Dialoghi > Natura maschile e natura femminile
La natura traditrice della donna e' nel suo DNA
fritz:
Carissimi,
vi prego di non accaldarvi subito. L'argomento e' scottante e lo so benissimo, ma volevo comunque aprirlo cercando che, almeno stavolta, si possa intavolare una discussione senza scendere in attacchi personali.
Sono numerosi gli studi scientifici - di cui il mainstream non fa cenno - che dimostrano quale sia la natura della donna: e' traditrice, e lo e' nel suo DNA.
Di dimostrazioni storiche ne abbiamo tantissime. Pensiamo al comportamento delle donne francesi durante l'occupazione nazista (ma anche di quelle italiane, polacche, ceche). Questo comportamento pare risalire a millenni di storia: quando una tribu' vinceva la lotta con un'altra tribu', i maschi sconfitti venivano uccisi e i vincitori si prendevano le loro femmine. Per le femmine, sopravvivere, significava dunque tradire gli uomini che avevano combattuto per difenderla.
Anche io sono perplesso quando penso a come dinamiche psicologiche possano cristallizzarsi nel dna, ma pare essere la spiegazione piu' razionale.
Le donne sono emotive, d'altra parte: oggi dicono di amarti, domani non lo sai. E tutti noi abbiamo vissuto esperienze simili, dove dicono una cosa e l'indomani ne dicono un'altra.
La donna e' traditrice, la donna non e' portata per le relazioni stabili. Gli antichi, conoscendo la natura femminile, han cercato di controllarla con le religioni e con la morale. I romani ritenevano le donne degli uomini dallo sviluppo bloccato; dovevano sottostare al padre, finquando non passavano al marito. Queste tradizioni hanno sviluppato civilta' potenti, poi estinte nei momenti in cui le tradizioni andavano perdendosi.
Si vietava, in passato, di assumere donne ai ruoli di comando esattamente per questo: perche' sono traditrici. Le donne non hanno principi, ne' valori, ne' lealta'.
Questa e' una amara verita', o forse una luce in fondo al tunnel, la quale deve farci capire cosa significa davvero oggi sposarsi con una donna: significa firmare la propria schiavitu' a vita.
Massimo:
Le donne sono AUTOREFERENZIALI. Tutto il resto ne è una conseguenza. Non sono TENUTE a fare nulla, ne devono dimostrare nulla. E tuttavia PRETENDONO di essere rispettate ugualmente. Da questa posizione aristocratica e autoreferenziale fanno discendere la loro politica e natura opportunistica che ne costituisce l'inevitabile conseguenza e corollario. Sta a noi farle scendere dal loro piedistallo. Anche a calci, se dovesse servire.
fritz:
In passato il codice etico applicato sulla donna aveva la funzione di impedirne l'esplosione emotiva e, da questo, il caos.
L'argomento in discussione parla delle donne, sappiamo benissimo che anche gli uomini hanno dei difetti. Il problema di oggi e', pero', che i "difetti" delle donne sono stati ampiamente giustificati e legittimati dalla legge, mentre l'uomo e' costantemente oltraggiato e spinto a negare anche le parti piu' genuine della sua natura.
Vicus:
E' una discussione ricorrente, ogni tanto leggiamo qui che le donne sono esseri inevitabilmente malvagi e ingannatori, quindi in qualche modo pericolosi e vanno tenute a bada. E' all'incirca il discorso che le femministe fanno sugli uomini, solo di banda opposta.
All'obiezione che la natura ha creato i sessi complementari per perpetuare la specie si risponde di solito che la natura è competizione e predazione, zanna e artiglio come scriveva il darwinista neoliberista (e agente britannico) Kipling.
I più convinti (vorrei usare un'altra parola...) arrivano a citare specie che divorano il maschio dopo l'accoppiamento.
In genere questi ragionamenti sono seguiti dalle proposte di separare nettamente i sessi e far scomparire la specie umana o riprodurla artificialmente, nell'illusione di "liberare" gli uomini dal "problema" donne.
Sono tutte :censored: fole.
Gli esseri umani, uomini e donne, non nascono cattivi come non nascono buoni. In base al contesto e alle loro SCELTE possono essere l'uno o l'altro.
Che le donne siano almeno potenzialmente più emotive e volubili degli uomini è un fatto che pare assodato. Può essere il rovescio della medaglia di altre qualità, non è necessariamente un problema se se ne tiene opportunamente conto. L'essenziale è rifondare una convivenza accettabile tra i sessi e non partire per la tangente con proposte strampalate e ulteriormente disgregatrici della società.
Massimo:
Essere autoreferenziali, caro Vicus, non significa essere CATTIVI. Significa solo che ci si riferisce al proprio INTERESSE come misura UNICA di ciò che è bene o male. Anche i maschi teoricamente potrebbero essere autoreferenziali, ma ne sono stati impediti da due circostanze: IL dover provvedere A SE STESSI per fare i loro interessi (e questo li costringeva, volenti o no, a correlare i fini con i mezzi) e il dover pensare anche AGLI ALTRI (la famiglia, la comunità, il signore del luogo, il loro re e la patria). E questo impediva loro di pensare esclusivamente a se stessi. Le donne non hanno questi due ostacoli: da loro non si pretende una mazza, tanto meno che difendano o provvedano per gli altri e inoltre poteva sperare, anzi PRETENDERE che siano persone dell'altro sesso a provvedere per loro. Questi due vantaggi rendono illimitata la loro autoreferenzialità. Quando posso pensare, sperare o PRETENDERE che i miei interessi li faccia un altro, cioè una persona dell'altro sesso e per di più nessuno si aspetta nulla da me devo solo curare un pò il mio aspetto per rendermi appetibile o desiderabile allora posso espandere o trasformare i miei desideri senza alcun limite perchè tanto non sarà mai un problema mio soddisfarli, ma del pollo di turno. Il segreto dell'autoreferenzialità del sesso femminile sta qui. Sta tutto quanto qui.
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