Autore Topic: *DOTT.* Oliviero: "Il vaccino anti-Covid potrebbe scompaginare il genoma umano"  (Letto 1237 volte)

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Offline Vicus

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E' un medico con due specializzazioni e 14 anni di studi accademici parlare: Francesco Oliviero, medico specializzato in psichiatria e pneumologia, spiega su #Byoblu24 le conseguenze potenzialmente devastanti che il vaccino contro il Covid-19 potrebbe avere sugli esseri umani: “Gli effetti si dovranno valutare sul lungo periodo, le persone rischiano di diventare degli organismi geneticamente modificati perché questo tipo di vaccino, tra l’altro sperimentale, andrebbe a scompaginare il genoma umano”. Secondo Oliviero, tutta la gestione di questa emergenza sanitaria si è basata su considerazioni totalmente errate: “È mancata innanzitutto la cosiddetta prevenzione primaria, quella fatta da una sana alimentazione, attività fisica, uno stile di vita corretto, il miglioramento delle nostre difese immunitarie in modo naturale. L’assassino non è il virus, è la mancanza di prevenzione”.
Devastanti poi gli effetti psicologici: “Confrontandomi con i colleghi psichiatri, abbiamo registrato un netto aumento di pazienti con patologie come nevrosi, disturbo della personalità, fobie. Sono le conseguenze di un rigido lockdown e di un terrorismo psicologico che ci ha fatto guardare con sospetto anche il nostro vicino di casa. Credo che dietro tutto questo sistema ci sia una regia più alta”.

Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Online Frank

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Vabbe', siamo alle solite, dove ognuno dice la sua, medici complottisti compresi.


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L’assassino non è il virus, è la mancanza di prevenzione”.

A posteriori son tutti fenomeni.

Offline Vicus

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Vabbe', siamo alle solite, dove ognuno dice la sua, medici complottisti compresi.


A posteriori son tutti fenomeni.
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Mi pare più condivisibile dire "ognuno dice la sua" piuttosto che dare per scontato che tutti questi medici si sbaglino. D'altra parte non sono medico né in grado di affermare con certezza quali di loro abbiano ragione.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Il fatto, caro Vicus, è che tu dai per scontato che solo i medici "contro" abbiano ragione.
Mentre quelli "ufficiali" avrebbero torto a prescindere.
E questo è un modo di ragionare tipico dei complottisti.

Online Frank

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Insomma, un altro cialtrone.

https://www.iene.mediaset.it/2020/news/coronavirus-balle-medico-combatte-casa_740226.shtml
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27 marzo 2020
Coronavirus, i pericolosi consigli di un medico: “Non si combatte stando a casa” | VIDEO

Sembra incredibile, ma di fronte alla pandemia che stiamo attraversando c’è ancora chi nega la pericolosità del coronavirus. E quel che è peggio è che a farlo sia un medico iscritto all’ordine

“Questa idea che ormai si è diffusa in tutta la popolazione che esiste un virus cattivo che viene dall’esterno, è un’assurdità”. A parlare in un’intervista è il medico Francesco Oliviero, specializzato in psichiatria e malattie dell'apparato respiratorio. Secondo lui la cosa preoccupante non è che si sta diffondendo il coronavirus, ma che si diffonda “l’idea di un virus cattivo”.

Sembra impossibile, ma anche di fronte a una pandemia in cui cresce continuamente il numero di contagiati e quello dei morti, che sta mettendo in ginocchio il nostro sistema sanitario, c’è chi mette ancora in dubbio il pericolo del coronavirus. E quel che è peggio è che a farlo è un medico regolarmente iscritto all’ordine.

