Questi dati mostrano che il movimento no-vax fa parte di un processo di formazione del ceto plebeo. Esso è funzionale al capitale per aumentare il divario fra ricchezza e povertà e premere sull'acceleratore lungo il tragitto verso l'automazione del lavoro. Da un lato si relega l'unica forma di dissidenza ad un moto plebeo e dall'altro si sperimenta la sospensione delle libertà in favore dell'ambiente, della digitalizzazione, dell'efficientismo economico, delle donne e del potenziamento degli apparati medico-sanitari. Si tratta dell'agenda in chiave anticinese del capitalismo occidentale: il piano è far virare l'economia in una direzione che la Cina non ha la capacità tecnica di seguire, rompendo il flusso delle loro merci scadenti in occidente. Il problema è che diventa fondamentale eliminare la costante antropologica del "saper trafficare" nell'uomo, perché altrimenti si svilupperebbe troppa mobilità sociale*: di conseguenza serve un ceto plebeo da estromettere dal libero mercato, che convogli ogni forma di dissidenza. Fa comodo sia alla destra sia alla sinistra per tenere a bada l'invidia sociale e le rivendicazioni di libertà. Game over, democracy. L'unica salvezza è una rivoluzione degli intellettuali, che rivendichino il privilegio del saper fare le cose in modo efficiente e funzionale sui banchieri, gli industriali, gli affaristi, e che una volta ottenuto il potere restino dalla parte del popolo.
*La mobilità sociale è una minaccia per il capitalismo globalizzato perché genera alternative nei modi di produzione e nell'andamento delle merci, mentre il "Great Reset" del WEF ha bisogno di una programmazione economica priva di variabili casuali (un liberismo che si dà all'economia programmata).