Autore Topic: Gay contro il movimento LGBT  (Letto 1333 volte)

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Gay contro il movimento LGBT
« il: Giugno 21, 2020, 18:48:29 pm »
Devo riconoscere che paradossalmente i gay sobri dignitosi e che detestano obiettivamente molte idee del movimento LGBT potrebbero essere degli utili testimonial paralleli di alcune nostre istanze. Personalmente apprezzo fra le tante cose la classe di Zeffirelli e i suoi attacchi contro la volgarita' del gay pride e il fatto di aver adottato due figli gia' formati in eta' matura il che è tutta un altro concetto della famiglia gay proposta oggi sulla quale dissento.


Dolce & Gabbana: “La famiglia è quella tradizionale. Non ci convincono i ‘bambini sintetici’ e gli uteri in affitto”

Dolce & Gabbana: “La famiglia è quella tradizionale. Non ci convincono i ‘bambini sintetici’ e gli uteri in affitto”
I due stilisti affidano al settimanale Panorama le loro riflessioni e Dolce, la metà più conservatrice della griffe siculo-milanese, rincara la dose, rispondendo a una domanda sulla voglia di paternità: "Sono gay, non posso avere un figlio. Credo che non si possa avere tutto dalla vita, se non c'è vuol dire che non ci deve essere. È anche bello privarsi di qualcosa. La vita ha un suo percorso naturale, ci sono cose che non vanno modificate. E una di queste è la famiglia”

“Non l’abbiamo inventata mica noi la famiglia. L’ha resa icona la Sacra famiglia, ma non c’è religione, non c’è stato sociale che tenga: tu nasci e hai un padre e una madre. O almeno dovrebbe essere così, per questo non mi convincono quelli che io chiamo figli della chimica, i bambini sintetici. Uteri in affitto, semi scelti da un catalogo. E poi vai a spiegare a questi bambini chi è la madre. Procreare deve essere un atto d’amore, oggi neanche gli psichiatri sono pronti ad affrontare gli effetti di queste sperimentazioni”. A parlare non è Carlo Giovanardi, né Mario Adinolfi. Sono parole di Domenico Dolce, lo stilista che con Stefano Gabbana ha creato un impero della moda.
Entrambi omosessuali dichiarati da anni, Dolce & Gabbana hanno affidato le loro riflessioni al settimanale Panorama, che evidentemente aveva bisogno di una voce gay che smontasse le richieste del movimento LGBT, proprio quando sembra che Matteo Renzi voglia accelerare sulle unioni alla tedesca.

Ma Dolce rincara la dose, rispondendo a una domanda sulla voglia di paternità: “Sono gay, non posso avere un figlio. Credo che non si possa avere tutto dalla vita, se non c’è vuol dire che non ci deve essere. È anche bello privarsi di qualcosa. La vita ha un suo percorso naturale, ci sono cose che non vanno modificate. E una di queste è la famiglia”. Dolce, si sa, è la metà più conservatrice della griffe siculo-milanese, mentre Gabbana un figlio lo farebbe anche subito. Le dichiarazioni degli stilisti, come prevedibile, tengono banco da qualche ora sui social network, innescando un dibattito infuocato non solo tra sostenitori dei diritti gay e difensori a oltranza della famiglia tradizionale, ma anche all’interno dello stesso mondo omosessuale.

E sono in molti, inoltre, a sottolineare una certa spericolata virata rispetto a quanto gli stessi Dolce & Gabbana avevano dichiarato nel 2005 a Vanity Fair. All’epoca i due si erano fatti fotografare circondati da paffuti e allegri bimbi, con un titolo che non lasciava spazio a fraintendimenti: “Dolce & Gabbana. Il desiderio di essere padri”. Eppure l’uscita dei due stilisti che secondo molti è assai infelice, è solo l’ultima di una lunga serie, che già da qualche anno ha incrinato il rapporto tra la loro casa di moda e la comunità LGBT. Nel 2006, per esempio, Gabbana si era schierato contro il matrimonio gay, definendolo “una caricatura”. Ma come fa notare oggi il portale Gay.it, qualche mese fa il profilo ufficiale Instagram di D&G aveva fatto sperare in un endorsement proprio in un momento cruciale per la conquista dei diritti anche nel nostro Paese (che, è bene ricordarlo, insieme alla Grecia è l’unico membro dell’Ue a non prevedere né unioni civili né matrimonio egualitario): una foto di lancio per la collezione estate 2015, con i due stilisti circondati da tanti bambini, un giovane e aitante modello e una didascalia molto gay-friendly: “Amore, famiglia e risate. Questa è l’essenza dell’estate 2015″. Una famiglia non proprio tradizionale, tantomeno ispirata alla Sacra Famiglia. Ma evidentemente nel mondo della moda non si può fare a meno del mercato gay. Anche a costo di apparire incoerenti e fin troppo volubili su tempi delicati che coinvolgono la vita di così tante persone.
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Franco Zeffirelli, il Vaticano sostiene che i Pacs e i matrimoni tra persone dello stesso sesso prefigurano una «eclisse di Dio». Cosa ne pensa?