Il dottor Francesco Oliviero espone così la sua teoria sul perché le persone con il coronavirus si ammalano e nel peggiore dei casi muoiono: “Noi siamo non soltanto un corpo fisico, ma abbiamo anche una mente e quindi nel momento in cui si riceve una diagnosi di Covid-19 si innescano tutta una serie di meccanismi emozionali, conflitti che ci portiamo dietro dal passato. In questo caso è il conflitto di morte che si va a scaricare su un organo bersaglio che guarda caso è il polmone”. In pratica il dottore sta dicendo che la gente si ammala perché di fronte alla comunicazione di un tampone positivo si scatenerebbero dei non meglio precisati “conflitti interiori”. Ma stiamo scherzando? Purtroppo il dottore nel sostenere queste teorie che non hanno alcun fondamento scientifico non scherza affatto.

Anzi, rincara la dose con un’altra sua teoria su cosa siano i virus: “È semplicemente un’informazione di tipo elettromagnetico. I virus si trovano all’interno di ognuno dei nostri nuclei cellulari, in particolare nel dna. Il 97% del nostro dna sono virus ancestrali. Quindi siccome i virus sono già dentro di noi, andare contro i virus significa andare contro la vita”. Questa sua personalissima convinzione ovviamente non trova riscontro in nessuno studio scientifico.

Ma allora come si combatte, secondo il dottor Oliviero, questo virus? “Non si combatte un contagio stando a casa. Questo virus ci sta ricordando che dobbiamo riprendere in mano i valori della società, dell’aggregazione, dello stare insieme”. Ma la cosa più preoccupante non sono le teorie del medico, ma il fatto che un’intervista del genere su YouTube sia stata ascoltata da più di 350mila utenti. E, se anche una piccola frazione di questi dovesse seguire le indicazioni del medico, potrebbe mettere in pericolo la salute di tutti noi.

Qualcuno ha contattato Oliviero al telefono dicendosi preoccupato per la febbre che si è presentata da qualche giorno. “In questo caso la febbre va semplicemente modulata con il caldo”, dice il dottore al telefono. Il che vuole semplicemente dire “pigiamone pesante, sotto le coperte, sudare. Non va preso il paracetamolo”. E se dovessimo sentire il nostro medico di base? Il dottor Oliviero dice di rispondere che la “febbre è passata”.

“Non dobbiamo farla grave perché altrimenti se la facciamo grave lui deve fare poi il suo lavoro, deve fare il tampone”. Insomma, mentre i suoi colleghi fanno turni impossibili negli ospedali per fronteggiare il contagio, il dottor Oliviero dice di “evitare di entrare nel tunnel perché altrimenti è finita”. Ma di che tunnel sta parlando? “Il tunnel è quello di essere considerato un malato, se il tampone è positivo, e quindi non esci più poi dall’ospedale”.

La persona al telefono gli dice che ha in casa una persona anziana di 80 anni e che quindi è un po’ preoccupato. E il medico che fa? Gli consiglia di dare alla nonna un intruglio a base di piante e funghi che, dice lui, servirebbe a rafforzare il sistema immunitario. E non solo: “I soggetti anziani dovrebbero andare in un parco a respirare aria pulita. Non li possiamo tenere in casa”. E per finire non poteva mancare il complotto: “Menomale che sua nonna non ha fatto il vaccino antinfluenzale, allora si salverà. I morti sono tutte persone iper vaccinate”.

Speriamo che le dichiarazioni di questo medico arrivino in fretta all’ordine dei medici. Noi ribadiamo che in un momento così difficile è importante affidarsi alla scienza, ovvero seguire le indicazioni dell’Istituto superiore di sanità e dell’Organizzazione mondiale della sanità.

