. L’unica citazione di Arcangelo menzionata nella Bibbia è riferita a Michele Arcangelo).

Ma leggendo questo attacco ironico, ma furioso, di Aldo Grasso, emerge un altra sensazione che diventa una quasi certezza.

Grasso ha cercato di “prendere due piccioni con una fava”.

La fava è Papa Francesco e i due piccioni sono Viganò e Meluzzi, accomunati dalla “simpatia” per Bergoglio.

Ma perchè Grasso ha scelto proprio Meluzzi (Sua Beatitudine Alessandro I°) nell’intento di ridicolizzare Viganò?

Vedete Aldo Grasso è un bravo giornalista che si occupa di spettacolì (per intenderci del “grande fratello” e simili).

Come mai il Corriere lo fa parlare di Chiesa, di Papa Francesco, dei suoi amici e nemici? Il Corriere ha due firme prestigiose molto più dentro le vicende vaticane, Massimo Franco ed Ernesto Galli della Loggia, per intenderci.

Rileggo il breve articoletto e noto che ciò che ha indignato Grasso sta nella lettera inviata da C. M. Viganò a Trump, dove riferendosi alle proteste di piazza contro Trump per la morte di Floyd, parla di “battaglia in corso tra figli della luce e figli delle tenebre” e con estrema chiarezza Viganò indica quali (oscuri) mandanti, responsabili di questi atti vandalici, violenze e tentativi di spodestare Trump dalla Casa Bianca coloro che nella dissoluzione dell’ordine sociale [ricordate? inventato dalle femmine], sperano di costruire un mondo senza libertà: Solve et coagula, insegna l’adagio massonico”.
Ora diventa più chiara la ragione dell’attacco a Viganò evocando Meluzzi (“…sono la stessa persona “).

Riferendosi in specifico a Viganò, Grasso è stato manifestamente disturbato dalla affermazione sopra riferita, perché l’adagio massonico Solve et coagula è una espressione associata alla fede per l’Alchimia, che significa trasformare gli elementi vili in elementi nobili, attraverso dissoluzione e ricomposizione. Si tratta di una forma alchemica appunto con cui si trasformava il metallo in oro. Nacque o fu acquisita nella cultura di ambienti massonici dandogli il significato di – liberazione dalla impurità e risorgere con un IO superiore, divino -. E questo richiamo ha manifestamente disturbato Grasso. (Chissà perché?).

Riferendosi invece a Meluzzi (che Grasso mette nello stesso calderone alchemico con Viganò) il rancore contro Sua Beatitudine Alessandro I sta nel fatto che Meluzzi negli ambienti massonici è considerato un “traditore “ essendo stato comunista e massone (Grande Oriente d’Italia fino al 2003).

Si pentì di entrambe le scelte dopo la conversione al cristianesimo. E’ diventato diacono cattolico, poi presbitero di una chiesa ortodossa italiana autocefala. Si direbbe ascoltandolo che sia conservatore, filo Putin, anti Nuovo Ordine Mondiale (soprattutto anti piano Kalergi).

E qui allora il profumo di loggia “ispiratrice” del pezzo di Grasso diventa vera e propria puzza. Vuoi vedere che Grasso, che suppone Viganò e Meluzzi essere la stessa persona, ci fa scoprire che Aldo Grasso e Eugenio Scalfari, con lo stesso ragionamento, sono anche loro la stessa persona?

Mons. ICS
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.