il problema non si esaurisce al fatto che molti tratti semantici "passano" a livello inconscio, ma che "passano", consciamente o meno, a livello personalistico, per non dire solipsistico - ognuno intende un dato termine come vuole lui (o meglio lei), della serie non già "io so' io e voi n...", bensì "io so' io!" e basta. è proprio questo non occuparsi dell'interpretazione altrui, o nel peggiore dei casi dar per scontato che sia identica alla propria, a costituire il problema - egocentrismo linguistico menefreghista, insomma.