Online Frank

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https://www.facebook.com/robertoburioniMD/posts/3429591377266021?__xts__%5B0%5D=68.ARChmm7tqgpcd3XN4BKXa4eYi1u8bAe3c0XFxFxP7mDB0MqYDQ4v4iBzcmCTX4fyOdtt9TOXKkRZ-EOiU21nM4t87-n1xMAGljKa5hDuW3yhGVaArXv9rqr35eIU0tguvXZsuj1oBnG_OswHTIYauI93ocYrK7LEjh5yNgrVQeXCCVGadqj77hEy95m9hugrx8ftpHiKMyyGsiZmj6G0V2vqv1Be2XnpPlNevPsWMeifKGSfnLubTKN2Jzcyp4UhZ7KZOn6VYLSJ_ro8CN_ffZ9ksvpQ460oSI6Pf3gUEj4C2UsX5bHevK7ibwBZQDnc24zaV2_hMnkTvLeqe2LFtJ0pr_jt&__tn__=K-R

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Medical Facts di Roberto Burioni
1 g ·
IL VACCINO RUSSO - IL PRECEDENTE DEGLI ANNI '50

Mentre le prime pagine dei giornali sono riempite dalla notizia del vaccino russo contro il coronavirus, pochi di voi probabilmente sanno che c’è un importante precedente: un altro vaccino fondamentale – quello Sabin contro la poliomielite – ebbe la prova di efficacia in una vastissima sperimentazione in Russia (allora Unione Sovietica).

Siamo nella seconda metà degli anni 50 e negli Stati Uniti era stato già messo a punto il vaccino antipolio Salk: era stato un notevole successo ma un incidente dovuto a una scorretta inattivazione del vaccino aveva ucciso dieci bambini e ne aveva paralizzati oltre 200 portando le autorità a una grande cautela nei confronti dello sviluppo di nuovi vaccino antipolio.
Il vero nome di Albert Sabin era Abraham Saperstein. Era nato in Russia ed era emigrato con la sua famiglia negli USA nel 1921. Sabin aveva messo a punto un vaccino attenuato, che prometteva di essere molto più efficace e somministrabile per via orale (per il Salk ci voleva una iniezione) e l’aveva sperimentato su trenta “volontari” detenuti in una prigione dell’Ohio con buoni risultati. Ma il clima di diffidenza negli USA non era favorevole a nuove ulteriori studi clinici. Così Sabin prese contatti con l’Unione Sovietica.

Il Ministero della Difesa statunitense, dopo molti tentennamenti, autorizzò la spedizione del vaccino in URSS dove Sabin si recò personalmente per promuoverne l’efficacia e la sicurezza presso le autorità.

Poi quello che accadde lì fu una cosa impensabile altrove. La sperimentazione era diretta da un virologo molto bravo, Chumakov,. Ad un certo punto stava avendo delle difficoltà nell’autorizzazione dello studio da parte del ministero della sanità. Però Chumakov – a differenza dei suoi colleghi statunitensi - aveva un telefono rosso collegato direttamente con il Politburo e bastò una singola chiamata per risolvere la questione. La sperimentazione clinica poteva partire.

Nel 1959 il vaccino era stato somministrato a 10 milioni di bambini e senza alcuna volontarietà: anche se sperimentale era obbligatorio e basta, a quei tempi c’era poco da discutere. Per la fine del 1960 nell’Unione Sovietica 77 milioni (settantasette milioni) di persone sotto i venti anni avevano ricevuto la vaccinazione, e altri 23 milioni nell’Europa dell’est. Niente braccio di controllo, niente doppio cieco, niente placebo.

All’inizio ci fu molta perplessità sui risultati degli scienziati sovietici, ma la fine della storia la sapete: il vaccino Sabin fu approvato in tutto il mondo e ha praticamente fatto sparire la poliomielite.

Una grande vittoria della scienza, ottenuta percorrendo una strada discutibile.

Roberto Burioni

PS: i precisini dell'internet mi faranno notare che nel 1959 Stalin era morto da un pezzo, ma l'immagine mi piaceva troppo e l'ho messa egualmente.

Vedo anche che qualcuno non capisce il significato di questa storia. Il significato non c’è. Io vi spiego una cosa che non sapevate, poi decidete voi cosa pensare. È il lavoro del professore.

