Autore Topic: Sulla fondatrice dei centri antiviolenza  (Letto 1330 volte)

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Online Jason

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Sulla fondatrice dei centri antiviolenza
« il: Giugno 18, 2010, 17:01:57 pm »
http://www.comunicazionedigenere.com/2010/06/18/erin-pizzey-la-fondatrice-dei-centri-anti-violenza-racconta-che-doveva-proteggere-i-bambini-da-madri-con-tendenze-pedofile/

on 18 giugno 2010 by admin in Senza categoria, Commenti (0)

Erin Pizzey, la fondatrice dei centri anti-violenza, racconta che doveva proteggere i bambini da madri con tendenze pedofile
Inclini alla Violenza (Prone to violence)
Nel libro “Prone to Violence” (Inclini alla Violenza) Erin Pizzey, fondatrice dei rifugi per donne maltrattate, racconta la sua esperienza sul campo.

Il suo libro fu fortemente osteggiato dalle femministe (che cercarono di farne sparire le copie dalle biblioteche) in quanto ella sostiene  che non tutte le donne sono vittime, ma che il 62% di quelle che chiedono rifugio sono esse stesse persone violente o comunque persone che per problemi personali cercano relazioni violente.

Il libro è oggi liberamente disponibile su internet, e riassumiamo sotto alcuni dei casi di donne reali che la Pizzey aiutò nel corso della sua opera. Tali storie, in base all’attendibilità dell’autrice e in astratta ipotesi, inducono il pensiero che i bambini, finiti con le loro madri in centri anti-violenza gestiti da organizzazioni femministe, possano subire violenze fisiche e sessuali anche a causa della promisquita di tali ambienti dove più persone sono a stretto contatto e conducono una vita di tipo comunitario.




Jo
Jo, la cui necessità di combattere la portava a frequenti risse nei locali, decise di continuare la sua guerra contro il fidanzato attuale dalla sicurezza del rifugio. Jo aveva trascorso la maggior parte di una mattina a raccontare la triste storia di come l’uomo aveva promesso di ucciderla. Per chi sta per affrontare la morte imminente, Jo sembrava decisamente allegra. La prospettiva sembrava riempirla di eccitazione estatica. Mandai un collaboratore a parlare con l’uomo. Egli era certamente arrabbiato, e determinato a ottenere indietro da Jo il portafogli e le chiavi della macchina. “Jo, hai fatto il danno, ora devi ripararlo”. Vergognosa andò a parlargli. Formammo una barriera per proteggere Jo, che non facilitava le cose schernendolo da dietro. [...] Era caduto nelle mani di Jo, e per fortuna lo aiutammo, altrimenti avrebbe potuto farle del male, e rovinarsi la vita. Ci disse delle sue lotte per aiutarla, del suo bisogno di calore, dei tradimenti ripetuti della sua fiducia ed amicizia. Gli spiegammo che Jo si comportava così con tutti gli uomini.


Rosa
Il metodo di Rosa di controllare i figli era di batterli per insegnargli l’educazione [...]. Avevo degli adesivi “non si picchiano le persone, ed anche i bambini sono persone”, che attaccavo per ricordare alle nostre mamme picchiatrici che devono imparare altri modi di comunicazione con i figli. [...] Rosa usava andare al locale per attirare gli uomini al suo tavolo. Poi, dopo battute di carattere sessuale, si metteva a bere. Lei di solito indossava abiti molto scollati e gonne corte per mostrare il suo corpo. Uno dei suoi frequenti atti era poi ballare sul tavolo, senza mutande. Anche se questo piaceva agli uomini, il gestore cercò di fermarla. Ne seguì una rissa, cui Rosa si unì. La mattina seguente Rosa negava completamente ogni responsabilità: è stato un attacco gratuito da parte del gestore contro una donna innocente, `Santa Maria madre di Dio, perché dovrei dire una bugia?’. [...] Ha ingannato tutti così completamente che non aveva nessuno a cui rivolgersi. L’unica persona che non aveva ingannato era suo marito, che conosceva entrambi i suoi lati ed era disperatamente legato alla sua violenza.


