Autore Topic: Capi di Stato che perseguono l'interesse nazionale  (Letto 4692 volte)

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Re:Capi di Stato che eprseguono l'interesse nazionale
« Risposta #30 il: Gennaio 02, 2021, 14:08:33 pm »
Soros e le ingerenze di poteri globali fuori tema?

Hai chiesto di Elstin.

Offline Vicus

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Re:Capi di Stato che eprseguono l'interesse nazionale
« Risposta #31 il: Gennaio 02, 2021, 15:15:48 pm »
Veramente l'avevo scritto. Hai detto tutto il male possibile di un capo di Stato che almeno, persegue l'interesse del suo Paese invece che di poteri stranieri. A questo non hai fatto minimo cenno. E' chiaro ora?
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Capi di Stato che eprseguono l'interesse nazionale
« Risposta #32 il: Gennaio 02, 2021, 15:56:51 pm »
Veramente l'avevo scritto. Hai detto tutto il male possibile di un capo di Stato che almeno, persegue l'interesse del suo Paese invece che di poteri stranieri. A questo non hai fatto minimo cenno. E' chiaro ora?

Oh si, invece. ho detto che persegue i propri interessi e quelli delle banche che lo appoggiano.
Potrei parlarne molto peggio in realtà ma, ribadisco per l'ultima volta, poi basta poiché non c'è discussione costruttiva ma solo battibecchi, a me interessa solo la parte relativa alla lotta contro la ginocrazia

Offline Vicus

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Re:Capi di Stato che eprseguono l'interesse nazionale
« Risposta #33 il: Gennaio 02, 2021, 16:30:56 pm »
L'argomento è rilevante a prescindere da riferimenti ad utenti del forum, magari se ne parlerà in futuro in un topic dedicato.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Capi di Stato che eprseguono l'interesse nazionale
« Risposta #34 il: Gennaio 02, 2021, 16:37:44 pm »
Caro FlyingSoul , in verità io in Siberia ci vorrei anche domani se avessi di che guadagnare per vivere, mi piace il freddo e la Siberia mi ha sempre affascinato. (Poi ok tu mi dirai che una volta lì cambierei parere, ma intanto sono qui e la Siberia mi attira).
Poi criticare Putin certo che si può e probabilmente tu hai qualche titolo in più per farlo, ma devi anche comprenedere che visto da qui, dall'Italia, Putin rappresenta per noi che siamo interessati alla questione maschile forse l'ultimo baluardo a questa deriva colorata di gay, donne, neri, dove l'uomo bianco è il nemico da sconfiggere.
A maggior ragione ora che ci ha lasciato pure Trump!
O no? c'è forse qualche politico di spicco meglio di Putin per i nostri miseri interessi?


Offline FlyingSoul

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Re:Capi di Stato che eprseguono l'interesse nazionale
« Risposta #35 il: Gennaio 02, 2021, 20:58:11 pm »
Caro FlyingSoul , in verità io in Siberia ci vorrei anche domani se avessi di che guadagnare per vivere, mi piace il freddo e la Siberia mi ha sempre affascinato. (Poi ok tu mi dirai che una volta lì cambierei parere, ma intanto sono qui e la Siberia mi attira).
Poi criticare Putin certo che si può e probabilmente tu hai qualche titolo in più per farlo, ma devi anche comprenedere che visto da qui, dall'Italia, Putin rappresenta per noi che siamo interessati alla questione maschile forse l'ultimo baluardo a questa deriva colorata di gay, donne, neri, dove l'uomo bianco è il nemico da sconfiggere.
A maggior ragione ora che ci ha lasciato pure Trump!
O no? c'è forse qualche politico di spicco meglio di Putin per i nostri miseri interessi?