Fonti
David M. Oshinsky, Polio: An American Story, Oxford University Press, 2005

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2589490/?fbclid=IwAR2cxmtPHUtNNJu5Uw94XfbrdIpVruAfO89Gymjf0k8lfCOF7HUVK3uu9xU

Citazione
Le prove di vaccinazione contro il virus vivo Sabin in URSS, 1959.
DM Horstmann
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Questo articolo è stato citato da altri articoli in PMC.
Astratto
L'uso diffuso del vaccino contro il virus vivo attenuato Sabin ha avuto un enorme impatto sulla malattia in tutto il mondo, eliminandolo virtualmente da un certo numero di paesi, compresi gli Stati Uniti. Le prime prove della sua sicurezza ed efficacia furono presentate nel 1959 dagli investigatori russi, che avevano organizzato imponenti processi in URSS, coinvolgendo milioni di bambini. I loro risultati positivi sono stati inizialmente visti negli Stati Uniti e altrove con un certo scetticismo, ma l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha favorito il procedere con studi su larga scala e ha risposto alle affermazioni fatte dagli scienziati russi inviando un rappresentante in URSS per rivedere in dettaglio la progettazione e l'esecuzione dei programmi vaccinali e l'affidabilità dei loro risultati.


Online Frank

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Roberto Burioni

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Medical Facts di Roberto Burioni
4 h ·
Per quelli che hanno gradito la storia della sperimentazione del vaccino Sabin in URSS, ecco un'altra storia poco conosciuta.

Come avrete capito, negli anni in cui era in corso una feroce contrapposizione tra i paesi comunisti e le democrazie della NATO questa divisione si rifletteva su tanti altri aspetti: uno di questi l'utilizzo del vaccino Sabin, che era visto ovviamente in maniera diversa dalle due parti della "cortina di ferro".

Come abbiamo detto, a est il vaccino Sabin si usava ampiamente ed era obbligatorio (e obbligatorio nei paesi comunisti era un aggettivo con un significato piuttosto concreto in quegli anni); a ovest si usava il Salk e in maniera non sempre molto estesa. Però ad un certo punto saltarono fuori i dati della Germania: nel 1960-61 nella Germania Est (vaccino Sabin obbligatorio alla sovietica) c'erano stati 130 casi di poliomielite, nella democratica Germania Ovest i casi di polio erano stati quasi 9000.

I paesi occidentali cominciarono allora a utilizzare il vaccino Sabin, e uno dei primi fu l'Italia, che per coincidenza (?) vide questo passaggio avvenire quando si formò un governo di Centro-Sinistra e la sanità fu assegnata ad un socialista piuttosto duro e intransigente, Giacomo Mancini.

A pensarci adesso sembra un altro mondo, invece era meno di 60 anni fa...

Chiudo con due considerazioni: le differenze tra vaccino Salk e Sabin sono complesse e chi vuole conoscerle può leggerle nel mio libro "il vaccino non è un'opinione" o brevemente su Medical Facts

https://www.medicalfacts.it/2019/04/17/poliomielite-piu-ci-si-vaccina-meno-si-rischiano-danni-da-vaccini/?fbclid=IwAR11xiXc8uD5J9l1WDhmZsEAhPh_P4E65PnJ7gE3NjBen-7YYZQ34S1-kHQ

https://www.medicalfacts.it/2019/04/15/poliomielite-la-storia-dei-vaccini-e-il-perche-di-una-legge-per-gli-indennizzi/?fbclid=IwAR3j2uqHqr6V6vpiv-JGsya3uVC27aYsF-nwkGiavzdzJUur0eNr1BLs7gM

L'ultima riguarda il vaccino russo contro COVID-19. Su questo non c'è davvero nulla da dire, in quanto non è disponibile nessun dato per cui parlarne non ha alcun senso. Aspettiamo i numeri (magari confermati da qualche laboratorio indipendente) e poi si potrà parlare.

Roberto Burioni

PS: questa è una pagina di informazione scientifica, non di discussioni politiche che potete fare in tantissime altre pagine Facebook a questo dedicate.

Offline Vicus

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 :OT: Il topic riguarda questo vaccino, inventato da Gates contro il Covid-19
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.