Addirittura compare un vaffa a caratteri cubitali a Cosimo Tomaselli, in un quadro della volgarità più abietta, ma l'amico Rino Dalla Vecchia, utente abituale di quello spazio e che "dovrebbe rappresentarci tutti", quello dell'"uniti si vince" (si è visto eccome), pare trovarlo normale perché non commenta e continua a partecipare a quel degradante sitarello.
Quando mai ho detto che "dovremmo difendere le nostre donne dai
negri [sic]"?
Ho più volte affermato che se dovessi vedere una donna assalita da chicchessia, chiamerei le forze dell'ordine come prescrive la legge. Punto.
Parlando di squilibrati, suggerisco una terapia (se è ancora permesso dirlo) a chi ha innaturali tendenze sessuali ed educa i figli con le fleshlight. Ed ecco un esempio di
insulto, per di più del tutto gratuito ad uno storico attivista maschile quale è Cosimo:
La "maggioranza dei giudizi" sono il suo e?
Si noti che l'autore, assiduo lettore di Jacques Attali che appoggia la sua agenda politico-sociale, non mette in dubbio la narrativa sul COVID che sta mettendo in ginocchio l'economia del Paese, anzi si augura la chiusura del sito. Ennesimo bell'esempio di opinione antisistema.
Ancora una volta, la strategia di sedicenti attivisti maschili che infiltrano l'agenda femminista e LGBT è: menzogne, insulti, provocazioni.Mi torna alla mente il deprecabile colpo basso di Repubblica a un suo caro amico: che differenza c'è con queste shitstorm? Sono della stessa risma e giocano altrettanto sporco. Se così non fosse,
Rino Dalla Vecchia non interverrebbe in spazi, dove pullulano insulti e menzogne simili.