Di santi e sacerdoti con problemi di prostata non ho mai sentito. Anzi il Padre Domenicano Bellon sostiene, credo a ragione, che l'astinenza migliora la salute. A questo proposito riporto quanto ha scritto su questo punto:
“Per dimostrare che la masturbazione non è un’esigenza della natura, quasi un comportamento ineluttabile, ma una fase che si può superare, è importante sfatare un pregiudizio assai frequente, che cioè, specialmente negli individui di sesso maschile, esista un bisogno sessuale incoercibile. In altre parole, spesso si sostiene che il maschio deve esercitare una certa attività genitale (di tipo masturbatorio o rapporti con una ragazza) perché nel suo corpo si formerebbe una quantità di sperma superiore a quello normale che deve essere espulsa, altrimenti provocherebbe fastidio.
Si tratta di un vero pregiudizio che per il bene di tutti e per lo sviluppo equilibrato dell’individuo deve essere sfatato.
Ci viene in aiuto la struttura neurologica della sessualità.
Le gonadi non agiscono in forma autonoma ma sotto la direzione dell’ipofisi mediante l’intervento degli ormoni. È per questo che è stato detto che il primo organo sessuale è il cervello. Per cui se l’andamento fisiologico viene lasciato libero di percorrere il suo iter normale regolato dall’ipofisi, tutto funziona secondo natura. Ciò significa che non è necessario attuare interventi estrinseci. Tutto viene armonizzato dalla natura la quale, nella sua razionalità, agisce in maniera normale e regolare. Il “bisogno”, processo che esige un forzato intervento esterno per sostituire o integrare ciò che la natura non ha realizzato, non esiste. Per evitare “fastidi” la stessa natura ha provveduto al mantenimento degli equilibri mediante il fenomeno della polluzione.
Praticamente lo sperma non si forma in quantità eccessiva; sarebbe irrazionale e tradirebbe il carattere razionale della sessualità. La medicina insegna che la sovrabbondanza di sperma prodotto non è il risultato di un inevitabile processo fisiologico ma la conseguenza di una serie di stimoli. Le gonadi da parte loro producono lo sperma in una quantità minima costante. “Secondo le nostre ultime conoscenze, se vogliamo assimilare le gonadi maschili a delle ghiandole, dovremmo assimilarle a quei tipi di ghiandole che, come le salivari, le gastriche, le lacrimali,… funzionano costantemente a un regime minimo e che sotto adeguato stimolo specifico innalzano bruscamente il ritmo funzionale con vere e proprie crisi secretive… A questo punto si comprende come l’osservazione scientifica abbia rovesciato i termini dell’erroneo pregiudizio: non vi è infatti un “accumulo” che crea il bisogno”, ma è lo stimolo sessuale che crea l’accumulo” (MASELLIS – CUPIA, Come diventare genitori).
È stato scritto: “Non si può tacere che la masturbazione non è nota in tutte le culture, non essendo presente in ambienti dove esistono forti stimoli all’integrazione precoce dell’io e all’assunzione di responsabilità sociali e familiari; per cui non si può affermare che la masturbazione sia una fase obbligatoria della vita” (A. DEDE’, Gesti e parole espressivi dell’io, educazione alla maturità sessuale, pp. 120-121).
Lo stesso discorso vale per l’eccitazione: è un fenomeno che non dipende dalla volontà. Ma la volontà può porre le premesse perché il fenomeno si produca ricercando le immagini psichiche o sensoriali capaci di suscitare il riflesso o provocandolo con una stimolazione meccanica della cute dei genitali.
Questo intervento equilibratore o meno della volontà, sta proprio a indicare che la continenza è possibile: non esistono impulsi che l’uomo non possa controllare e contenere. Tutto ciò però richiede una maturità umana che non giunge spontaneamente, ma si acquista con fatica solo in un certo spazio di tempo. Perché se la volontà è stata abituata a cedere sempre di fronte a qualcosa che piace, è logico che continuerà a cedere anche in questo settore. Non si può pretendere che un individuo dica sempre di sì e poi in questo caso sia capace a dire di no.
La volontà deve essere esercitata a un controllo e a una capacità di rinuncia anche a qualcosa in sé indifferente dal punto di vista etico; servirà come allenamento. Quando viene il momento di dire no, la volontà è già allenata e non è colta di sorpresa.
La sessualità esige la continenza non per essere oppressa, distrutta, sacrificata, ma per essere meglio compresa e vissuta nella totalità della sua ricchezza e nella gioiosità dei suoi contenuti” (V. MATTIOLI, La difficile sessualità, pp. 77-104).
Dici: “Per me (ed anche per i medici) svuotare ogni tanto i serbatoi seminali è una necessità come urinare, è una necessità fisiologica”.
Nessun medico, che sia serio, sogna di dire queste cose. Si squalificherebbe da se stesso. Che si dovrebbe dire delle persone consacrate? La Chiesa le condannerebbe ad uno stato di sofferenza fisiologica?
Non è così, te l’assicuro."
E per quanto riguarda certa "sessuologia" dice (a proposito di una sessuologA che consigliava rapporti come fossero aperitivi):
"Perché infine la sessuologa ha fatto solo questo: vi ha parlato della sessualità in maniera avulsa da ciò che essa tocca nel suo nucleo più intimo: la capacità di amare, di donarsi.
Ve ne ha parlato peggio di come se ne avesse parlato della sessualità degli animali: perché gli animali sottostanno alle loro leggi, hanno i loro cicli naturali di astinenza e di estro.
Lei invece vi ha esortato ad aver rapporti sessuali come se si trattasse di un’attività analoga a quella di certi bisogni fisiologici.
In modo tale che uno possa dare il proprio corpo a chi di quel corpo non ha nessun rispetto e ne vuole usare solo per il proprio sfogo. E una volta usato, lo mette da parte e ne cerca un altro.
E' un fatto gravissimo che rivela quanta disumanità vi sia nella sessuologa che vi ha parlato.
Perché se è vero che ognuno parla dall’abbondanza del proprio cuore, vuol dire che per quella sessuologa i rapporti sessuali sono pura attività fisica, non assimilabile neanche a quella delle cagne e dei cani, i quali per lo meno rispettano le leggi intrinseche alla sessualità.
Penso invece a quanto ha scritto Jean Guitton, un accademico di Francia, in un saggio su L’amore umano:
“C’è tutta una letteratura che vorrebbe presentare la soddisfazione dell’istinto sessuale come una necessità. Ma i ragionamenti dei fisiologi e il lirismo non potranno mai prevalere sulla realtà che la continenza non nuoce alla salute fisica e psichica e non altera gli organi di riproduzione. È appunto in questo senso che l’istinto sessuale, che nell’uomo e solamente nell’uomo è indipendente dall’istinto vitale, permette all’uomo di affrancarsi…
C’è qualcosa di ben più profondo di quanto non avvenga tra gli animali.
Ma per la sessuologa che si è presentata a voi questi valori, che costituiscono la vera ricchezza della sessualità umana, sembrano al di là della sua capacità di intendere.
Quello che lei ha fatto è simile a chi volesse descrivere le opere d’arte a partire semplicemente dal materiale di cui sono fatte (gesso, marmo, pietra, tela, tavola…) non interessandosi minimamente di quanto su quella materia è raffigurato.
Come vedete, non ho tirato in ballo Dio, la fede, la religione. Perché queste cose si capiscono al di qua di quanto dicono la fede e la religione.
Altri si lasciano andare e rimangono vittime del loro stesso comportamento, approvato da chi non ha nessuno scrupolo nel parlare in maniera così pedestre di cose tanto delicate per l’avvenire e la felicità delle persone."