Autore Topic: Chi c'è veramente dietro al femminismo e il vero scopo del lavoro femminile  (Letto 4211 volte)

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Offline Vicus

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Autore: mmann
Post originale: http://www.questionemaschile.org/forum/index.php?topic=11694.msg132080#msg132080

Nella famiglia tradizionale c'è una serva al servizio della famiglia e uno schiavo della società.
Nella società moderna non c'è nessuno che fa servizio alla famiglia e ci sono due schiavi della società.

Il capitalismo invece preferisce avere 2 schiavi lavoratori: doppi soldi, doppie cazzate da comprare, no tempo per i figli, no tempo libero, necessità di subappalatare il lavoro che una madre dovrebbe fare a babysitter, servizio pulizie, asili o simile... il PIL aumenta e il benessere scende.

Penso che le donne hanno abdicato al loro ruolo naturale che è quello di madri.
E la cosa grave è che non se sono accorte!! È per questo che sono iperstressate nevrasteniche e soprattutto depresse.
Gli uomini invece di solito se sono depressi è per il motivo opposto: una compagna che non vuole fare il ruolo che la natura gli ha affidato, oppure perchè non riescono a mantenere la famiglia (Le separazioni e relativi furti sono un capitolo a parte).
« Ultima modifica: Novembre 04, 2014, 07:45:11 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Chi c'è veramente dietro al femminismo e il vero scopo del lavoro femminile
« Risposta #1 il: Aprile 10, 2015, 11:25:17 am »
Autore: ilmarmocchio
Post originale: http://www.questionemaschile.org/forum/index.php?topic=12257.msg139559#msg139559

Già le arpie alla camusso stanno mettendo gli artigli avanti : la crisi colpirà, bla bla...
ha colpito gli uomini , che oltretutto hanno le mansioni più gravose e se le donne non primeggiano, c'è un solo ovvio motivo :
non rendono e non renderanno mai come gli uomini.
Devono farsene una ragione : la loro stupida competizione con l'uomo, per il quale non sono affatto strutturate, le farà andare tutte fuori di cabina, così come una 500 non può reggere contro una Alfa Romeo.
Ancora non hanno capito che servono al potere finanaziario per tenere basse le retribuzioni, e che senza quote rosa e welfare state non vanno da nessuna parte ?
Solo che il welfare state fatto all'europea, produce debito.
Il debito produce perdita della lbertà
« Ultima modifica: Aprile 10, 2015, 23:12:54 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Autore: seiper 1
Post originale: http://questionemaschile.forumfree.it/?t=8281978&st=105#lastpost

Intanto, io non riesco più a capire come si faccia seriamente ad invocare, da un lato, la maternità come valore aggiunto della donna e, dall’altro, ad additarla come fattore di impedimento al suo sviluppo sociale. Da questa contraddizione, secondo me, si stanno producendo quei guasti psicologici individuali, che hanno il loro sintomo più drammatico nelle ormai numerose madri che sopprimono i figli a calci nella schiena o infilandoli nella lavatrice. Neanche questo aspetto viene mai considerato dai media, che preferiscono parlare, invece, di astratte depressioni post-partuum…….
Ma, a parte questo (che meriterebbe un approfondimento a parte), secondo te e molti altri, data questa evidenza biologica bisognerebbe alterare le regole del gioco democratico e della rappresentanza, nonché dei criteri meritocratici di selezione, solo per consentire alle donne una maggiore partecipazione sine titulo alla vita politica. E’ un punto di vista; sicuramente non il mio che lo considero una pericolosa falsificazione della rappresentanza politica.
Ma ci si dimentica di osservare, soprattutto, che questa eventualità poggia, in ultima analisi, sul sacrificio di altrettanti uomini che si guadagnano la carriera sul campo e non sull’appartenenza di genere e che si vedrebbero scavalcati da altrettante donne con la semplice giustificazione che “sono donne”.
Le chiamano esplicitamente “discriminazioni positive”, quindi ben comprendendo l’intimo aspetto discriminatorio che comportano, che sarebbe reso accettabile, chissà perché, dall’aggettivo positive. Naturalmente la positività della cosa non è estesa a tutti i cittadini, unico fattore che la renderebbe tollerabile, ma solo ad una parte di essi: quella femminile.
Io credo che qualunque discriminazione, anche a mente del dettato Costituzionale che tu stesso hai ricordato, non abbia mai alcun aspetto positivo, ma sia solo la legittimazione di un nuovo sistema di privilegi di una parte a danno dell’altra.
Se per te questo è progresso e civiltà siamo ben lontani dal comprenderci.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Chi c'è veramente dietro al femminismo e il vero scopo del lavoro femminile
« Risposta #3 il: Maggio 27, 2016, 00:05:09 am »
Autore: Angelo (grassetti miei)
Post originale: http://www.questionemaschile.org/forum/index.php?topic=13406.msg154891#msg154891

