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"Vigliacco: mi incolpa di ciò che LUI non ha saputo affrontare." LEI invece può!

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Massimo:
A corredo della tragica morte di un bambino ucciso dal padre in preda alla depressione (che poi si è ucciso anche lui) la moglie separata se ne è uscita con la frase menzionata sopra. Si riferiva alla lettera scritta su Facebook dal padre separato che lamentava di non avere avuto alcun supporto dalla moglie durante la sua depressione la quale invece ha preso l'iniziativa di separarsi, evidentemente non intenzionata a rimanere con uomo in preda alla depressione. Finchè non ne era soggetto, le andava bene. Peraltro la dinamica è nota: quando un uomo a motivo di depressione, perdita del posto di lavoro (le due cose sono spesso collegate), malattia o disabilità diventa l'anello debole della coppia può aspettarsi di essere abbandonato (e che ti aspetti? Che rimanga con te? E' il mantra che gli viene ripetuto). Il contrario, ovvio, è invece un crimine: un uomo deve rimanere accanto alla moglie e non abbandonarla nel momento del bisogno. In questa società in cui non si devono abbandonare nemmeno i cani, gli uomini depressi si possono abbandonare. E che questi non si permettano di lamentarsi. Se non ce la fanno, che si sparino e basta. Questa è la filosofia di base tutta riassunta nella frase della donna. Ovviamente, vale anche come alibi. La moglie separata ora può dire: "Vedete che ho fatto bene a lasciarlo? Chi mai vorrebbe rimanere con un uomo disposto a uccidere suo figlio?". Della morte di un figlio ucciso dal padre si incolpa solo ed esclusivamente il padre Della morte di un figlio ucciso dalla madre si incolpa invariabilmente la sua depressione o il marito o compagno che non ha saputo e pure voluto "supportarla" nella sua depressione. Ora, nessun giustificazionismo deve essere fatto qui dell'omicidio-suicidio del padre, questo deve essere chiaro. Nessuna "depressione" può valere a scusare e nemmeno attenuare un simile gesto. Ma, ancora una volta è d'uopo sottolineare il doppiopesismo della cultura (si fa per dire) dominante che perdona tutto alle femmine e niente ai maschi. Hai un certo problema? Te lo tieni!". Prima, devi vergognarti di avertelo e di non averlo saputo risolvere; poi ti devi vergognare di segnalarlo ad altri. Assolutamente imperdonabile uccidere altri in preda alla depressione, se sei maschio. Se sei femmina puoi anche uccidere tuo figlio. Per te la comprensione non mancherà. A questo punto viene spontaneo un interrogativo: Chi ce lo fa fare a mostrare benevolenza se per noi benevolenza non c'é? Oramai viene quasi (e dico "quasi" per non incorrere in denunce)la voglia di lasciare lor femminucce nella loro merda, se nella merda si trovano per farle provare cosa significa essere nelle afflizioni senza ricevere aiuti, ma solo critiche o disprezzo.   Oramai, da questa società di oggi e da queste donne di oggi non c'è nulla da sperare e da aspettarci. E nulla su cui fare affidamento.

fritz:
C'e' ancora bisogno di ripetere qual e' la vera natura della donna?

Opportunista e priva di qualsiasi valore. Nessuna lealta', nessuna fedelta', nessuna compassione. Se tu uomo, nel qui e ora, non sei/hai cio' che ella vuole, ti molla come se tutto quello che c'e' stato fra voi non fosse mai accaduto. Perche' per lei conta solo il qui ed ora.

E non ha nessun valore.


E questo E' SEMPRE STATO COSI', non parliamo dell'oggi, come se ieri fossero state delle sante. Maria Goretti lasciamola nella sfera mistica e religiosa, ultraterrena.

fritz:
P.S.

Non dimentichiamo che han coniato un termine per evitare di dire "cattive madri", ossia "Depressione Post Partum".

Si', come no. E' come quando sogni una Ferrari, un giorno te la regalano e tu inizi a deprimerti perche' per qualche ragione quella Ferrari ti fa star male. E inizi a rigarla, trattarla male, bucarle le ruote.


Depressione Post Partum = la consapevolezza di non potere piu' fare cazzosello perche' e' adesso il bimbo/a a volere tutte le attenzioni, e loro ne diventano GELOSE.

La famosa depressione delle brave madri, che quando hanno figli si deprimono. Come no. La tragedia e' che c'e' sempre quel cuckold-beta-provider abbastanza rincoglionito da credere in tutto questo.

