Off Topic > Identità digitale, vaccini e Great Reset: salute o dittatura?

Buone notizie ogni tanto

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Duca:
Magari fosse sempre così... ti sospendono, fai ricorso e stai a casa pagato.  :lol:

Vicus:
E' almeno un precedente. Poi è chiaro, non sarà questa sentenza a fermare il treno vaccinale in folle corsa, speriamo che questa narrativa si sgonfi in tempo

Vicus:
I messaggi tra Ursula von der Leyen e l’amministratore delegato di Pfizer sono al centro di un’indagine UE
 Maurizio Blondet  19 Settembre 2021
Brevi dal Comunismo dei Miliardari
di Federico Baccini

@federicobaccini

17 Settembre 2021 “La mediatrice europea, Emily O’Reilly, ha aperto un’indagine sul rifiuto dell’esecutivo comunitario di fornire l’accesso pubblico alle informazioni relative all’acquisto di dosi di vaccino COVID-19 discusse dalla presidente della Commissione”

“Il caso, riferito da Politico, è scaturito dopo la pubblicazione di un articolo del New York Times di aprile scorso in cui veniva riferita la notizia di uno scambiato di telefonate e messaggi tra la Von der Leyen e Bourla. Il problema non è sorto tanto per i contatti, ma quando la Commissione ha ricevuto una richiesta di accesso ai messaggi e, stupendo tutti, ha affermato di non averne traccia. Da Palazzo Berlaymont sostengono che gli sms sono generalmente “di breve durata” e in linea di principio esclusi dall’archiviazione. Ma questo rifiuto della Commissione a mostrare i testi dello scambio ha portato a una denuncia al difensore civico che ha aperto un’indagine.

Non è il primo possibile grattacapo di questo genere per la Von der Leyen: nel 2019 fu criticata dopo che emerse che un cellulare, ritenuto prova chiave in uno scandalo di appalti al ministero della Difesa tedesca che lei guidava, era stato ripulito.      (Il Tempo)

Ricordiamo che, in aprile, la Ursula h impegnato la UE a usare solo Pfizer, comprandone 1,8 miliardi di dosi – al prezzo maggiorato di 4 euro a dose. “’Europa avrà 2,4 miliardi di fiale sufficienti per tre anni”, esultavano i media.

 

 il più caro e il più difficile da gestire logisticamente, ma i governi lo considerano il più affidabile….

Allora fu il premier bulgaro Bojko Borisov, inascoltato, a protestare  con Bruxelles perché la casa farmaceutica ha deciso di aumentare il prezzo: da 15,5 a 19,50 euro a dose, e la Ursula ha accettato senza fiatare.   Cosa avrà ricevuto in cambio di un così cattivo affare  Madame Ursula?  (quando le quantità aumentano in questo modo titanico, si spunta uno sconto, non un sovrapprezzo)  Una bottiglia di Eau de Cologne? Sei bottiglie di Veuve Cliquot? O una mazzetta miliardaria su uno dei paradisi fiscali di cui la UE è piena? Sarebbe bello sapere.

Vuol dire che il nuovo contratto costa circa 35 miliardi. Qualcun altro ha protestato senza avere risposta:

“Come ha potuto la Commissione europea accettare di inchinarsi così di fronte alle case farmaceutiche?”. È l’accusa che la deputata del Parlamento europeo, Manon Aubry, ha lanciato durante la seduta plenaria del Parlamento Ue rivolgendosi direttamente alla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen. …  Secondo l’eurodeputata le trattative mancano di trasparenza. E anche nei contratti resi pubblici, mancano le informazioni principali, come “prezzo, programma di consegna”, che “sono nascoste”.

