Autore Topic: Come uscire dalla povertà (o non finirci)?  (Letto 838 volte)

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Offline Caiovaleriocatullo

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Come uscire dalla povertà (o non finirci)?
« il: Agosto 26, 2021, 15:37:23 pm »
Anche la povertà è un problema maschile, se non altro perché per un uomo trovarsi in una condizione socioeconomica tale da precludergli l'accesso a una vita sentimentale e affettiva decente è molto più facile che per una donna. Ci sono lavoratori poveri e ci sono uomini non poveri che però vivono la vita sociale come se lo fossero. Se non sbaglio l'80% delle persone in condizioni di povertà assoluta in Italia sono maschi.

La strategia che mi ha impedito di finire in povertà e che consiglio è la seguente.*

1 - Fregatene del benessere economico e non pensare al vile denaro. Forse è paradossale, ma più si è preoccupati per la propria situazione economica e più si è stressati; più si è stressati meno si è produttivi, sicuri di sé, fiduciosi nel mondo e negli altri. Più si è insicuri, meno si è propensi al rischio: meno si è propensi al rischio, meno possibilità si hanno di guadagnare cifre interessanti.

2 - Sii te stesso. Fa' quello che ti piace e che ti aspetti per te stesso, indipendentemente dalla tua età e dalla mole di lavoro da svolgere. Molte persone, quando sperimentano il fallimento, si convincono di non poter perseverare con successo. Tuttavia quali altre strade ci sono oltre a quella che tu scegli per te stesso? Ce ne sono infinite, ma è come se non ce ne fosse nessuna, perché tutte si equivalgono e si fa la fine dell'asino di Buridano.

3 - Chiedi aiuto e segui il piacere. Non vergognarti di chiedere aiuto. Tutti ne hanno bisogno. Un imprenditore non farebbe mai grandi cose senza l'aiuto dei suoi dipendenti. Fa' ciò che ti piace con le persone che ti piacciono: è l'unico modo per essere produttivo senza pensare ogni giorno a come farla finita con un flacone di sonniferi.

4 - Non vergognarti della tua ricchezza. Ci sono persone che sono ricche nello spirito. Lo saranno anche nel conto in banca se la smetteranno di sentirsi in colpa per aver intrapreso un percorso più individuale e personale. La ricchezza di ognuno dà ricchezza a tutti gli altri. Se hai dentro nuove forme del potere e della tecnologia devi esprimerle, indipendentemente dal fatto che altri fanno altro, come montare un camion. I tuoi progetti possono migliorare la vita di tutti e la tua ricchezza ti consente di aiutare gli altri.

5 - Non avere fretta: uno scopo realizzato a metà è un fallimento e non porta ad alcun guadagno. Il guadagno facile, l'attaccamento al denaro, è il nemico numero uno della tua riuscita sociale e professionale. Tu devi avere in vista la tua vita e il valore della tua opera, non il guadagno. Il denaro corrisponde al valore che metti in campo: soltanto il tempo e l'impegno pagano.

6 - Non faticare, non superare i tuoi limiti. Se metti al centro la tua vita, la salute diventa la cosa più importante. Bisogna fare il lavoro che ci fa godere e provare piacere e senso di compiutezza, che ci permette di sentirci sempre liberi e pieni di energie. Mai stanchi o affaticati, ma regolari nei cicli sonno-veglia e lavoro-riposo. Questo è lo stato psicofisico che ci consente di ottenere le prestazioni migliori sul lavoro e di sperimentare il successo.

"L'astinenza è molto più facile della moderazione"

S. Agostino


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Offline Vicus

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Re:Come uscire dalla povertà (o non finirci)?
« Risposta #1 il: Agosto 26, 2021, 17:28:28 pm »
Quando devi sopravvivere devi svolgere ogni lavoro possibile. E' l'unico consiglio che ho dovuto mettere in pratica :lol:
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Caiovaleriocatullo

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Re:Come uscire dalla povertà (o non finirci)?
« Risposta #2 il: Agosto 26, 2021, 20:14:20 pm »
Quando devi sopravvivere devi svolgere ogni lavoro possibile. E' l'unico consiglio che ho dovuto mettere in pratica :lol:

Svolgere ogni lavoro possibile mi sembra improbabile: si può svolgere uno, massimo due o tre lavori alla volta, ma si può fare solo quello per cui si è adatti e si è indispensabili. Non ci sono posti di lavoro infiniti e molti individui vengono tagliati fuori per forza dalla limitata scelta di impieghi esistenti. Anche acquisire competenze non garantisce più l'impiego, soprattutto se non si è ventenni. Le persone tagliate fuori dai lavori esistenti devono inventarsene di nuovi e l'unico modo che conosco per farlo è inseguire i propri desideri e gusti a qualunque costo, correndo il rischio di finire in disgrazia (che poi, a meno di una gran botta di fortuna, se non ci si dà da fare si finisce in disgrazia comunque). In fondo non bisogna pensare a sopravvivere, ma a vivere fino all'ultimo: questo aiuta anche a sopravvivere, ma non dev'essere la sopravvivenza lo scopo perché il nostro cervello profondo non pensa alla sopravvivenza, ma insegue l'impulso alla vita; questo impulso ci porta a sopravvivere perché l'ambiente è adatto ad accoglierlo. La nostra Ragione può calcolare a non finire le migliori strategie di sopravvivenza, ma non può metterle in atto se deve scontrarsi con gli impulsi profondi della vita.

Offline Vicus

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Re:Come uscire dalla povertà (o non finirci)?
« Risposta #3 il: Agosto 26, 2021, 22:42:46 pm »
Senza lavoro fisso ci si arrangia con quel che si trova
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.