Mi aspettavo di sentire il peggio oggi. E il peggio è puntualmente arrivato. Dopo gli appelli fatti da un Prefetto, da un Comandante dei Carabinieri, da un Sottosegretario rivolti alle donne a denunciare i soprusi che subiscono (come se li subissero solo loro) e i dati sulle morti femminili, snocciolati a mò di martirologio (tra un pò verrà emesso un calendario con tutti i giorni dedicati non a un santo ma ad una vittima femminile (solo della violenza maschile, però), c'è stato anche un intervento di Cristiana Capotondi, attrice, che ha messo subito in chiaro a chi e contro chi fosse rivolta una simile propaganda: "Non lasciamo che GLI UOMINI spengano il sorriso delle donne". Notate: non gli uomini violenti, ma GLI UOMINI, i maschi in quanto tali, sia chiaro. L'intenzione quindi non è tanto quella di difendere le donne, ma bensì quello di colpevolizzare un intero genere, questo è evidente. Come ultima chiosa, non poteva mancare la notizia che la crisi COVID ha penalizzato soprattutto le donne e l'occupazione femminile, come se questa fosse la tragedia e non la disoccupazione IN SE'. Ed è come dire che se ad essere penalizzata fosse solo o soprattutto la disoccupazione maschile, allora va bene. Sicuramente si direbbe che il COVID ha "messo in luce" o "accellerato" la crisi del maschio, il suo "inevitabile destino" di essere surclassato dalle donne. Ma questo non si è verificato e quindi anche il COVID è un male assoluto. Ma il maschio può essere colpevolizzato. Mentre il COVID invece no.