Dello stesso parere Blondet, con un articolo in pieno stile quemmista:
Verso la Dittatura Mestruale?Tre
care amiche. Poi arriva la quarta.
Nei resoconti dei diplomatici francesi, “la discussione (durata fino alle 2 del mattino) è stata durissima…”Angela Merkel è stata particolarmente
emozionale, era impressionante”.
Addirittura? S’è messa a piangere? Ha strillato? S’è rotolata sul tappeto schiumando in un attacco isterico? Non sopportando di essere per una volta disobbedita dal francese?
Non sappiamo. Sappiamo però che
l’altra donna tedesca da cui dipenderanno i nostri destini, Ursula von der Leyen, la capo della commissione, sta dando prove non meno inquietanti di incapacità che la AKK e di
emozionalità che Angela Merkel.
La signora non è riuscita finora a formare la Commissione, il “governo” europeo, essendole stati silurati tre candidati commissari silurati dal Parlamento dopo l’audizione, per manifesta pochezza; già in sé un fiasco senza precedenti. Fatto molto indicativo, la commissaria francese, la banchiera Sylvie Goulard, bocciata dall’europarlamento, era stata madame Von der Leyen a chiedere a Macron di candidarla,
perché la conosceva e le due sono amiche: esempio di psicologia femminile che governerà per gli anni futuri la gabbia disfunzionale chiamata Europa.
Già nota in Germania come pessima ministra della Difesa (ma tanto cara ad Angela), madame Von der Leyen ovviamente non sa niente della complicata macchina europea dove i funzionari la fanno da padroni; e rifiuta i consigli di questi funzionari, “come fossero suoi nemici personali” (dice Quatremer). S’è portata dietro il suo capo di gabinetto di prima, Bjoern Seibert, e Jens Flosdorff, il suo portavoce di quando era ministra tedesca, gente che lavora per lei da 15 anni, in cui depone tutta la sua fiducia;
il punto è che anche loro non conoscono niente delle istituzioni europee, e contribuiscono alla transizione fallimentare di madame.Per questo, i tre cercano di circondarsi di tedeschi. “Seibert”, racconta Quatremer, “ha cercato di imporre dei tedeschi in tutti i gabinetti dei commissari, anche a livello di capo di gabinetto”. Per esempio il lettone Valdis Dombrovskis, uno dei tre vice-presidenti scelti dl Merkel per la Von der Leyen, “ha licenziato il suo capo di gabinetto italiano per metterci il tedesco indicatogli da Seifert : lo scopo è di permettere alla Germania di sorvegliare a vista l’italiano Paolo Gentiloni, nel suo posto di responsabile degli affari economici e finanziari”: e questa diffidenza per un servo di cui avrebbero dovuto già aver conosciuto da mille prove la docilità,
la dice tutta sul livello di intelligenza del nuovo gruppo di potere insediatosi attorno alla signora..“Volontà di controllare tutto, rifiuto di collaborare con gli altri, nazionalismo ristretto”, sunteggia Quatremer: possiamo aggiungere: l’atteggiamento padronale unito a dilettantismo, incompetenza unita a diffidenza per chi non parla tedesco,
scoppi di “emozionalità” e mancanza di ogni visione che non sia l’autistico “allargamento” come fine unico e bastante. Un governo
autoritario e mestruale della UE, che ci farà rimpiangere l’alcolizzato Juncker.
Si aggiunga che un’altra donna, l’economista Isabel Schnabel, è stata assegnata dalla Merkel a sostituire nel comitato direttivo della Banca Centrale la precedente, Sabine Lauterberger, che
impulsivamente ha sbattuto la porta prima della sua scadenza naturale per esprimere
rabbia mestruale verso il Draghi e il suo QE. Questa scelta è ritenuta buona e conciliante verso le istanze europeiste. La Schnabel, in una recente intervista ad Handelsblatt (evidentemente in vista della sua nomina) ha criticato il fatto che in Germania “la BCE viene continuamente trattata come capro espiatorio”; e “politici giornalisti e banchieri rafforzano la narrativa che la BCE ruba i soldi ai risparmiatori tedeschi, e ciò è pericoloso”, sapendo che in realtà è la Germania che è più favorita dall’euro. La Schnabel è intervenuta sul Target 2, il presunto cumulo di 900 miliardi di crediti che la Germania avrebbe verso Spagna e Italia, che gli altri economisti tedeschi (e loro media) trattano come la bomba a orologeria da cui la Germnia deve premunirsi, chiedendo oro e collaterali sicuri alle nazioni debitrici per vendere loro altri prodotti tedeschi….”Il dibattito sul Target 2 è stato falsato da incomprensioni e dichiarazioni false”, ha detto la Schnabel alla Commissione Fiannze del Bundestag, assicurando: “Dal Target 2 non viene alcun rischio significativo per il contribuente tedesco”.
Isabel Schnabel
Dunque, ecco una tedesca finalmente ragionevole e razionale. Eppure, proprio per questo, subito lo Spiegel ha definito la nomina di Isabel Schnabel “una provocazione”:
https://www.spiegel.de/wirtschaft/isabel-schnabel-soll-neue-ezb-direktorin-werden-a-1292921.htmlLa signora Scnhabel, colpevole di aver smontato la narrativa a cui la stampa germanica non vuole rinunciare, sarà in rotta di collisione con il suo superiore alla BCE, JEns Weidmann, che infatti subito ha chiesto la fine del quantitative easing , e esige “un migliore collaterale” per i paesi meridionali “debitori” della Germania. Insomma vuole spaccare la UE, ma tenendoci l’Italia dentro a pagare.
https://www.faz.net/aktuell/wirtschaft/schuldenkrise-die-bundesbank-fordert-von-der-ezb-bessere-sicherheiten-11667413.htmlConsiglio direttivo BCE: falchi e colombe.
Ovviamente è il fuoco di sbarramento per quando si insedierà sulla poltrona della BCE
un’altra, ennesima donna, Christine Lagarde. Una UE
governata da amiche e nemiche e diffidenti incompetenti.
Una gabbia dove si sviene e si litiga, ma con un solo scopo: indurire le sbarre perché non ne esca l’Italia, dove c’è ancora del grasso da succhiare.