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/femminismo-e-sintesi-marxismo-e-liberalismo-1263955.html

cit.

Lei indica nell’emancipazione, anche femminile, una delle principali cause della distruzione della famiglia e della stabilità ad essa connessa. Ed è per questo stato accusato di essere un complottista. Come risponde?

Rispondo con i fatti, che mostrano come la distruzione della famiglia stia avvenendo concretamente tramite l’adozione di determinate misure politiche ed economiche, a prescindere da qualsiasi ipotetico complotto. In Germania questo è evidente in tutti gli schieramenti politici che formano il governo. Le presunte politiche a tutela della famiglia consistono nell’incentivare la donna a lavorare a tempo pieno e a detassare gli asili nido e i doposcuola. Questo è esattamente ciò che genera l’allontanamento delle persone che compongono il nucleo famigliare.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Chi c'è veramente dietro al femminismo e il vero scopo del lavoro femminile
« Risposta #4 il: Luglio 26, 2020, 01:05:12 am »
Post di Fritz (grassetti miei):
https://www.questionemaschile.org/forum/index.php/topic,17091.msg195741.html#msg195741
https://www.questionemaschile.org/forum/index.php/topic,17091.msg195742.html#msg195742

Il femminismo e' voluto dal capitalismo elitario. E senza esso non avrebbe mai proliferato, probabilmente non sarebbe mai nemmeno nato.
Il femminismo, e la voglia di favorire le carriere delle donne a tutti i costi, ha come scopo ultimo l'abbattimento dei salari: se una volta eravamo solo noi uomini a competere per i posti di lavoro, adesso la domanda e' raddoppiata. Chiunque conosca i principi base di economia sa che al raddoppio della domanda l'offerta alza il prezzo, ossia abbatte i salari nel nostro caso.

Ieri guardavo un video dove si mostrava come la retribuzione media di un avvocato sia calata nel corso degli ultimi 50 anni, e di come quella di un manovale di una piattaforma petrolifera sia invece in rialzo (e si tratta di stipendi molto elevati). Perche' le donne, desiderose di indipendenza, non optano per quest'ultimo genere di lavori*, anche molto remunerativi (molto piu' di un qualunque studio professionale medio)?

Semplice: perche' esistono lavori di alta precisione che richiedono alta competenza e dove un errore puo' risultare fatale, nonche' si tratta di lavori non di status pregiato. Ma perche' l'avvocato ha perso il suo potere d'acquisto, il manovale di piattaforma invece lo ha visto in rialzo? Perche' nessuna donna vuole fare quest'ultimo mestiere, semplice. E dunque la domanda non si e' mai inflazionata.

