La Bussola Quotidiana del 20 e del 23 agosto riporta, uno di seguito all’altro, due articoli (entrambi a firma di Andrea Zambrano) rispettivamente intitolati: “Noi, vittime del vaccino: lasciati soli da uno Stato che non vuole curarci” e “Gabriella e le altre: “Per noi dal vaccino solo sofferenza””, nei quali viene denunciato il fatto che: “… Dolori insopportabili a nervi e tendini, nessuna cura né diagnosi, la paura di danni permanenti. È una misteriosa neuropatia conseguente al vaccino Covid che si manifesta sotto forma di un bruciore interno inspiegabile: sono centinaia i casi che non escono allo scoperto per vergogna o paura di essere presi per matti: “Male atroce alle gambe, tamponiamo con cortisone e oppioidi: la nostra vita è sconvolta da questi ‘fuochi’ misteriosi, i medici non sanno come chiamarli né affrontarli, ma siamo già tantissimi e a centinaia mi scrivono. Non sono no-vax, ma dove sono adesso i luminari che in tv dicono che il vaccino è sicuro? Vorrei vederli qui a studiare il mio caso”… C’è Laura, per esempio, che da sei mesi è senza saliva e con la lingua “ustionata”; c’è Gabriella, che due giorni dopo il vaccino Pfizer ha avuto un black out della vista: “Da allora un calvario, valori sballati, sempre stanca e senza forze, col cuore in sofferenza e bruciori inspiegabili”. Sono le storie drammatiche delle vittime da vaccino, che hanno segnalato ad Aifa reazioni avverse, ma non hanno mai ricevuto attenzioni mediche,se non una dose di tranquillanti e il terrore di restare invalide per sempre. Ma ora vincono paura e vergogna ed escono allo scoperto: “Siamo trattate come malati di Serie B, ci siamo vaccinate convintamente, ma per noi i benefici non hanno superato i rischi”.”
Ed è cosa recentissima la dichiarazione del noto psichiatra, il professor Alessandro Meluzzi, che ha svelato esservi “buona parte di quelli che si sono vaccinati, da una certa sfera in avanti, hanno fatto falsi vaccini.”
Da ciò se ne deduce che, la cosiddetta élite, si inietta placebo per lasciare i veri vaccini anticovid al popolo.
È questa un’affermazione – tanto grave quanto ponderata – che Meluzzi esterna con sicurezza, poiché egli poi aggiunge: «Ve lo giuro su mia figlia, che è la persona più cara che ho, insieme a mia moglie!»