Come dicevo prima, no. Non ci sono alternative, semplicemente perché la politica è tutta asservita a banche e corporates .
Quanto al freddo, a me è sempre piaciuto e continua a piacermj, anche ora che viaggiamo su una media di -30 ))

Offline Vicus

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Re:Capi di Stato che eprseguono l'interesse nazionale
« Risposta #36 il: Gennaio 02, 2021, 21:33:49 pm »
No, non è esattamente così. Putin e Soros non sono la stessa cosa. Fatto è che le opposizioni pilotate dall'"Occidente" non le vota nessuno. Inoltre i valori almeno pubblici della Russia sono BEN DIVERSI da quelli della Open Society: in Russia non si costruiscono tante chiese da più di un secolo (essendo state quasi tutte demolite dal paradiso socialista).
E' disinformazione allo stato puro.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Capi di Stato che eprseguono l'interesse nazionale
« Risposta #37 il: Gennaio 02, 2021, 22:05:28 pm »
in Russia non si costruiscono tante chiese da più di un secolo (essendo state quasi tutte demolite dal paradiso socialista).
E' disinformazione allo stato puro.

EEEHHH???!!
Tralasciando che putin del ristabilire i valori cristiani ortodossi ne ha fatto un cavallo di battaglia della sua campagna politica, ma poi a parte la miriade di chiese che sono state ricostruite subito dopo la caduta dell'unione sovietica, proprio nel periodo del tuo tanto citato Elstin, se ne costruiscono di nuove in continuazione ovunque!
Davvero, scusami, ma non sai di cosa parli. A meno che abbia preso una cantonata e interpretato male le tue parole

E niente, non mi riesce proprio di dormire oggi  :huh:

Offline Vicus

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Re:Capi di Stato che perseguono l'interesse nazionale
« Risposta #38 il: Gennaio 02, 2021, 22:23:33 pm »
Quindi Eltsin, Putin e Soros sono sovrapponibili?
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Capi di Stato che perseguono l'interesse nazionale
« Risposta #39 il: Gennaio 02, 2021, 23:03:42 pm »
Bene la tua opinione è chiara, Eltsin, Putin e forse Soros sono uguali, uno vale l'altro. Lasciamo stare un attimo Putin e vediamo quale merda di venduti e raccomandati affossa il nostro Paese:

Quale verità per Giulio Regeni?

Una domanda alla signora Regeni, madre di Giulio, attivista numero uno nell’esecrazione dell’Egitto, al cui dolore per la scomparsa del figlio rendiamo sincera partecipazione: “Perchè, cara signora Regeni, ha sottratto dall’abitazione del figlio al Cairo ai legittimi inquirenti, il suo computer e cosa ne ha fatto?

By Leopoldo Salmaso

da Comedonchisciotte

[…]

Italia fuori dai mercati e dai giacimenti. Grazie Giulio

Giacimento ENI a Zohr

L’allievo dell’Università di Cambridge, dalla quale riceve un mandato da attuare al Cairo, mai rivelato agli inquirenti, sparisce il 25 gennaio 2016 e viene ritrovato morto, con segni di tortura, su una strada poco fuori dalla Capitale, il 3 febbraio. E’ il giorno in cui una delegazione italiana di alto rango incontra i suoi equipollenti egiziani e il presidente Al Sisi per concludere e firmare una serie di trattati commerciali di elevato valore che comprendono ZOHR, il più vasto giacimento di idrocarburi del Mediterraneo, affidato all’ENI. L’incontro salta alla notizia del ritrovamento del corpo di Regeni, che dell’annullamento è evidentemente la causa, con conseguente danno per entrambi i contraenti. Grossi sono invece i vantaggi che si aprono a concorrenti meno disposti a inchinarsi alle trovate dei servizi occidentali.

La logica ci dice che un regime che tortura, uccide e poi fa ritrovare in strada la vittima, è un regime di puffi dediti alla baldoria lisergica. Cosa che quello egiziano, anzi, i suoi servizi segreti, non sono mai stati. La logica aggiunge che, con l’Italia fuori dai piedi, perchè alla mercè di governanti e media che curano gli interessi propri e dei loro poteri di riferiimento e non, sia mai, quelli della nazione, il vasto mercato e i vastissimi giacimenti egiziani finiscono alla portata di altri.

