Autore Topic: La Resistenza dell'Europa dell'Est  (Letto 665 volte)

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Offline Vicus

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La Resistenza dell'Europa dell'Est
« il: Novembre 30, 2020, 18:17:04 pm »
Questo topic raccoglie tutti gli articoli sulla resistenza di vari Paesi dell'Est alle ingiunzioni di Bruxelles e di Berlino: migranti, leggi antinataliste e LGBT.
Cominciamo dall'Ungheria:

Perchè Orban ha (ovviamente) ragione

Quando l’organo primario dei neocon Il Foglio fa  un titolo sobrio come  questo,

Orbán fa il gangster con l’Italia.  Il premier ungherese consiglia ai “paesi con alti debiti pubblici” di lasciar perdere i princìpi

Possiamo essere ancor più sicuri che è il premier ungherese ad avere ragione nella disputa con l'oligarchia eurocratica.

Secondo il neocon, La strategia di Orban e di Moraweick è di “dividere i 25 stati membri che sostengono il compromesso raggiunto sul meccanismo per vincolare i fondi comunitari al rispetto di princìpi basilari come l’indipendenza della giustizia”.

A  parte il riso amaro sul fatto che la UE creda  che  nell’Italia dei Palamara lo “stato di diritto”  sia sano e forte,  e critica quello polacco – ovviamente  sono i due ad avere ragione: è stata la UE (Merkel più Macron) ad essere nel torto nel voler legare la  partenza del Recovery Fund, il leggendario migliaio di miliardi per rimediare alla devastazione da Covid da distribuire anche all’Italia, alla condizione che Ungheria e Polonia riformino la loro magistratura [ahi ahi] secondo i desideri di Bruxelels, e che Bruxelles chiama “stato di diritto”.

Si noti  tutta la propaganda proveniente da Berlino e  Bruxelles, e che accolta ovviamente dai media italioti: Orban ci impedisce di ricevere i soldi! E’ colpa sua  se non li abbiamo ancora, i 200 miliardi…! Sanzioni contro Orban! Sanzioni contro Varsavia!

I due presidenti sotto accusa hanno stilato un comunicato congiunto molto chiaro:

La nostra proposta comune è facilitare la rapida adozione del pacchetto finanziario stabilendo un processo a due binari. Da un lato, limitare la portata di eventuali condizionalità di bilancio aggiuntive alla tutela degli interessi finanziari dell’Unione, conformemente alle conclusioni di luglio del Consiglio europeo. D’altro canto, discutere in sede di Consiglio europeo se debba essere stabilito un collegamento tra lo Stato di diritto e gli interessi finanziari dell’Unione.

Insomma: il soccorso finanziario ai paesi va tenuto distinto dalla polemica sullo stato di diritto. Averlo tenuto unito è un ricatto gestito da Berlino (c’è il fondato sospetto  che così intenda mandare a monte il Recovery, accusando i due dell’Est)  in modo disonesto e   arrogante. Infatti l’euro-garchia sta schiumando di  rabbia per l’ultimaa frase del comunicato congiunto:

“ si dovrebbero prendere in considerazione le procedure appropriate previste dai trattati, compresa la convocazione di una conferenza intergovernativa, al fine di negoziare la necessaria modifica dei trattati”.

Con ciò,   il magiaro e  il polacco “ legano anche l’esito di quel negoziato a una modifica dei Trattati firmati da ciascuno Stato membro”. Dicono che i capi di stato  negozieranno la modifica,  ma spetterà comunque al popolo, ratificarla.

“Questo”, commenta Tom Luongo, “ ovviamente, è  anatema per il World Economic Forum, la Open Society Foundation e il resto della nascente tecnocrazia costruita attraverso l’espansione indebita dei poteri esercitati dalla Commissione Europea, che con questo pacchetto di budget e aiuti ha cercato di espandere notevolmente  di più. Perché sappiamo tutti come scelgono gli elettori in Europa quando si tratta di Unione europea e il voto è aperto, equo e le persone ben informate. L’UE non sopravviverebbe mai a un simile voto sulla modifica dei trattati che la compongono.

“Orban, in particolare, lo sa. E ha assunto il ruolo di leader in questa lotta.  E si  vede che sta avendo successo, proprio perché i media lo denigrano e insultano, , disegnandolo come un incrocio malvagio   tra Al Capone  e Vlad l’Impalatore”.

(Vedi Il Foglio).

Nonostante l’enorme quantità di denaro che Soros spende in Ungheria per rovesciare Orban, non ha funzionato. Quindi, bisognerà fare qualcosa in fretta per rimuoverlo dal tavolo, altrimenti il  potere UE  si avvia al tramonto”.

Il gruppo di Visegrad minaccia di distruggere la UE”,   titola infatti il globalista Spectator,  e spiega senza ambagi il perché :

“Entro il 2018 , la Repubblica Ceca avrebbe dovuto ricollocare 2.691 rifugiati dalla Grecia e dall’Italia; in realtà ha ricollocato 12. La Slovacchia ha ricollocato 16 dei 902 richiedenti asilo assegnati. All’Ungheria e alla Polonia sono stati assegnati rispettivamente 1.294 e 7.082, ma non ne hanno accettati”

Non  c’entra affatto lo stato di diritto violato; c’entra   la questione dei migranti e  la loro disobbedienza all’imperio della Merkel : che li vuole sbolognare a loro,  e che i quattro, con la loro piccola popolazione omogenea, non accettano.

