Oggi si è celebrata l’udienza filtro nei due procedimenti penali che vedono imputato l’avvocato Simone Pillon.
Come sapete, Simone Pillon è stato querelato da Arcigay Omphaloso Perugia per quanto ha dichiarato durante alcune delle sue conferenze contro i corsi gender tenutesi nel 2014 e 2015 tra Assisi, Ascoli Piceno e San Marino.
Tutto questo è stato considerato diffamatorio da parte dei responsabili dell’associazione che oggi si sono costituiti parte civile sia in proprio sia come legali rappresentanti dell’associazione stessa, chiedendo complessivamente l’astronomica somma di 400.000,00 Euro di risarcimento all’avv. Pillon.
Il Tribunale di Perugia ha rinviato al prossimo 1 febbraio 2018 ore 9.30 per sentire i testimoni del Pubblico Ministero.
L’avv. Pillon è sereno, e convinto di aver fatto quello che andava fatto, annunciando la verità. Non nutre nessun rancore verso i suoi accusatori e spera che il processo porti anche loro a comprendere la gravità di quanto hanno fatto.
E’ comunque sconfortante rendersi conto che la libertà di parola sia tanto sotto attacco e che chiunque alzi la voce contro il pensiero unico dell’ideologia Gender sia messo a tacere con l’impiego dello strumento giudiziario.
Pur essendo stato il primo ad essere attaccato personalmente Pillon non è stato purtroppo l’ultimo. Dopo di lui ben tre psicologi sono stati deferiti ai rispettivi consigli dell’ordine per aver osato alzare la voce contro il Gender.
Due noti medici sono stati denunciati per la stessa ragione e anche altri professionisti, tra cui due farmacisti, si stanno difendendo in sede penale per aver esercitato il loro diritto all’obiezione di coscienza. Anche noti giornalisti vedono la propria libertà sanzionata da interventi disciplinari azionati da chi non accetta voci e posizioni diverse dalle proprie.
Non si può non vedere in questo un piano preordinato e costruito nei dettagli per stroncare ogni focolaio di resistenza al pensiero unico femminista, relativista e genderista che si vuole imporre anche nel nostro Paese. [Capito cari attivisti "fucsia" che appoggiate senza vergogna l'agenda omo?]
Quando non si hanno più argomenti credibili, allora non resta che impiegare lo strumento giudiziario [o la censura e la shitstorm].
Invitiamo alla solidarietà e al sostegno pubblico e privato della libertà di parola e di pensiero di questi nostri amici e di chiunque voglia far sentire la sua voce nel dibattito civile.
Questo invito alla solidarietà è finora caduto nel vuoto negli spazi maschili, che scrivono articoli sulle vacanze.