Dialoghi > Natura maschile e natura femminile

Serial killer sommersi dalle lettere d’amore delle ammiratrici

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Vicus:
Sì anche, ma non è vero che qualunque donna appena lasciata libera si dà alle orge. Dipende MOLTO da come è stata educata, specialmente se ha avuto un PADRE degno di questo nome

Frank:
E' la cultura a mettere un freno alla natura, quindi all'indole femminile (e maschile) nei suoi aspetti più indesiderati e nocivi per gli stessi esseri umani.
Viceversa uomini e donne non avrebbero alcun bisogno di essere educati.
In sostanza fu il patriarcato a mettere un freno alle donne.
Finito il patriarcato è emersa tutta la "meraviglia femminile".

Vicus:
Sì tutto vero, l'unica cosa è che gli esseri umani non sono (sempre) belve feroci che appena liberate azzannano qualcuno. Almeno non lo sono sempre stati anche se oggi forse è proprio così.

Frank:

--- Citazione da: Vicus - Giugno 13, 2021, 21:15:44 pm ---Sì tutto vero, l'unica cosa è che gli esseri umani non sono (sempre) belve feroci che appena liberate azzannano qualcuno. Almeno non lo sono sempre stati anche se oggi forse è proprio così.

--- Termina citazione ---

Vicus, nei secoli e millenni passati c'erano molti più morti ammazzati di oggi.
La specie umana è quello che è.
Per il resto nessuno ha scritto che all'epoca si scannassero sempre e comunque, ma di certo era un mondo decisamente più violento.

@@

Questo è ciò che scrisse uno dei vecchi della QM.

https://questionemaschile.forumfree.it/?t=10006120

--- Citazione ---STRIDER*
view post Inviato il 11/8/2006, 18:44 
Utente cancellato


Spesso, parlando con delle persone anziane, mi capita di sentirmi dire:"Oggi non c'è più rispetto, oggi i giovani sono tutti maleducati e irrispettosi, una volta c'era più rispetto per gli anziani, ai miei tempi c'era meno violenza, ecc., ecc.".
Bene.
Qualche giorno fa, mentre ero a casa di un amico, mi è capitato fra le mani un vecchio numero di FOCUS EXTRA (n.13 - primavera 2003), che gli ho immediatamente "sequestrato".
Per quale ragione? Be', perchè all'interno vi è pubblicato un interessante articolo intitolato:
"AI MIEI TEMPI..."
"Nel 1861, a Napoli, c'erano 70 delitti ogni 100 mila abitanti. Oggi in Italia sono meno di 4, negli Usa circa 10, a Rio de Janeiro 65".
----------------------------------------
Esiste davvero un'emergenza sociale in Italia?
Ha ragione chi rimpiange il passato e parla di
criminalità dilagante? O la paura non è che
l'effetto del bombardamento di notizie cui
siamo sottoposti dai mezzi d'informazione?
"Se da un lato è vero che in alcuni periodi,
anche recenti, gli omicidi sono aumentati"
risponde Isabella Merzagora Betsos, docente
di Criminologia alla facoltà di Medicina dell'Università
di Milano "è pur vero che prendendo in considerazione
intervalli temporali più ampi il fenomeno appare
decisamente in calo". Nonostante i dati relativi
all'Ottocento siano in genere poco attendibili
e coerenti, Merzagora ha mostrato che nel
nostro Paese si è passati da un tasso di 20
omicidi volontari (tentati o consumati) ogni
100 mila abitanti nel 1880, ai 3,83 del 2001.
Il dato, che nel 1900 era già sceso quasi a 10,
è arrivato sotto i 3 nel 1963, per poi risalire
leggermente. "Il grafico" fa notare Merzagora
"mostra una flessione dei crimini prima e durante
le due guerre mondiali, e una forte crescita
all'indomani (nel '45 si arrivò a un tasso di 28,52
omicidi ogni 100 mila persone). Il calo era dovuto
alla chiamata alle armi dei giovani, allo spopolamento
delle città, alla diminuzione della disoccupazione
grazie allo sviluppo dell'industria bellica; il successivo
incremento, invece, si spiega con la depressione
economica, le difficoltà di integrazione dei reduci,
la più facile reperibilità di armi. Nell'ultimo quarto
di secolo sono diminuiti anche gli omicidi a scopo
di furto o rapina, passati dai 202 del 1975 ai circa
40 attuali, mentre sono aumentati gli assassini di mafia.
"Una volta, nel mondo contadino" dice Merzagora
"i problemi di confine dei campi o di tradimento
coniugale si risolvevano a schioppettate. Oggi si
va dal giudice". Anche secondo Cary Cooper, psicologo
comportamentale dell'Università di Manchester, il
livello di violenza nella società non è aumentato.
"A cambiare è stata la percezione che ne abbiamo".
Una combinazione di fattori, compresa una maggiore
copertura da parte dei mass media anche degli episodi
di piccola criminalità, ci ha reso più sensibili al problema
della sicurezza. Ma Cooper, statistiche alla mano, sottolinea
come il rischio di essere derubati o aggrediti sia molto
più basso di quanto la gente immagina. Se in Gran Bretagna
una persona su 7 ammette di aver paura di essere rapinata,
solo una ogni 200 lo sarà effettivamente. Parimenti,
il 25% delle donne teme di essere stuprata, mentre la
possibilità che accada è dello 0,078%. Anche gli automobilisti
si preoccupano troppo. Uno su 5 ritiene probabile che
il suo veicolo venga rubato, ma è una realtà solo per
1 su 70. "Spesso, concentrandoci su ciò che è assente
dalla nostra vita, in questo caso il crimine, finiamo per
temerlo di più" conclude Cooper.

Michele Scozzai
--- Termina citazione ---

Massimo:
C'è chi addirittura chi, come Massimo Fini, ipotizza che la diminuzione dei delitti di sangue sia da scrivere al venir meno della vitalità degli esseri umani occidentali e degli uomini occidentali in particolare. Quindi, un fenomeno non del tutto positivo.

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