Il femminismo e' spinto dall'elite finanziaria globale occidentale che mira, appunto, all'abbattimento dei salari. E' il femminismo che e' guidato dall'alto, da dove provengono le varie voci come "la donna deve fare carriera e non figli". Se il femminismo fosse davvero una corrente genuina per le donne, e si curasse di loro in maniera disinteressata, perche' allora non ha mai parlato di fondi, associazioni, lotte femministe per le casalinghe con figli? Perche' invece, al contrario, c'e' un disprezzo profondo del femminismo per queste donne che hanno scelto di essere madri a tempo pieno? Eppure se si tratta di femminismo, di diritti delle donne, dovrebbe tutelare soprattutto queste ultime donne. Ma non lo fa, non se ne cura nemmeno. Perche' chi comanda davvero il femminismo non sono le donne - non ne hanno le capacita', nessuna donna ha la capacita' ultima di comando e gestione di movimenti - ma sono le elite finanziarie (chiediamoci da dove venivano tutti i soldi a sostegno delle prime lotte femministe). E queste vogliono le donne nei posti top 20% di lavoro perche' sono quei posti dove il lavoro e' spesso di routine e dove obbedire al capo (tutti uomini, ma questo le donne fanno finta di non vederlo) e' facile se hai sotto di te persone remissive, pronte a tutto per la carriera e accecate da un odio verso l'altro.

Il femminismo non e' mai stato un movimento che ha fatto gli interessi delle donne. Questo lo capirebbe chiunque, basta analizzare con cura tutto quello che ho scritto riguardo le casalinghe.

Il femminismo e' l'ennesima isteria di massa, controllata dalle elite, il quale ha prodotto donne profondamente infelici, sulla soglia dei 32-33 anni ormai disperatissime in cerca di un uomo col quale fare un figlio perche' han capito di avere buttato nel cesso i migliori anni della loro vita (il picco riproduttivo di una donna e' sui 21-22 anni, a 25 c'e' gia' un primo netto calo. A 27-28 anni, la fertilita' di una donna, e' gia' ridotta a meno del 50% e a 30 anni e' ormai quasi impossibile per una donna partorire degnamente - a meno di accettare figli con problemi/autistici).

Questo e' il femminismo. Non e' proliferato in un ambiente per lui, e' proliferato per volere di chi ha i soldi (ma davvero tanti soldi, stiamo parlando di persone provenienti da famiglie oscure che operano dietro le quinte, con un potere immenso).

Qualora ci fosse qualche donna a leggere queste righe, voglio dirle: ti stanno prendendo in giro, bella. Prima gli schiavi del sistema eravamo solo noi uomini. Adesso vogliono rendere schiava pure te. Non stare a sentire quello che dice la la femminista coi capelli blu/rosa, ascolta quello che senti dentro di te. La carriera non ti dara' mai la soddisfazione di avere allevato un figlio, perche' la carriera e' fine a se' stessa ed e' al servizio del datore di lavoro, non di te.
E se ti chiedi perche' mai gli uomini invece possano dedicarsi alla carriera, allora ti svelo un grande segreto - che poi tanto segreto non e': a molti uomini la carriera non e' mai interessata. Perche' la facciamo? Perche' dobbiamo farlo. Perche' noi uomini, a differenza di voi fanciulle, se non andiamo a guadagnarci la pagnotta, non ce la dara' nessuno, questa pagnotta. E se non andiamo a lavorare non possiamo sostenere una famiglia.
E tanti uomini si alzano al mattino e vanno in ufficio tutti i santi giorni non perche' sono felici di farlo, ma perche' sanno che tramite cio' avranno di che mangiare e di che far mangiare alla propria famiglia.

E tu, cara fanciulla, credi ancora che noi uomini ti abbiamo segregata in casa per millenni perche' non volevamo che tu sgobbassi mattina, pomeriggio sera (e notte) al lavoro? Sappi che il premio di tutti questi sforzi e' il nulla, se non sono rivolti alla propria prole. E il vuoto che avrai dentro non fara' che divorarti fino alla sindrome da burnout (in media, secondo studi scientifici, intorno ai 37-40 anni per voi gentil sesso) che avrai quel giorno in cui, ormai piena di stress, ti capitera' sotto mano quella foto della compagna di liceo che detestavi tanto, con in braccio il suo bel bambino, che tu non hai mai avuto (e non potrai mai più avere per il resto della tua vita).
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.