Vorrei proporre un'altra lettura.
Dalle semplici cifre è innegabile che sia in atto una sostituzione etnica e che la cultura italiana sembri destinata a sparire.
La nostra classe dirigente non attua alcuna politica familiare ma destina ingenti risorse agli immigrati. Denatalità e disoccupazione sono alle stelle, ma continuiamo a sentirci dire che dobbiamo far venire milioni di immigrati per pagarci le pensioni. La maggior parte di loro sono inintegrabili e inoccupabili, solo un peso per la collettività (sostentamento, sanità, problemi sociali).
Indovinate a chi vengono assegnate le case popolari? Le famiglie italiane hanno la preferenza o "qualcuna" resta per strada?
Almeno per certi reati, gli immigrati delinquono molto più spesso e ci sono anche sacche di impunità. Tralascio qui la questione se questa tendenza a delinquere si spieghi solo con la povertà (quando c'è). I loro reati vengono deliberatamente coperti dai media in Paesi come Svezia e Germania (fonte: polizia) per non turbare la narrativa dell'immigrato "buono".
E' assodato che molti immigrati sono detenuti di prigioni del Nordafrica. Certi paesi comprano le nostre aziende e ci scaricano i loro criminali, onde farli mantenere a noi e creare instabilità e divisione sociale.
In Paesi dove sono più numerosi, malgrado cospicui aiuti di Stato e politiche di integrazione forti, gli immigrati rifiutano i "valori" occidentali (come dargli torto, a volte) e creano enclave dove si accumulano armi, lo Stato (polizia, persino i pompieri) non può letteralmente entrare e dove vigono le leggi della loro cultura. In UK ci sono centinaia di tribunali islamici.
Nella sola regione parigina, a Capodanno (ma tutto l'anno in realtà) le periferie sono messe a ferro e fuoco, vengono bruciate centinaia di macchine, distrutti negozi, treni, bloccate strade ma la polizia sta letteralmente a guardare fumando ua sigaretta (non è una battuta), per paura o altri motivi. Si parla di ensauvagement (imbarbarimento, vandalizzazione) di una nazione.
Un filosofo proveniente dalla sinistra ha spiegato come la paura sociale creata da questo clima di violenza sia un modo per controllare la popolazione.
In Svezia (il Paese più femminista e "civile" del mondo) c'è un clima da guerriglia urbana, incidentalmente gli stupri sono alle stelle come in Germania, dove Erdogan in un discorso pubblico nello stesso Paese ha esortato milioni di turchi a non integrarsi.
Sul fatto che gli immigrati siano quasi tutti maschi in età militare e l'Italia un Paese di vecchi (vaccinati, però) lascio a voi farvi un'idea.
A fronte di tutto ciò non c'è un odio per gli immigrati (avete mai assistito a scene di intolleranza? io mai) perché con buona pace di chi vede fascisti anche su Marte l'Italia non è un Paese razzista.
C'è, al massimo, una preoccupazione per le tensioni sociali che simili politiche irresponsabili possono provocare. Non c'è alcuna ragione etica per cancellare un popolo, o creare enormi e costose strutture logistiche per far venire milioni di persone (facendone così morire non poche) appartenenti a una cultura allogena, che nel tempo (la storia insegna) porterebbe a uno scontro di civiltà.
Cosa ci vorrebbe per favorire un'economia prospera nei loro Paesi d'origine invece di predarne le risorse. Mattei ci aveva provato ma l'hanno fatto secco.
Un Imam ci ha detto in TV: l'Italia sarà islamizzata e sarà un bene per l'Italia. Sul primo punto difficile smentirlo, sul secondo posso dire che per gli italiani sarà un castigo, forse meritato visto il comportamento incosciente delle donne e il generale disimpegno (a sinistra direbbero qualunquismo) degli uomini.
Metto questa frase del card. Biffi solo alla fine, altrimenti i pochi che sono arrivati fin qui avrebbero subito cambiato canale. Vedremo quanto si sbaglia:
Io penso - dicevo - che l'Europa o ridiventerà cristiana o diventerà musulmana. Ciò che mi pare senza avvenire è la "cultura del niente", della libertà senza limiti e senza contenuti, dello scetticismo vantato come conquista intellettuale, che sembra essere l'atteggiamento largamente dominante nei popoli europei, più o meno tutti ricchi di mezzi e poveri di verità. Questa "cultura del niente" (sorretta dall'edonismo e dalla insaziabilità libertaria) non sarà in grado di reggere all'assalto ideologico dell'Islam, che non mancherà.
Come si pongono gli spazi maschili rispetto alla "cultura del niente"? Sipario.