Autore Topic: Le motivazioni della violenza  (Letto 1819 volte)

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Offline nonmorto

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Le motivazioni della violenza
« il: Giugno 05, 2010, 15:26:18 pm »
Secondo me il problema più grande della questione maschile non è tanto raccontare i fatti, che bene o male sono fatti e quindi uguali per tutti, ma il problema è nel capire le motivazioni dell'altro.

In particolare i giornali non è che riportano falsità, riportano anche falsità, ma più che altro riportano motivazioni inesistenti.

La violenza contro gli omosessuali ad esempio, ogni omosessuale picchiato va sui giornali in articoli tipo "picchiato perché omosessuale". Se un maschio etero guarda una ragazza e viene picchiato da altri ragazzi nel gruppo della ragazza non va sui giornali. Perché? Perché la motivazione per l'omosessuale picchiato è l'omofobia ed il ragazzo picchiato perché ha guardato la ragazza invece non è stato picchiato per una motivazione politicamente scorretta. Quante risse ci sono ogni giorno in Italia? Non fanno notizia centinaia di risse tra uomini per motivazioni varie se non alcune tipologie.

Io credo che le motivazioni che riportano i giornali siano spesso solo delle scuse. Ci sono gruppi di violenti che vogliono fare violenza su altri uomini e trovano una scusa per picchiarne uno, essere omosessuale, essere pedofilo, essere nero, aver guardato la ragazza, essere uno stupratore, essere un laziale, essere un romanista, essere un poliziotto, essere un fascista, essere un comunista etc.

Io non credo che ci siano picchiatori di omosessuali che non picchiano maschi etero per scuse altrettanto stupide. Io credo che ci siano persone violente che ogni tanto cercano scuse, tipo la storia del lupo e dell'agnello.

Tutto il problema sono i messaggi che ci lanciano continuamente, l'omofobia è brutta, il razzismo è brutto, la misoginia è brutta etc. L'unica violenza non brutta è far violenza sui maschi tutti indiscriminatamente, sennò uno è razzista o peggio fare violenza solo sui maschi adulti bianchi etero.

Il sessismo è brutto, però sessismo significa in pratica discriminazione verso le donne.

E così i giornali ogni giorno ci riportano casi di omofobia, di razzismo, di violenza sulle donne dando come motivazioni le varie tipologie di odio politicamente scorrette. Al tempo stesso i giornali incitano vari linciaggi, però sono democratici, ci sono quelli di destra che ci dicono che gli immigrati stuprano le donne, ci sono quelli di sinistra che ci dicono che i maschi tutti stuprano le donne, abbiamo scelta su quale gruppo di uomini odiare perché ancora, grazie a Dio, viviamo in un paese democratico.

Al tempo stesso la tv incita l'odio verso gli uomini dando agli uomini come gruppo tutte le colpe di questo mondo.
« Ultima modifica: Giugno 05, 2010, 15:42:21 pm da nonmorto »

Offline nonmorto

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Re: Le motivazioni della violenza
« Risposta #1 il: Giugno 05, 2010, 16:16:23 pm »
Queste sono solo mie considerazioni personali nate guardando la tv e da poche esperienze personali, non sono certo un esperto.

Secondo me oltre alla violenza individuale, descritta prima, la violenza contro altri uomini fatta trovando una qualche scusa, tipo il lupo e l'agnello, c'è la violenza dei gruppi.

Varie persone si riuniscono insieme in un gruppo ed iniziano a pensare tutti allo stesso modo, si usano le stesse espressioni di riconoscimento per far vedere che si è membri del gruppo. Io ho fatto parte di vari gruppi di persone, giocatori di ruolo, videogiocatori, forum etc. Tutti questi gruppi avevano riviste specializzate, un gergo proprio, dei modi di parlare, battute sempre uguali da fare in certe occasioni. Questi erano gruppi veri, avevano tutte le caratteristiche di un gruppo.

