Ma questa non è solo una società imperfetta, ma (cito il regista T. Malick) "un mondo che si muove verso l'Inferno il più velocemente possibile".
A parte una (relativa) sicurezza materiale la nostra è una delle epoche più decadenti, vuote e anticivili della Storia. Sono un'infinità gli autori, da Lewis a Pasolini e De Seta che lo hanno lucidamente detto.
Non è per caso, senza dubbio, che la vita femminile debba essere dominante e lussureggiante, e gli esseri maschili timidi e miseri. E una grande e sicura stanza dei bambini, vista nel suo lato materiale: l'unica preoccupazione degli uomini sembra essere il godimento e quasi mai la verità, l'arte, la bellezza (a parte quella femminile) la difesa dela propria identità. Perfino la scienza che dovrebbe coltivare il dubbio e la curiosità è ingabbiata in una "ortodossia" ufficiale degna degli ayatollah.
Le università sono un gineceo dove si seleziona accuratamente l'idiozia (lo disse in termini diversi ma non nella sostanza, proprio una donna).
L'arte e l'architettura sembrano avere il solo scopo di forzare lo squallore nei cuori degli uomini:
La letteratura è sparita (qualcuno sa di un poeta decente dopo Montale?) La musica più recente oscilla tra l'autismo di masse suburbane abbrutite e le nenie sciroppose e tutte uguali delle cantanti.
Il cinema, lottizzatissimo e sorvegliato (per scongiurare l'emergere di qualche talento), è passato da Ferreri a Muccino, premiato con l'Oscar per le migliori scenate da cortile (senza dimenticare l'inimitabile Sorrentino):
https://www.questionemaschile.org/forum/index.php/topic,10037.msg115009.html#msg115009Insomma, confort materiale a parte (solo per chi non è disoccupato) che c'è da salvare, la patonza? Neanche quella danno