https://www.bresciaoggi.it/territori/brescia/l-ex-portiere-sereni-prosciolto-due-volte-dall-accusa-di-abusi-e-la-fine-di-un-incubo-1.8521353Dopo un calvario giudiziario lungo 11 anni, Matteo Sereni, l’ex portiere di Torino, Lazio, Sampdoria e Brescia e tante altre squadre, è stato prosciolto dall'accusa di avere commesso abusi sessuali su due figli piccoli. «È la fine di un incubo», ha commentato l’ex calciatore.
Il gip Michele Contini del tribunale di Cagliari ha archiviato l’inchiesta a suo carico, dopo un altro provvedimento di archiviazione emesso nel dicembre 2019 da un giudice del tribunale di Torino.
«Si chiude così in modo definitivo» sottolineano gli avvocati dell’ex calciatore Michele Galasso e Giacomo Francini «n calvario di undici anni, iniziato tra il 2009 e il 2010 nel solco di un rapporto di coppia terminato in modo burrascoso».
«Dal momento in cui sono stato travolto dalle accuse, la mia esistenza è andata in fumo», ha commentato l’ex portiere, che ha nel suo palmares due Coppa Italia e l’oro con la Nazionale ai Giochi del Mediterraneo del 1997 come riserva di Gigi Buffon. «Dopo un primo giudice che mi ha reso giustizia, oggi un altro giudice ha posto la parola fine a questo incubo».
Nel filone cagliaritano del procedimento si ipotizzò la realizzazione e la vendita di filmati a sfondo pornografico. I difensori del calciatore hanno però sostenuto che i minori sono stati a lungo «interrogati con modalità inappropriate e potenzialmente suggestive di falsi ricordi» sia dalla moglie separata, l'ex agente del portiere Silvia Cantoro, che dalla ex suocera, e dai consulenti tecnici in sede civile e penale.
Il tribunale ha affermato che «le modalità prima descritte del disvelamento dell’abuso sono l’antitesi della metodologia con la quale dovrebbe essere condotto l’esame di una minore abusata, specie se in età prescolare». È «sperimentalmente provato» che quando un minore «è incoraggiato e
sollecitato a raccontare da parte di persone che hanno una influenza su di lui (e ogni adulto è per un bambino un soggetto autorevole) tende a fornire la risposta compiacente che l’interrogante si attende e che dipende in buona parte dalla formulazione della domanda. Tali incoraggiamenti sono stati
molteplici, sia da parte degli stretti congiunti, sia da persone estranee al loro ambito familiare» ha concluso il tribunale.