La tv ho notato che fa questo, CREA espressioni e battute da fare per sentirsi appartenenti ad un gruppo, i tormentoni di striscia la notizia ad esempio o di mille altri programmi. Ho notato che anche la cronaca fa questo ormai, sotto chock, sempre di più, esponenziale, la vittima, i suoi aguzzini etc.


A volte i giornali attaccavano uno di questi gruppi di cui facevo parte in modo ridicolo, con i soliti strumenti del satanismo, complotto, sesso perverso, violenza e altre ridicolaggini simili, mi ricordo quando se la presero con i giochi di ruolo che incitavano la violenza, erano qualcosa di satanico. Oppure quando c'è un omicidio se il tizio era un videogiocatore (TUTTI i teenager giocano, ormai anche gli adulti) qualche tempo fa o se era uno che faceva giochi di ruolo l'omicidio veniva in qualche modo attribuito all'appartenenza a questi gruppetti, anni fa piccoli, che venivano demonizzati, proprio perché molto piccoli e perché allora non giravano tanti soldi, oggi i videogiochi fanno più di hollywood e chi attribuisce colpe ai videogiochi è tacciato come cretino.

Quando dicevo di fare giochi di ruolo, molti anni fa, prima che la tv ed i giornali iniziassero la demonizzazione, durata poi solo un breve periodo ma che ricordo abbastanza bene, mi ricordo che la gente si interessava e qualcuno ha anche iniziato a giocare dopo alcune mie descrizioni. Dopo la campagna di demonizzazione ho notato sempre le stesse reazioni, risatine delle donne, ridicolizzazione etc.

La tv ed i giornali se la sono sempre presa o con gruppi piccolissimi ed insignificanti, senza alcun potere o con raggruppamenti di persone che non sono gruppi, che non hanno dinamiche di gruppo al loro interno, tipo il sesso maschile. Mai con i veri gruppi di potere, solo quando questi non hanno più potere arriva la tv a finire di linciarli. Un boss mafioso che non ha più potere ad esempio.

Ho avuto questa impressione che ci fosse un unico gruppo di teledipendenti i cui membri pensano tutti allo stesso modo, fanno gli stessi discorsi e parlano delle stesse cose. Io ho una famiglia praticamente composta solo da insegnanti di sinistra e stavo ad una cena di famiglia con tutti questi insegnanti. Si parlava dei preti pedofili, ho detto "ma ci sono in percentuale più pedofili tra i preti che tra le altre categorie a contatto con i bambini? Per esempio tra gli insegnanti non c'è nessun pedofilo? La percentuale dei pedofili tra la chiesa è molto più alta rispetto a quella degli insegnanti?"

Tutti pensavano allo stesso modo, "se non lo sento in tv non esiste, quindi non ci sono insegnanti pedofili" oppure "il problema è l'insabbiamento", ma che risposta è? Visto che si è parlato tantissimo di preti pedofili, 1000 volte tanto come tempo rispetto agli insegnanti pedofili, il problema semmai è l'insabbiamento degli insegnanti pedofili.

Ma poi davvero l'interesse è difendere i bambini e non criminalizzare la chiesa? Dei 100,000 bambini al giorno morti di fame non ne parliamo perché non stanno al tg ma della chiesa si perché si sente al tg? Quella sera a cena ho avuto l'impressione di parlare con tutte persone che ragionavano in modo totalmente acritico, quello che il loro gruppo (la tv) diceva loro di pensare loro pensavano.

Ma più che altro non riuscivano a capire le motivazioni dell'altro, ad esempio, chi parla dei preti pedofili ha la motivazione di difendere i bambini? Ma certo che no, solo di criminalizzare la chiesa, non ne parla in percentuale rispetto agli uomini o ad altre classi di persone che stanno a contatto con i bambini, non parla della pedofilia in generale come funziona, quali sono i meccanismi etc, ma parla di un gruppo e lo accusa di essere pedofilo con una serie di vicende singole raccontante nel dettaglio, in modo pornografico.