Storia di una giovane promessa

I fatti ci dicono che la formazione di Regeni è iniziata negli USA presso istituti legati all’Intelligence. E’ proseguita con la colloborazione, poco prima di recarsi in Egitto, a Oxford Analytica, società multinazione di spionaggio diretta da un trio di specchiata esperienza: John Negroponte (squadroni della morte in Nicaragua e Iraq), Colin McColl, ex-capo del MI6 britannico e David Young, caposquadra dell’operazione Watergate di Nixon. La sua base operativa al Cairo era la American University, da sempre santuario, come quella di Beirut, di personale vicino ai servizi occidentali.

Un investimento in progetti “colorati”

A questo punto i fatti davvero successi possono sorprendere solo i boccaloni e i commentatori per partito angloamericano preso. Ci dicono di un Regeni che gira per il Cairo alla ricerca di contatti con esponenti dell’opposizione al governo. Ha una dotazione di denaro da offrire. Incontra il capo del sindacato che raggruppa tutta l’enorme economia informale egiziana, ne diventa amico, non sospetta che gli avrebbe potuto essere messo alle costole da un governo giustamente sospettoso. Alla richiesta provocatoria di Mohamed Abdallah, ripresa dalla sua telecamera, di un aiuto finanziario per la madre ammalata di cancro, Regeni risponde di no, ma offre “10.000 dollari per un progetto”. Lo offre a chi pensa sia uno che vuole abbattere il governo. Vale a dire uno che, sotto mentire spoglie, agisce contro le istituzioni. In qualsiasi stato questo è considerato spionaggio e sabotaggio e viene punito con la massima pena. Abdallah, dati i suoi rapporti col ragazzo, capisce che la proposta è di un lavoro di destabilizzazione del paese e ne dà comunicazione ai suoi referenti nella Sicurezza. Fa il suo dovere di cittadino. Del “Progetto” nessuno degli inquirenti romani si chiede mai il cosa, come, perchè.

Un flop pagato con la morte

A questo punto, e qui siamo in area ipotesi, logiche peraltro, i mandanti di Regeni si rendono conto che il gioco è stato scoperto, l’operazione è fallita, l’inviato è bruciato. Rientra nelle tradizioni di tutti i servizi disfarsi di un operativo ormai controproducente. Tutto questo non è stato mai minimamente preso in considerazione dai nostri magistrati, dai media sputafuoco, capeggiati da un Giuseppe Giulietti, presidente FNSI, visibile nelle centinaia di presidi di Amnesty pro-Giulio (mai in quelli per Julian Assange!!!), da Luigi Manconi, immancabile dove vi sia da sostenere il politicamente abietto, da un personaggetto come Roberto Fico, che arriva al nonsenso di “rompere i rapporti tra i parlamenti dei due paesi”.

Una Procura al di sopra di ogni sospetto

Dopo ripetuti incontri e scambi tra la magistratura del Cairo e la Procura romana (quella di Pignatone e di altri trascorsi indimenticabili), gli inquirenti romani hanno un fugace pourparler con la tutor di Regeni all’Università di Cambridge, caratterizzato da silenzio-assenso e poi morta lì. Per quattro anni i togati romani hanno pestato nel mortaio qualsiasi cosa il Cairo gli fornisse. Ma ora la Procura impeccabile dell’ex-Pignatone ora uomo-giustizia del Papa, te pareva, e del successivo Palamara, ha tagliato la testa al toro. Quello immaginario, tipo Creta.