E vogliamo dimenticare che RASSEGNA STAMPA

Il marito di Ursula von der Leyen lavora per un’azienda biotecnologica di terapia genica
Il marito, Heiko von der Leyen, lavora come direttore medico presso Orgenesis, un’azienda di biotecnologie specializzata in terapie geniche.

https://www.maurizioblondet.it/i-messaggi-tra-ursula-von-der-leyen-e-lamministratore-delegato-di-pfizer-sono-al-centro-di-unindagine-ue/

Vicus:
//www.youtube.com/watch?v=TL8dGRbSlKc
“SIAMO ESERCITO”: SUPER GREEN PASS INACCETTABILE
 Maurizio Blondet  19 Settembre 2021
Roma 18.09.2021 SIAMO – ESERCITO – “L’Italia è una Repubblica Democratica fondata sul lavoro”: è il primo articolo della Costituzione sul quale ha giurato il personale dei comparti di difesa e sicurezza, Esercito Italiano compreso. Tuttavia, a seguito della pubblicazione del decreto che estende il Green Pass a tutta la pubblica amministrazione, è proprio il personale militare a porsi dei dubbi sulla coerenza delle misure che entreranno in vigore il 15 ottobre prossimo. Lo stesso personale che già effettua regolarmente richiami vaccinali obbligatori al fine di ottenere l’idoneità al servizio militare e che non ci sta ad essere etichettato come “no-vax”.

Ma nelle pieghe di questo testo si nasconde un obbligo vaccinale di cui il Governo non vuole assumersi la responsabilità: per questo il sindacato è fermamente contrario all’ennesima norma liberticida che impone una ratio inaccettabile. Una ratio tanto inaccettabile quanto aggravata da dichiarazioni esplicite nientemeno che del Ministro della Pubblica Amministrazione che, intervenendo a Linkontro NielsenIQ 2021, ha dichiarato: “Bisogna aumentare agli opportunisti il costo della non vaccinazione. Aumentando il costo si riduce lo zoccolo dei non vaccinati e si riduce la circolazione del virus. Il Green Pass ha l’obiettivo di schiacciare gli opportunisti ai minimi livelli di non influenza sulla velocità di circolazione del virus. Ci stiamo arrivando”

“Non accettiamo in nessun modo l’appellativo di “no-vax” e siamo pronti a querelare chiunque si permetta di fare questa associazione con il personale militare o quello appartenente a questo sindacato”, fa sapere il direttivo nazionale di S.I.A.M.O. Esercito, il Sindacato Militare Autonomo Organizzato Esercito che rappresenta personale in divisa di tutte le caserme d’Italia. “I militari italiani sono gli unici lavoratori che ad oggi possono mostrare un libretto vaccinale sempre aggiornato e che ad ogni scadenza si preoccupa di effettuare i richiami.”

Parole irricevibili, che pongono tutta la responsabilità di una scelta infausta sul lavoratore che sì, può “liberamente scegliere” di non vaccinarsi, ma che in questo caso è costretto a pagare uno scotto altissimo. “La contraddizione sta nel fatto – prosegue il Sindacato – che o ci si vaccina gratuitamente o si priva la propria famiglia di 200 euro al mese per lavoratore (tanto ammonta il costo dei tamponi 3 volte a settimana), arrivando fino a privarsi dello stipendio con la falsa illusione di mantenere il proprio posto di lavoro a fronte di una sospensione senza emolumenti che risulterà inevitabilmente insostenibile da qualunque lavoratore italiano medio”. E allora, se l’obiettivo rimane salvaguardare la salute delle persone lasciando possibilità di scelta, ogni scelta deve essere salvaguardata senza alcuna discriminazione come richiesto dal trattato europeo in merito.

“Diversamente non potremo accettare che il diritto al lavoro sia pregiudicato in questo modo selvaggio e agiremo con ogni forma di protesta, ricorsi inclusi, che la legge ci consentirà. Siamo certi che i colleghi ricorderanno in cabina elettorale il costo che ogni lavoratore dovrà accollare alla propria famiglia per poter lavorare.”

IL DIRETTIVO NAZIONALE
S.I.A.M.O. Esercito

Vicus:

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