E così per mille altre cose, non si capiscono mai le motivazioni delle persone, si vieta il velo, perché? C'è stata una persona che ha fatto una attenta analisi dei pericoli della nostra società e del rapporto costi benefici ed ha dedotto che il velo è tra i pericoli maggiori? Ma certo che no, si voleva fare una persecuzione religiosa e si è trovata una scusa poi razionalizzandola come sicurezza pubblica.

Anche le campagne di "sensibilizzazione" mi fanno ridere. Sensibilizzare la gente rispetto ad un problema, prima di fare la campagna hai preso un problema che coinvolgeva molti ma sconosciuto ai più e poi lo hai raccontato per la prima volta in tv, vero? Oppure hai preso un tema di cui si sente parlare a ripetizione, non si parla d'altro, un tema minore, tipo la violenza sulle donne, molto più piccola rispetto alla violenza sugli uomini ma che ha un risalto mediatico centinaia di volte maggiore e poi hai "sensibilizzato" sul tema? Non sono campagne di sensibilizzazione, le motivazioni di queste campagne è gettare discredito sugli uomini.

Anche le nostre di motivazioni vengono subito fraintese, un gruppo di uomini che parla di problemi degli uomini??????????? Vogliono fare violenza sulle donne, ecco che vogliono fare!!

Offline Zoltan2

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Re: Le motivazioni della violenza
« Risposta #2 il: Giugno 05, 2010, 16:25:24 pm »
Le tue conclusioni sono tutte giustissime.  ;)
La donna media sogna 10, pretende 10 e ottiene solitamente 8.
L'uomo medio sogna 8, chiede 4, e, se gli va bene, ottiene 1.

Offline nonmorto

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Re: Le motivazioni della violenza
« Risposta #3 il: Giugno 05, 2010, 16:30:56 pm »
Prendiamo la guerra in Iraq, che ci sia una guerra è innegabile, tutta la propaganda è stata sulle motivazioni.

Come è stato scelto di fare una guerra in Iraq? Si è detto ho X dollari da usare in beneficenza, potrei costruire X scuole, X ospedali, sfamare X persone etc. o potrei rimuovere X dittatori ed il beneficio maggiore per l'umanità è togliere questo particolare dittatore.

A parte che togliere un dittatore è una scelta controversa, perché magari non è detto che tu sia quello che ha la superiorità morale, anzi potresti essere tu il dittatore, ma davvero fare una guerra è la scelta più efficiente per fare il bene dell'umanità per dollaro speso? Ammesso che gli USA siano i guardiani buoni dell'umanità.

Vorrei sapere come è stato calcolato, tutti i parametri usati, per calcolare che la guerra in Iraq era la scelta migliore. Perché magari con quei soldi si poteva sconfiggere la fame nel mondo. Ad esempio questo articolo del 2007 http://www.nytimes.com/2007/01/17/business/17leonhardt.html dice che si sono spesi 300 milioni di dollari al giorno per la guerra in Iraq. Facendo due conti fa 3000$ dollari al giorno per ognuno dei 100,000 bambini morti di fame al giorno, secondo me bastano per mangiare in un paese povero, anche tolti i 2998$ per le organizzazioni umanitarie filofemministe.

Facendo due conti in 7 anni si sarebbero potute salvare 36 milioni di persone all'anno, 252 milioni di persone, invece di ucciderne migliaia, non so quanti siano i morti. Non mi sembra che chi ha fatto questa scelta umanitaria di rimuovere un dittatore cattivo per il bene dell'umanità abbia fatto bene i conti.

Forse le motivazioni non sono quelle che ci raccontano? Però i fatti sono giusti! O meglio, la selezione di fatti ininfluenti operata dai tg è composta da tutti fatti veri!! Viviamo ancora in una democrazia, grazie a Dio.
« Ultima modifica: Giugno 05, 2010, 16:38:08 pm da nonmorto »

Offline Zoltan2

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Re: Le motivazioni della violenza
« Risposta #4 il: Giugno 05, 2010, 20:36:42 pm »
Prendiamo la guerra in Iraq, che ci sia una guerra è innegabile, tutta la propaganda è stata sulle motivazioni.