L’uovo di Colombo degli eredi di Pignatone: li processiamo noi, tanto sono in contumacia, e li mandiamo dritti all’inferno, almeno a quello della riprovazione universale. Vengono scelti e accusati, del tutto a casaccio, quattro dirigenti della Sicurezza cairota. Per i quali di prove, documenti e testimonianze ce ne sono quante per il leggendario Gesù davanti a Ponzio Pilato. Ma media e politici volano all’apogeo della soddisfazione “per giustizia fatta o, almeno, in vista”. Salta fuori, dopo quattro anni, anche “il testimone”, tipo Kafka, che giura di aver visto (glielo hanno fatto vedere apposta perchè li incastrasse!) il povero Giulio, maltrattato, con segni di percosse, ammanettato in una stanza della Sicurezza del Cairo.
E, ciliegina sulla torta, risolutiva per la damnatio di uno di cui non sai un cazzo, che ha fatto il sindacalista-spia Abdallah dopo l’incontro dei 10.000 dollari per un “progetto”? Colpo di scena del “sicario degli assassini”: ha telefonato nientemeno che all’ispettore della Sicurezza che lo aveva incaricato di seguire un Regeni ingiustamente caricato, nonostante i trascorsi nobili, di bruttissimi sospetti. E cosa gli aveva rivelato circa il complotto contro l’italiano? Nientemeno che lui, Abdallah, non riusciva a spegnere il videoregistratore e gli si dicesse come fare. Che altro occorreva alla Procura di Roma per dichiarare chiuse le indagini, ineludibili le accuse, da iniziare il processo. Impeccabili giuristi. Come con Virginia Raggi.

Al Sisi mostro, costi quel che costi!

Ci vuole qualcosa, per quanto indegno di qualsiasi procura seria, per almeno mettere alla gogna per un altro po’ Al Sisi e tutto il paese, “con tutte le sue pratiche di tortura e incarcerazione di massa?” Non le attestano Amnesty e HRW e “il manifesto”, testimoni inconfutabili, benchè lontani, delle efferatezze e  degli gli abominii dei paesi che l’Occidente deve abbattere? Non ci sono forse 60.000 prigionieri politici in Egitto. E se sono quasi tutti malfattori e, soprattutto, terroristi ISIS dei Fratelli Musulmani, che hanno massacrato migliaia di poliziotti e civili, i diritti umani valgono anche per loro, no? Dopotutto, ci hanno reso dei favori contro il “tiranno” amico dei russi. Liberiamo anche quelli!

Qui non si tratta di fare le lodi del presidente egiziano. Io le condizioni vere del popolo egiziano non le conosco ed è giusto che sia più preciso una volta che ci sarò stato.  Ma delle demonizzazioni di leader e governi praticate in Occidente, mi fido meno dei diritti umani come propalati dal pensiero unicoIntanto so che i fondamentali dell’economia egiziana sono migliorati enormemente rispetto al passato. Che si è ridotta la disuguaglianza sociale. Che sono state costruite infrastrutture utili alla società. Che Al Sisi sta con i giusti: Assad e Haftar.  Che di rivolte di massa non ce ne sono. Dirai che è perché le reprimono. Le reprimeva anche Morsi, che faceva bruciare le chiese copte, massacrava gli scioperanti e imponeva la Sharìa, ma le rivolte c’erano eccome.

C’è qualcosa che accomuna Al Sisi a Vladimir Putin. Non sono le nequizie che gli attribuisce ogni due per tre “il manifesto” . Si tratta di due governanti che, dopo coloro che avevano demolito, screditato e svenduto il loro paese (Gorbaciov, Eltsin, Mubaraq e Morsi), l’hanno rimesso in piedi. Di più si sono alleati tra loro, contrastano il Krakken turco in Libia, sono schierati con la Siria aggredita e massacrata. Non basta per provocare l’ossessione compulsiva-diffamatoria che manifestano coloro per i quali la svendita del proprio paese è pratica familiare?

Non solo Regeni. Sequestrato anche il suo computer. Dalla mamma.