Massimo:
E' addirittura intervenuta la nota commentatrice femminista di Repubblica (una nostra conoscenza) Michela Murgia che non ha mancato di usare parole di fuoco contro l'operaio padre separato: definendolo "assassino e suicida" che ha cercato di scaricare sull'ex moglie la responsabilità della morte innocente del loro bambino (chissà se ha mai commentato in questi termini gli omicidi delle madri assassine dei loro figli). Continuando le invettive decrive il suo post su facebook come un "testamento morale dai toni vendicativi". "il risentimento che traspare dalle parole del post è antico, ma lucido  e non mostra la minima capacità di autocritica. Persino la depressione e il mal di schiena sono usate come armi retoriche contro l'ex compagna, descritta come una creatura egoista che non si è presa sufficiente cura della debolezza dell'assassino, restandogli vicino anzichè lasciarlo.......come se un mal di schiena o una depressione potessero spiegare un colpo di pistola su un bambino di 11 anni (e la depressione post partum giustifica lo scannamento o il soffocamento di un bambino, cara la mia Michela Murgia?). E alla fine si arriva alla sentenza:" Quello che traspare dal post è una storia orribile di possessività e di egoismo. Anche da morte l'omicida ha voluto fare del male all'ex compagna, dalla quale non aveva mai accettato la separazione. L'incapacità di rifarsi una vita e vedere lei rifarsi la propria senza di lui (la nostra Murgia ha capito tutto) ha spinto l'operaio ha togliere la vita al figlio per lasciare alla donna da cui si sentiva defraudato, oltre al vuoto incolmabile della perdita del loro bambino, anche il senso di colpa di poterne in qualche modo esserne la causa......Purtroppo molti commenti sotto al post dell'assassino rivelano che c'è ancora molta gente che questo DELIRIO DI POSSESSO (è sicura che si tratti di questo) lo chiama amore". Quindi, criminale, egoista, immaturo. Ovviamente, la nostra ineffabile Michela Murgia non usa gli stessi termini per definire e caratterizzare le madri assassine. Ovviamente.

ViaColMento:
Ok la natura egoistica della donna, e tutto quello che dite voi.  Va bene. Ma vogliamo parlare di cosa attende l'uomo medio nel momento in cui si separa?
Qui vi focalizzate molto sulle beghe legali e gli aspetti materiali che un padre separato risolvere. Avvocato e relativa parcella, sedute in tribunale, affidamento dei figli, assegno di mantenimento alla ex-moglie. Ma vogliamo invece focalizzarci su cosa attende un uomo che vuole "ricostruirsi una vita", espressione che è il cavallo di battaglia di femministe e giornaliste/i dinanzi a vicende simili?

Immaginando un uomo sui 40-50 anni, con poche esperienze alle spalle (<5 donne/life), con un aspetto nella media (questo padre di Torino è valutabile sul 5.5) e un livello socioeconomico altrettanto nella media (parliamo di un operaio), quest'uomo si ritrova davanti montagna da scalare. Si ritrova catapultato, suo malgrado, in un mercato delle relazioni totalmente diverso rispetto a quello in cui aveva giocato nei suoi 20 anni. Si deve dare una svegliata, deve essere alla moda, deve curare il suo aspetto, fare sport, stare al passo coi tempi e iscriversi a qualche social o app di incontri perchè se non hai almeno uno tra Facebook e Instagram la gente ti guarda strano, iscriversi magari a qualche inutile e tedioso corso di balli caraibici dove trovi solo vecchie carampane e le 2 più guardabili se le bomba entrambe il maestro di salsa. Tutto questo per avere cosa in cambio? Nulla, o al massimo le briciole.
Questi uomini non hanno alcuna esperienza in fatto di donne perchè cresciuti in un'epoca dove non esisteva il sesso casuale come oggi, ma ci si fidanzava a 20 anni con una ragazza e quella ti tenevi per tutta la vita, per cui si tratta di gente che giunge alla soglia dei 50 anni senza avere la benchè minima idea di cosa significa avere a che fare con le donne.
Facile dire "devi ricostruirti una vita" quando ti basta muovere  un passo per strada o lanciare un tuo selfie online, e ti ritrovi in un batter d'occhio una pletora di uccelli in arrivo pronti a soddisfarti, e qualcuno anche ad avere una relazione con te. Facile quando pur ingozzandoti di patatine e avendo un carattere acido e schifoso, ti ritrovi il tappeto rosso steso davanti. Facile quando puoi permetterti anche i comportamenti più beceri, e qualcuno disposto a darti tempo e attenzioni lo trovi comunque.
E' quando sei un uomo che le cose si complicano  :)

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