Come è stato scelto di fare una guerra in Iraq? Si è detto ho X dollari da usare in beneficenza, potrei costruire X scuole, X ospedali, sfamare X persone etc. o potrei rimuovere X dittatori ed il beneficio maggiore per l'umanità è togliere questo particolare dittatore.

A parte che togliere un dittatore è una scelta controversa, perché magari non è detto che tu sia quello che ha la superiorità morale, anzi potresti essere tu il dittatore, ma davvero fare una guerra è la scelta più efficiente per fare il bene dell'umanità per dollaro speso? Ammesso che gli USA siano i guardiani buoni dell'umanità.

Vorrei sapere come è stato calcolato, tutti i parametri usati, per calcolare che la guerra in Iraq era la scelta migliore. Perché magari con quei soldi si poteva sconfiggere la fame nel mondo. Ad esempio questo articolo del 2007 http://www.nytimes.com/2007/01/17/business/17leonhardt.html dice che si sono spesi 300 milioni di dollari al giorno per la guerra in Iraq. Facendo due conti fa 3000$ dollari al giorno per ognuno dei 100,000 bambini morti di fame al giorno, secondo me bastano per mangiare in un paese povero, anche tolti i 2998$ per le organizzazioni umanitarie filofemministe.

Facendo due conti in 7 anni si sarebbero potute salvare 36 milioni di persone all'anno, 252 milioni di persone, invece di ucciderne migliaia, non so quanti siano i morti. Non mi sembra che chi ha fatto questa scelta umanitaria di rimuovere un dittatore cattivo per il bene dell'umanità abbia fatto bene i conti.

Forse le motivazioni non sono quelle che ci raccontano? Però i fatti sono giusti! O meglio, la selezione di fatti ininfluenti operata dai tg è composta da tutti fatti veri!! Viviamo ancora in una democrazia, grazie a Dio.

Contribuisco:

1- La guerra in Iraq è stata fatta per interessi economici (petrolio) e in particolare per seguire gli interessi della famiglia Bush.
2- A nessuno ha mai fregato, frega e fregherà mai davvero dei milioni di morti all'anno per fame, dei bambini neri dell'africa o sciocchezze simili. A meno che fartelo credere non sia loro comodo. Tti faranno pensare che è così, per far si che tu li creda e li segua in nome del "bene supremo".
3- Le organizzazioni caritatevoli, di ogni genere, sono delle semi-truffe. Prova a indagare sulle organizzazioni umanitarie (come UNICEF) e ne scoprirai delle belle. Un esempio? Oltre il 90% dei loro introiti non finiranno mai in opere umanitarie... chissà a chi serviranno!  :hmm:

E non c'è bisogno di ascoltare i giornali per capire queste cose... basta avere del buon senso, basterebbe riflettere. Cosa che oramai solo pochissimi fanno.
« Ultima modifica: Giugno 05, 2010, 20:44:35 pm da Zoltan2 »
La donna media sogna 10, pretende 10 e ottiene solitamente 8.
L'uomo medio sogna 8, chiede 4, e, se gli va bene, ottiene 1.

Offline ilmarmocchio

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Re: Le motivazioni della violenza
« Risposta #5 il: Giugno 22, 2010, 14:38:41 pm »
I media sono alleatidel potere, non mastini o altre facezie, anche perche' le notizie le hanno dal potere. Cher una massa insoddisfatta , ansiosa ecc , sia l'ideale per il potere e' ovvio. Altrimenti nessuno spenderebbe.
Su ONLUS, UNICEF ecc, c'e molto da dire e , anche quando in buona fede, hanno un ruolo abbastastanza ambiguo. Appena lo trovo, vi postero' il titolo di un libro da leggere, che spiega bene quali emccanismi vivono nel gran circo della solidarieta'

Offline ilmarmocchio

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Re: Le motivazioni della violenza
« Risposta #6 il: Giugno 22, 2010, 19:45:37 pm »
Il libro e' " l'industria della solidarieta'" di Linda Polman, ed. Bruno Mondadori, € 16.
Interessantissimo