Ah sì, c’è anche un altro motivo per cui i 4 mettono in pericolo la UE:

“Andrzej Duda ha definito i diritti LGBT una ‘ideologia’ peggiore del comunismo
nel periodo precedente alle recenti elezioni presidenziali polacche, che ha vinto. L’Ungheria ha inserito il “sesso alla nascita” nel registro civile , rendendo impossibile cambiare legalmente il sesso, e la costituzione slovacca limita esplicitamente il matrimonio alle coppie di sesso opposto (solo il 24% degli slovacchi sostiene il matrimonio omosessuale ).

https://www.spectator.co.uk/article/the-ideological-opposition-tearing-apart-the-eu

Eccoli i pilastri su cui si regge la UE, e che se li discuti, incorri in sanzioni e ti  tolgono i fondi europei.

Questo mostra fino a che punto la cosca di Bruxelles (e Berlino)  è  una dittatura , motivata dalla sua ideologia estremista  e non da concreto e pratico realismo:  vuole  anzitutto umiliare,   e cancellare, le sovranità dei suoi membri renitenti con le punizioni.

Luongo fornisce un esempio di questa volontà nei negoziati che riguardano il Brexit,  sui diritti di pesca nel mare inglese da parte dei pescherecci francesi: “L’ultima offerta dell’ignaro Michael Barnier è che gli inglesi ricevano dal 15 al 18% di ciò che i francesi rubano.  Secondo i media di regime, questa sarebbe una svolta.  Ma in realtà è un insulto. Se il Regno Unito è sovrano e per il diritto internazionale queste acque appartengono a loro, l’UE non ha alcun diritto su di esse a meno che i britannici non concedano loro l’accesso”.

Il Regno Unito continui a dire no anche su  questo punto a cui sembra ridursi tutto il Brexit, perché ha capito  che cedere anche questo piccolo,  equivale alla resa totale”.

Orban l’ha capito. Ha capito che per la UE, negoziare non è ascoltare le ragioni dell’altro, ma “ una tattica in una guerra strategica. Vogliono tutto ciò che hai e sono disposti a prenderlo da te un boccone alla volta  …  amano davvero questo processo di consumarti lentamente.

Per questo  due settimane fa  Polonia e Ungheria  hanno dovuto porre il veto al bilancio settennale  dell’UE  e con esso al pacchetto di aiuti COVID-19. Per questo resistono a testa alta, nonostante i loro paesi non abbiano la  forza economica  del Regno Unito  e dell’Italia. Per questo Orban invita l’Italia a non comportarsi da zerbino servile verso la Merkel per “i 209 miliardi che stanno arrivando  da Bruxelles” (sentito a  Rai1) e che non arriveranno mai: cedere anche di  poco, significa la resa completa su tutto;  ma per contro, resistere a testa alta  rende possibile la crisi della gabbia di ferro europea.

Se viene approvato il piano settennale, enumera Luongo, si  verificano le cose seguenti, in parte già avvenute:

L’UE dispone di un bilancio e di un meccanismo per cui la Commissione dispone della capacità di emissione di tasse / spese e debito.
Questo dà loro il bastone politico necessario per consolidare il potere a Bruxelles nello stesso modo in cui la redistribuzione dell’imposta sul reddito ha minato il federalismo negli Stati Uniti.
Estendere la narrativa di COVID-19 per distruggere intenzionalmente ciò che resta della classe media in Europa e negli Stati Uniti
Donald Trump viene rovesciato come presidente degli Stati Uniti ripristinando il potere a coloro che sono fedeli al WEF.
Tutti i leader populisti in Europa – come Matteo Salvini, Geert Wilders, Boris Johnson, l’AfD tedesco, il Partito della Libertà austriaco – si sono neutralizzati lasciando Orban da solo contro Angela Merkel.

La Brexit è stata minata al punto che o il governo di Boris Johnson cade o il Regno Unito crolla in uno stato di polizia fallito, indistinguibile da V per Vendetta.
Controllo non solo sui media televisivi tradizionali, ma anche sul flusso di informazioni attraverso le nuove reti di social media, limitando l’accesso a qualsiasi narrativa contrastante.
Luongo suggerisce di “ aprire nuovi colloqui con i russi che hanno appena annunciato di essere stufi  negoziare   qualunque cosa  con l’UE.  Ciò darebbe loro un’enorme influenza su Bruxelles, riducendo la loro lista di “nemici” da tre a due, anche se ciò significherebbe chiedere ulteriori sanzioni alla Merkel e alla sua nuova Stasi.

Ma  sappiamo che la Polonia, messasi  nelle mani della NATO e del Deep State Usa, non può farlo.

https://www.marcotosatti.com/2020/11/30/la-messa-tradizionale-come-antitesi-dellideologia-gender/#comments
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.


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Re:La Resistenza dell'Europa dell'Est
« Risposta #2 il: Dicembre 03, 2020, 08:46:06 am »
Qui gli avrebbero dato una medaglia al valore. Per esempio Berlusconi ha portato Vladimir Luxuria in Russia travestito, in uno stadio affollato, Un'aperta provocazione, è stato rimpatriato. Meno male che è amico di Putin...
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.