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In Afghanista trionfa il "maschilismo" dei Talebani
Massimo:
Oramai è una Caporetto per l'Occidente in Afghanistan: i Talebani sono oramai a 10 chilometri dalla capitale e la caduta di Kabul che si era preventivata in settimane, se non per mesi adesso rischia di verificarsi a giorni. Ovvio. Senza il pesantissimo supporto tecnologico aereo il cui costo si stava rivelando esorbitante per gli Stati Uniti, il governo collaborazionista filo-occidentale, non poteva reggere. Oramai la resa e la diserzione dei governativi stanno toccando livelli parossistici e le forze armate afgane foraggiate dagli USA si stanno liquefacendo come neve al sole. Come avvenne esattamente nel 1975 con l'esercito del Vietnam del Sud quando gli americani decisero di farla finita con quella guerra che non stava portando a niente. Ora con l'Afghanistan sono arrivati alle stesse conclusioni. Del resto, solo un demente poteva pensare di tenere sotto controllo un terreno montagnoso che si presta ad una guerriglia interminabile e che ha fatto fuggire i britannici nell'Ottocento e i Sovietici nel secolo scorso. Gli americani lo hanno capito solo dopo aver speso (inutilmente) miliardi di dollari. Ma non è del governo afgano messo in piedi dall'Occidente che l'Occidente si preoccupa. Si preoccupa invece (o finge di preoccuparsi) della condizione della donna afgana della quale i giornali nostrani hanno elevato alti lai chiedendosi cosa ne sarà e cosa accadrà alle donne afgane che grazie all'occupazione occidentale del loro paese hanno conosciuto l'emancipazione e la libertà (quindi bene hanno fatto gli americani ad invadere l'Afghanistan, suggeriscono i giornaloni). Sono apparsi subito titoli apocalittici del seguente tenore: " Le donne afgane (tutte, si intende) sono angosciare per il loro futuro"; "I Talebani hanno compilato una lista nera delle donne single"; "Cosa accadrà alle donne afgane?". Accadrà semplicemente quello che è accaduto sotto il dominio talebano precedente, ovvio, con l'aggravante che dopo vari anni di guerriglia e di rischio continuo di morire in battaglia non combattendo corpo a corpo ma essendo bombardati dall'alto senza potersi difendere, i Talebani faranno pagare caro alle donne che hanno beneficiato delle difficoltà militari dei Talebani per acquisire vantaggi sociali, giuridici ed economici, l'emancipazione che hanno ottenuto sulla pelle loro. Non c'è da farsi molte illusioni su come verranno trattate con l'arrivo al potere dei Talebani. Adesso l'Occidente che invece di lasciare evolvere in santa pace quel paese lo ha invaso piange lacrime di coccodrillo pensando a quanto la condizione della donna arretrerà. Ma quando ti servi della santa causa delle libertà femminili per occupare un paese, cosa ti puoi aspettare che accada quando quel paese viene liberato? Che la liberazione di quel paese avvenga a discapito delle libertà femminili, si capisce. Adesso non serve a nulla piagnucolare sul triste destino che attende le donne afgane. Del resto, cosa si pensa di fare, reinvadere un'altra volta l'Afghanistan spendendo quattrini su quattrini un'altra volta inutilmente? La verità è che l'Occidente e il modello di sviluppo che propugna, basato sul neoliberismo, le libertà femminili, la concentrazione di enormi ricchezze in poche mani, la competizione e la competitività e il trionfo della tecnologia a tutti i livelli ha subito la prima, importantissima sconfitta e battuta d'arresto: il "maschilismo" che nella vulgata dell'ideologia occidentale dominante è un residuato del paleolitico destinato a sparire in breve tempo, ha invece trionfato in Afghanistan sconfiggendo una superpotenza, la più tecnologica e tecnologizzata che mai si sia vista nella Storia e invece di essere spazzato via adesso spazzerà via tutto ciò che ora l'Occidente ha portato in quel paese: corruzione, droga, pornografia, prostituzione, televisione, Internet ed emancipazione femminile. L'Afghanistan è stata la prima, grande sconfitta del modello di sviluppo occidentale e se l'Occidente non la pianta con il suo delirio di imporre il suo sistema di vita al mondo intero, non sarà certamente neppure l'ultima. Ma non lo capirà, perchè non vuole capirlo. Allora vedremo altre sconfitte dell'Occidente in altre parti del mondo che tenta di globalizzare. E sono sconfitte che meriterà di subire in pieno.
fritz:
neoliberismo e libertinismo sono due aspetti intrinsecamente legati.
Il neoliberismo fonda tutto sul consumo, e ogni cosa che ha un valore e' merce. Quindi persone, donne, uomini, bambini, i sentimenti ... Tutto.
Questo puo' realizzarsi solo ed esclusivamente annientando la virilita' maschile, perche' da sempre rappresenta le virtu' cardinali e riverbera nelle tradizioni sacre e antiche, come i Mos Maiorum dei romani.