«Che il Papa ha il pieno diritto, anzi direi il dovere, di esprimersi in questo campo e di difendere a spada tratta la famiglia tradizionale. Se non lo facesse, se non pronunciasse i suoi anatemi, mi scomunicherei da solo...».

Quindi lei è ostile al matrimonio tra gay? Ma come, proprio lei, uomo di cinema e di cultura... Chissà quante persone conosce che vivono in questa condizione.

«Vero, verissimo. Conosco molti amici gay che vivono serenamente in coppia, magari da molti anni. Ma non c'è alcun bisogno di mettersi lì a creare una pseudofamiglia "legale" a vanvera, per me ridicola e inaccettabile. Basta sistemare le cose tra persone civili: se viviamo insieme e magari compriamo una casa, chiariamo anche le questioni delle quote, tra persone intelligenti che si vogliono bene. Basta un atto privato fatto come si deve. Punto e basta. Certo, ci sono casi penosi».

Per esempio?

«C'è un mio amico che ha il proprio compagno malato in clinica e la famiglia del ricoverato impedisce all'altro di vederlo. Atroce. Crudele... Magari, ecco, sistemiamo queste cose. Ma non tiriamo in ballo la "famiglia gay". E, per favore, meno che mai questa storia delle adozioni».

Contrario anche al diritto di adozione per le coppie gay?

«Contrarissimo. Assolutamente. Invece di perder tempo a legiferare in questo campo assurdo, il nuovo governo farebbe bene a varare solide politiche di sostegno alla famiglia vera, quella tradizionale, con un babbo e una mamma. Qui in Italia non si fanno più figlioli. Tra poco la prole degli immigrati riempirà le nostre città. Pensiamo a questo, dico. Perché la gente che ha un concetto semplice e naturale della propria esistenza, quindi la stragrande maggioranza degli italiani, ha bisogno di una politica che lo aiuti a creare una famiglia. Oppure i gay facciano per esempio come ho scelto io».

Ovvero, Zeffirelli?

«Io sto diventando vecchio. E ho adottato due persone. Che portano il mio cognome e avranno ciò che spetta loro quando verrà il momento... spero tardi. Nel frattempo, ora che ho qualche problemino di salute, mi sostengono, mi aiutano: così come succede tra figli e padre».

Due figli adottivi? Di quanti anni?

«Sono adulti. Uno ha 40 anni, l'altro 46. L' adozione risale a cinque-sei anni fa. Hanno vissuto con me per gran parte della vita. Io voglio bene a loro e loro a me. Molto sinceramente».

Ma perché tanta ostilità verso le adozioni da parte dei gay?

«Perché quelle unioni sono intrinsecamente volubili. Come ho già detto, conosco molti amici gay che vivono in coppia. Ma sono scelte mature, ponderate. In età più giovane, ci si prende, ci si lascia con grande facilità: non c'è un legame di consacrazione e quindi si tende a svicolare. È un mondo incostante, insomma. Quanto di meno adatto per crescere un figlio che ha diritto ad essere nutrito e accudito non solo dal punto di vista materiale ma nei passaggi più delicati in cui si edifica un'esistenza. Un bambino ha diritto ad avere genitori autorevoli: e poi una rete di parentele fatta di nonni, di zii, di cugini. Con una coppia gay si rischia di creare un disagio. Certo, se ci mettiamo a minare anche un'istituzione fondamentale per la società come il matrimonio tra un uomo e una donna ci prepariamo un futuro veramente molto brutto».

Lei stesso dice di avere molti amici omosessuali. Come si sarebbe comportato sui Pacs e sulle unioni gay un grande intellettuale come Luchino Visconti, per esempio?

«Non posso immaginarmelo alle prese con una "istituzione" del genere. Era uno che si faceva i cavoli suoi come gli pareva, e poi tanti saluti. Non è invecchiato con un'amicizia amorosa accanto. Ma se gli fosse capitato, avrebbe comunque provveduto a sistemare quella persona. Era un uomo correttissimo».

Mai sentita la mancanza di una famiglia, Zeffirelli?

