Autore Topic: UNISEX: Cancellare l'identità, nuova arma della manipolazione globale  (Letto 856 volte)

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Offline Vicus

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Prosegue indisturbata la gayzzazione del genere maschile. Questo libro dovrebbero leggerlo tutti quelli che appoggiano l'agenda gender, ci sono scritte nefandezze e amenità che la gente nemmeno si sogna, comprese dichiarazioni di Pannella e altri radicali che appoggiano la liberalizzazione dell'amore tra adulti e minori, chissà se gli elettori dei radicali lo sanno:

Come mai tutti i sostenitori della natura in voga oggi cancellano la differenza sessuale naturale?


E' un processo di colonizzazione ideologica che soprattutto in Europa e negli Usa sta penetrando nelle scuole, nelle famiglie, nella cultura dell’intrattenimento.
Se si difende la natura come mai tutta questa avversione alla natura sessuale con la quale veniamo al mondo? Una contraddizione alla quale è difficile dare risposta da parte dei movimenti ecologisti radicali. I quali da un lato mobilitano i giovani contro l’inquinamento e incoraggiano forme di neo-luddismo ma, dall’altro, predicano la assoluta libertà di scegliere la propria identità sessuale come se la natura, in questo campo, non contasse nulla.
Ma quando e come nasce la teoria del gender? Padre di questa ideologia è considerato lo psichiatra John Money, che per primo utilizzò l’espressione “identità di genere” in base alla quale un individuo si percepisce come maschio, femmina, omosessuale, lesbica, transessuale, bisessuale o sessualmente fluido indipendentemente dall’imprinting genetico e dalla conformazione dei genitali. Money fu protagonista del drammatico caso di David-Brenda Reimer: un bambino cui fu donata una nuova identità femminile con un intervento chirurgico. Lo psichiatra raccomandò ai genitori di educarlo come se fosse una bambina. Il caso fu enormemente pubblicizzato come la prova che le teorie di Money sull’identità di genere avevano fondamento scientifico. David-Brenda Reimer però si uccise in età adulta, compromettendo il successo delle tesi di Money.
Secondo gli autori del libro Unisex. La creazione dell’uomo senza identità (Arianna editrice), Enrica Perucchietti e Gianluca Marletta, l’enorme diffusione della teoria dell’identità di genere fu dovuta al fatto che dai primi anni Novanta l’Onu nei suoi documenti introdurrà al posto del termine “sesso” il termine “genere”, consacrato poi nel lessico contemporaneo come parola sostitutiva di “sesso” alla Conferenza mondiale sulle donne a Pechino.
L’esperto di marketing Paul E. Rondeau, della Regents University, nel 2002 dettò le linee guida per Vendere l’omosessualità all’America, una strategia per piazzare un “prodotto” culturale come la “gayzzazione”. Strategia fondata su tre caposaldi: Desensitize (desensibilizzare), inondare la società di modelli del tipo che interessa fino a renderli comuni, persino noiosi. Jam (bloccaggio), mettere in atto una censura delle posizioni contrarie alle proprie indicandole come discriminatorie, bigotte e fondamentalmente ipocrite. Convert (convertire), puntando alla massa di coloro che non hanno idee forti sull’argomento per  portarli all’accettazione dell’idea proposta.
La scuola è naturalmente il luogo privilegiato dove è possibile mettere in atto questa strategia. Non a caso nel 2010 una raccomandazione del Comitato dei ministri europeo invita all’introduzione nelle scuole Ue di momenti di sensibilizzazione per evitare discriminazioni verso gay e lesbiche, il che apre la strada appunto alla diffusione dei postulati sui quali poggia la teoria dell’identità di genere. Molte polemiche ha suscitato in Francia a partire dal 2013 l’inserimento di corsi finalizzati a promuovere la parità dei sessi e a combattere l’omofobia miranti in realtà a decostruire l’ideologia della complementarietà tra i sessi. Il punto d’arrivo non sarebbe affatto la legittima e sacrosanta tolleranza verso le minoranze, ma l’approdo culturale a un transumanesimo basato su individui indifferenziati e più manipolabili in virtù della loro identità fluida.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.