Alla Procura del Cairo che, per i nostri razzisti e colonialisti di ritorno, non è che il foro di un regime di subumani, ma che ha illuminato di fatti, logica e ironia quella di Roma, va sollecitata una domanda. Una domanda alla signora Regeni, madre di Giulio, attivista numero uno nell’esecrazione dell’Egitto, al cui dolore per la scomparsa del figlio rendiamo sincera partecipazione: “Perchè, cara signora Regeni, ha sottratto dall’abitazione del figlio al Cairo ai legittimi inquirenti, il suo computer e cosa ne ha fatto? Non potrebbe essere un formidabile elemento di prova? In un senso o nell’altro? La vogliamo la verità?” O no?

https://comedonchisciotte.org/quale-verita-per-giulio-regeni/
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Re:Capi di Stato che perseguono l'interesse nazionale
« Risposta #40 il: Gennaio 03, 2021, 03:36:30 am »
Quindi Eltsin, Putin e Soros sono sovrapponibili?

Più o meno.
Per me, visto che chiedi la mia opinione e entriamo nel campo della speculazione, Soros è al di sopra delle parti.
Elstin era chiaramente una marionetta, talmente brava nel suo lavoro che ad un certo punto Soros e compagnia bella (murdoch, FMI, ecc...) Si ritrovarono con un immensa impalcatura che non aveva più ragione di esistere: la NATO, così hanno sostenuto, o quantomeno non impedito, l'ascesa di putin creando un falso nemico alle porte dell'europa per giustificare l'esistenza della macchina da guerra che ci costa miliardi di dollari all'anno.

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Re:Capi di Stato che perseguono l'interesse nazionale
« Risposta #41 il: Gennaio 03, 2021, 11:16:05 am »
:

Quale verità per Giulio Regeni?

Quassù lo striscione giallo è esposto ovunque, in quasi tutte le scuole non a caso...
Ovviamente dispiace per la terribile fine del mio compatriota, veramente terribile.
Ad ogni modo, qua ci siamo fatti due possibilità:
o era a libro paga dei servizi, oppure (ed è quella che secondo me è la più plausibile, conoscendo la persona da diverse testimonianze anche di colleghi) era semplicemente convinto come tanti che il sistema capitalistico globalizzato sia il migliore dei mondi possibili e voleva sostenerlo attivamente, diventando strumento inconsapevole nelle mani altrui.

Offline Vicus

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Re:Capi di Stato che perseguono l'interesse nazionale
« Risposta #42 il: Gennaio 03, 2021, 11:47:56 am »
Dal tenore dell'articolo, con tanto di PC nascosto dai familiari, difficile credere che non fosse consapevole... Per l'ennesima volta vediamo Servizi presunti italiani che mandano cosiddetti italiani ai quattro angoli del mondo ad affossare l'Italia.
E la cosa più spregevole, se l'articolo è attendibile come credo sia, è che è stato ucciso dagli stessi che l'avevano sul libro paga, segno della considerazione che potenze straniere hanno dei venduti che le servono. Non si meritava quella fine, ma una condanna per tradimento sì.
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Re:Capi di Stato che perseguono l'interesse nazionale
« Risposta #43 il: Gennaio 03, 2021, 13:48:52 pm »
Nell'articolo riportato da Vicus, che per la verità è di Fulvio Grimaldi postato sul sito da Leopoldo Salmaso, si accenna al computer personale di Regeni, che sarebbe stato sottratto dalla madre e mai consegnato agli inquirenti.
Andando su Wikipedia ho trovato:
 [...] la famiglia Regeni ha consegnato il computer del figlio, ritrovato nell'appartamento del Cairo[...]

Chi avrà ragione?

Offline Vicus

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Re:Capi di Stato che perseguono l'interesse nazionale
« Risposta #44 il: Gennaio 03, 2021, 14:38:14 pm »
Già... Con quel che scrive Wikipedia sui movimenti maschili non c'è molto da crederle.
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