«Sempre avuta una famiglia: mia sorella. Poi mia zia. E i cugini».

E mai sentita la mancanza di figli, Zeffirelli?

«No. Sarei stato un pessimo padre. Forse da adulto lo sarei stato migliore. Ma non saprei. E poi i miei figli, senza retorica, sono stati i miei spettacoli, il mio lavoro. Lì ho dirottato tutta la mia creatività. Sì, anche di padre».
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FRANCO ZEFFIRELLLI Sono omosessuale non chiamatemi gay (....)  Netto, ad esempio, il suo giudizio sui Pride: «Esibizioni veramente oscene, con tutta quella turba sculettante».
Contrario anche ai matrimoni fra persone dello stesso sesso e alle adozioni, Zeffirelli, per cui «non c’è alcun bisogno di mettersi lì a creare una pseudofamiglia “legale” a vanvera, per me ridicola e inaccettabile. Basta sistemare le cose tra persone civili: se viviamo insieme e magari compriamo una casa, chiariamo anche le questioni delle quote, tra persone intelligenti che si vogliono bene».




Offline Vicus

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Re:Gay contro il movimento LGBT
« Risposta #1 il: Giugno 21, 2020, 20:26:25 pm »
E infatti sono stati linciati e messi al bando dalla comunità LGBT. Comunque questo presunto sostegno gay alla famiglia, oltre che rarissimo (Dolce e Gabbana sono un caso pressoché UNICO), è ambiguo perché la filosofia di fondo, testimoniata dallo stesso stile di vita è quella.
« Ultima modifica: Giugno 22, 2020, 05:45:08 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Gay contro il movimento LGBT
« Risposta #2 il: Giugno 21, 2020, 23:58:57 pm »
Si diciamo che in questi due casi credo siano solo un po' frenati da delle sfumature cattoliche.

Offline Vicus

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Re:Gay contro il movimento LGBT
« Risposta #3 il: Giugno 22, 2020, 00:21:19 am »
Si diciamo che in questi due casi credo siano solo un po' frenati da delle sfumature cattoliche.
:shok: :unknown:
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline maschio

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Re:Gay contro il movimento LGBT
« Risposta #4 il: Giugno 22, 2020, 01:55:06 am »
Lo so sono uomini contraddittori sono diventati gay chissa' per quale motivo anche non per scelta e credono nel messaggio di Cristo, avrebbero dovuto astenersi come da catechismo e non l hanno fatto ma l astensione dal sesso e' un obiettivo difficilissimo per un uomo, Zeffirelli gli ha dedicato un popolare film.

Offline Vicus

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Re:Gay contro il movimento LGBT
« Risposta #5 il: Giugno 22, 2020, 05:18:41 am »
Lo so sono uomini contraddittori sono diventati gay chissa' per quale motivo anche non per scelta e credono nel messaggio di Cristo, avrebbero dovuto astenersi come da catechismo e non l hanno fatto ma l astensione dal sesso e' un obiettivo difficilissimo per un uomo, Zeffirelli gli ha dedicato un popolare film.
:doh: :doh:
Trovo un po' surreali queste dicussioni, su gay contro gay, ora ci metti pure il catechismo.
Alle volte gli stessi titoli si contraddicono, come se fossero pubblicati da parti diverse di te e una volesse convincere l'altra di qualcosa. Mi domando se non hai fatto esperienze borderline, tipo sesso con altri uomini o in compagnia di altri uomini e se il rivangare oziosamente tali questioni (non in relazione ai diritti maschili su cui ci sarebbe molto da dire) non ti procuri un piacere di qualche tipo.
Quando dico che questo forum sta diventando questione gay non sto scherzando. Forse ha ragione chi dice che andrebbe rifondato, leggi sanificato dalle futilità, per usare un eufemismo.
Avrò torto come sempre, ma poi non mi si venga a dire che non è Uomini 3000 di una volta.
« Ultima modifica: Giugno 22, 2020, 05:44:10 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline maschio

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Re:Gay contro il movimento LGBT
« Risposta #6 il: Giugno 22, 2020, 14:09:20 pm »
No tranquillo non sono gay pero' ho tre parenti cosi' in famiglia e mi sono sempre domandato forse inutilmente (cosi' come per altre categorie es asessuali) il mistero di questa condizione che resta tale anche per psicologi e medici.Non voglio convincere nessuno di una condizione che non condivido nè mi appartiene ma allo steso tempo cerco di apprezzare quei messaggi consoni al mio pensiero che possono venire da tutte le categorie non solo da quella dei gay lontane dalla mia, è una reazione normale che hanno tanti eterosessuali.