Ovviamente non posso sapere se quell'autista andava troppo forte in curva oppure no; ma di certo c'è che, di norma, la femmina media italiana è contro l'uomo autoctono a prescindere.
Pure di recente abbiamo parlato di questa niente affatto mascherata ostilità della femmina autoctona, verso tutto ciò che odora di "tossico" uomo italiano.
Come è ormai una storia vecchia che le straniere residenti in Italia si sentono in diritto di fare la morale agli italiani, specie se di sesso maschile, e di questo bisogna ringraziare anche molti dei nostri connazionali, che in presenza di stranieri si mettono regolarmente a novanta gradi.
Del resto nell'articolo c'è pure scritto che il sindaco di Padova, Sergio Giordani, ha chiesto il licenziamento in tronco dell'autista.*
L'ipotesi che quell'uomo possa essere esasperato dai comportamenti di merda di tanti(e) stranieri(e) residenti in Italia, non sfiora nemmeno certe menti eccelse e..."anti-razziste", ma, al tempo stesso, razziste (per davvero) verso i propri connazionali.
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* Se per ipotesi fossi un'autista anch'io, verrei sicuramente licenziato in tronco dopo pochissimo tempo... e non è da escludere che sarei costretto a risarcire qualcuno(a).
Per fortuna che le mie giornate lavorative le passo nei cantieri - oltre a non prendere mai il bus (dall'ultima volta son passati oltre 20 anni...).
Viaggio in auto, ché è meglio...
Non viaggio spesso in autobus, per l'esattezza quasi mai (se possibile faccio chilometri a piedi, oppure in auto), ma mi è capitato recentemente di prendere il treno per tratte tra i trenta e i cento km, quindi "locali" per eccellenza, così ho potuto rendermi conto di varie realtà.
Intanto il numero di extracomunitari di varie etnie è altissimo: africani, sudamericani, cinesi, indiani, arabi, esteuropei, tutto il mondo è rappresentato sulle carrozze ferroviarie, e fin qui nulla di particolare.
Ma non appena il treno si muove, iniziano i problemi. Si, perchè per viaggiare sui treni di solito si paga il biglietto e, quando il capotreno comincia il suo giro per controllare i biglietti, si assiste ad ogni genere di sceneggiata. C'è chi migra di carrozza in carrozza fino per scendere alla prima stazione e risalire in un punto diverso del treno, chi si chiude nella toilette, chi finge di non capire la lingua anche se il capotreno snocciola: "ticket,biglietto ecc. ecc.".
Si arriva al caso limite di inseguimenti a piedi lungo le banchine di una qualche stazioncina intermedia, mentre il treno aspetta; ma anche i controllori fanno quel che possono, poi il treno deve ripartire se no accumula troppo ritardo. Credo che quella dei capitreno e controllori sia una categoria da encomiare per l'impegno sul lavoro: sarebbe come se la cassiera del supermercato dovesse combattere con i clienti per farsi pagare l'importo dello scontrino!
Riguardo ai (troppi) italiani che si genuflettono davanti agli stranieri che sparlano dell'Italia, neppure io li sopporto, e di solito consiglio loro di andare a farsi un giro in quei paesi, tanto per vedere come gira il mondo e fare qualche confronto...