Il maschile e' austero, sobrio, razionale. Un mondo dove tutto e' consumabile e' un mondo frenetico, emotivo, impulsivo, cioe' tutto l'opposto del maschile ed e' inutile che ce la raccontiamo, il neoliberismo e' un mondo che esalta la donna perche' e' la donna che incarna tutte queste caratteristiche: impulsivita', emotivita', irrazionalita', debolezza, frivolezza.
L'uomo e la donna sono lo Yin e lo Yang, sono due opposti in quasi tutto.
Ma se la volonta' della donna e' piegabile in ogni caso, quella dell'uomo deve venire repressa, respinta, resa abietta, retrograda.
Non porrei dunque l'accento sulla questione delle donne afgane, le quali subiranno, purtroppo, atroci torture che non auguro a nessuno.
Piu' che altro, la presa di Kabul rappresentera' per l'ennesima volta che e' la volonta', e quindi il maschile, a prevalere su interessi frivoli e meschini. Direi che l'Afghanistan potrebbe davvero rappresentare una prima, decisiva, crepa del globalismo, il quale gia' barcollava fino alla comparsa del SARS-CoV-2.
Massimo:
--- Citazione da: fritz - Agosto 14, 2021, 14:19:56 pm ---neoliberismo e libertinismo sono due aspetti intrinsecamente legati.
Il neoliberismo fonda tutto sul consumo, e ogni cosa che ha un valore e' merce. Quindi persone, donne, uomini, bambini, i sentimenti ... Tutto.
Questo puo' realizzarsi solo ed esclusivamente annientando la virilita' maschile, perche' da sempre rappresenta le virtu' cardinali e riverbera nelle tradizioni sacre e antiche, come i Mos Maiorum dei romani.
Il maschile e' austero, sobrio, razionale. Un mondo dove tutto e' consumabile e' un mondo frenetico, emotivo, impulsivo, cioe' tutto l'opposto del maschile ed e' inutile che ce la raccontiamo, il neoliberismo e' un mondo che esalta la donna perche' e' la donna che incarna tutte queste caratteristiche: impulsivita', emotivita', irrazionalita', debolezza, frivolezza.
L'uomo e la donna sono lo Yin e lo Yang, sono due opposti in quasi tutto.
Ma se la volonta' della donna e' piegabile in ogni caso, quella dell'uomo deve venire repressa, respinta, resa abietta, retrograda.
Non porrei dunque l'accento sulla questione delle donne afgane, le quali subiranno, purtroppo, atroci torture che non auguro a nessuno.
Piu' che altro, la presa di Kabul rappresentera' per l'ennesima volta che e' la volonta', e quindi il maschile, a prevalere su interessi frivoli e meschini. Direi che l'Afghanistan potrebbe davvero rappresentare una prima, decisiva, crepa del globalismo, il quale gia' barcollava fino alla comparsa del SARS-CoV-2.
--- Termina citazione ---
Per l'appunto. La vittoria dei Talebani in Afghanistan rappresenta la vittoria dell'elemento maschile su quello femminile o femminilizzato. Combattenti sobri, austeri, razionali che non ammazzano alla cazzo, come gli americani, ma colpiscono obiettivi che vale la pena colpire non si possono sconfiggere con i B52, con i droni o con i robot, come Obama voleva anche fare. Questi hanno valori forti, detestabili per l'Occidente, ma motivanti al sacrificio, alla lotta e al combattimento. L'Occidente non ha collanti etici di alcun tipo e quindi non ha tensioni morali che possono spingere a rischiare la vita per qualcosa che valga la pena di difendere. Nessuno qui da noi è disposto anche solo a tagliarsi un dito per difendere i cosiddetti valori occidentali che non esistono. E' un valore passare dalla FIAt alla BMW? Oppure passare dall'avere un appartamento all'avere una villa? Oppure permettere alle donne di fare le battone? Ovviamente chi è deprivato di valori non si batte e non è disposto a battersi sul campo come i soldati occidentali in Afghanista e anche i soldati dell'esercito afgano che come i soldati americani ragionano e si comportano. Il consumismo ha deprivato l'Occidente di ogni tensione morale che spinge a combattere. Tu puoi essere armato quanto vuoi, ma se non sei disposto a morire appunto perchè non hai valori per i quali valga la pena di morire sei destinato a perdere. Questa è la ragione vera e profonda della sconfitta dell'Occidente in Afghanistan. Per quanto tu esalti le donne. Ma non sei e non sarai in grado di difenderle nè quelle afgane, nè quelle tue, appunto perchè il consumismo ti priva della voglia di morire. Fosse anche per difendere le donne, le conquiste delle donne e le libertà delle donne. Come ben si è visto e si vede in Afghanistan.
Vicus:
Apologie dei talebani a parte, quando propongo (tra tanti) di riscoprire valori virili in Italia le reazioni sono viscerali. L'Occidente affonda perché gli UOMINI amano la società femminea dei consumi, attivsti maschili compresi che non cabierebbero uno iota delle "conquiste" delle donne. Allora che ci raccontiamo?
Massimo:
Ci raccontiamo, caro Vicus, che questo è uno dei (tanti) motivi per i quali l'Occidente è destinato ad un rapidissimo tramonto.
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