Dawn
Dawn spaventata ci balbettò che era tornata a casa per prendere alcune cose. Ora, non sono felice che una madre che ha raccontato storie terrificanti di quello che succedeva a casa, e avere visto documenti dimostrarlo, ci torni per raccogliere qualche vestito. Se sei in pericolo di vita, i vestiti sembrano irrilevanti, anche perché Aiuto Donna ha molti vestiti di ricambio. Bussarono forte alla porta ed un uomo fuori di sé gridava che la avrebbe uccisa. Non ci volle molto per stabilire che il marito l’aveva seguita. [...] Decisi di trattarlo come un figlio gravemente turbato, così gettai le braccia intorno a lui. Era assolutamente sbalordito. Crollò tra le mie braccia e singhiozzava. La sua ira si placò. A quanto pare quello che Dawn aveva fatto è stato di tornare a casa mentre lui era fuori e prendersi tutte le fotografie delle nozze. Ma la cosa che lo aveva veramente sconvolto è che Dawn aveva avuto tempo anche di portare via tutti i suoi averi, anche la preziosa carta dell’assicurazione sanitaria. Senza di essa, non poteva lavorare. Le ho recuperate da Dawn, che sembrava imbarazzata. Aveva già speso ore alla polizia denunciando la sua violenza, descrivendo come egli rompesse tutte le finestre e uccidesse chiunque incontrasse sulla sua strada. Quindi si sentiva molto delusa. Purtroppo la sua voglia di violenza ha fatto sì che ha iniziato un’altra relazione che le ha offerto un livello ancora più emozionante di violenza.


Giovanna
Ricordo chiaramente una giovane coppia, entrambi erano violenti, parlavamo di come aiutarli. Il loro bimbo di diciotto mesi, vedendo che lo ignoravamo, mise la testa sulle ginocchia del padre, che mi disse `vedi che mi vuole bene?’. Giovanna divenne immediatamente difensiva: `vuole più bene a me’ ed allargò le braccia verso il piccolo. Il piccolo, che in diciotto mesi era sopravvissuto a orribili lotte fra adulti, guardò freddamente sua madre senza muoversi. `Vieni qua, piccolo coglione’ ha insistito. Il bambino decise di andare da Giovanna. L’uomo iniziò ad insultarla. Sono intervenuta per mettere fine all’escalation. Vergognandosi, hanno riconosciuto la loro violenza, dicendosi desiderosi di cambiare per il bambino. L’ultima che ho sentito, è che Giovanna si è ri-sposata portando con se il piccolo. Prego che sia riuscita a cambiare.


Belinda
Ricordo il mio primo momento di shock quando ho visto una delle nostre madri che baciava appassionatamente sulla bocca suo figlio di nove anni. `Belinda’, le ho detto `è tuo figlio, non il tuo amante’. Mi guardò sorpresa e uscì dalla stanza. L’incesto padre/figlia è un problema sociale oramai riconosciuto, se non capito. L’incesto madre/figlio è ancora un argomento rigorosamente tabù.


Referenze
Prone to Violence di Erin Pizzey [Scaricabile qui http://www.menweb.org/pronevio.htm ]

[Fonte: http://wqm.netsons.org/WikiQM/Inclini_alla_Violenza]


Persino colei che fondò i centri antiviolenza disse che non tutte le donne sono vittime!! Allora, vi basta così o volete altre prove della grande menzogna femminista ?
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America

Offline Lucia

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Re: Sulla fondatrice dei centri antiviolenza
« Risposta #1 il: Luglio 12, 2012, 16:32:06 pm »
in italiano si trova il libro?
(leggo anhce inglese ma faccio più fatica)

Ieri ho saputo dalla storia di Erin Pizzey e sono rimasta molto impressionata che la fondatrice di centri antiviolenza doveva scappare dalla rabbia delle femministe.