Autore Topic: Il Manifesto sgonfia la sortita del Drago  (Letto 494 volte)

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Offline Vicus

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Il Manifesto sgonfia la sortita del Drago
« il: Settembre 04, 2021, 18:04:23 pm »
Obbligo vaccinale improbabile, possibile Green pass rafforzato

Covid-19. La svolta di Draghi non convince tutti: di difficile attuazione e per molti non efficace né giustificata

EDIZIONE DEL
04.09.2021

PUBBLICATO
3.9.2021, 23:59

AGGIORNATO
4.9.2021, 11:37

La perentorietà con cui il premier ha annunciato l’orientamento favorevole all’obbligo vaccinale anti-Covid da parte del governo ha aperto più interrogativi che certezze. Un’imposizione allargata a tutta la popolazione, come quella a cui ha alluso il premier, non ha precedenti ed è difficilmente realizzabile.

LA PRESCRIZIONE di un vaccino all’intera popolazione non può avvenire per decreto. L’articolo 32 della Costituzione stabilisce che «nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario, se non per disposizione di legge». Per l’obbligo, dunque, serve un voto parlamentare e non è affatto scontato che la proposta troverebbe una maggioranza. Su Salvini il governo non può contare. «La Lega era e rimane contro obblighi, multe e discriminazioni – sostengono a via Bellerio – ricordando che in nessun Paese europeo esiste l’obbligo vaccinale per la popolazione». Anche il leader dei M5S Giuseppe Conte è su questa linea: «Ho sempre ritenuto che fosse giusto invocare la libertà e la responsabilità dei cittadini».
Oltre all’incognita parlamentare c’è il nodo delle sanzioni: cosa succede a chi rifiuta il vaccino? Gli unici obbligatori, dal 2017, sono quelli pediatrici. Da allora, i recalcitranti non hanno avuto accesso ai nidi e alle scuole dell’infanzia. Dalla scuola primaria in su, per chi viola l’obbligo è prevista solo una sanzione compresa tra i 100 e i 500 euro. Ma estenderla a tutta la popolazione trasformerebbe l’obbligo in una corvée evitabile solo da chi se lo può permettere.

AL DI LÀ DELLA FATTIBILITÀ tecnica, pochi sono convinti dell’efficacia stessa della misura. «A cosa serve, dal momento che la campagna vaccinale ha raggiunto il 70% dei vaccinabili e, dopo le ferie, sta tornando a marciare?», chiede Roberta Villa, autrice di Vaccini. Mai così temuti mai così attesi (Edizioni Chiarelettere) ed esperta di comunicazione sanitaria. Effettivamente, fino alla fine di luglio le inoculazioni hanno tenuto il ritmo previsto dal generale Figliuolo e il calo è legato verosimilmente alla difficoltà di vaccinarsi a Ferragosto. «Finora la popolazione ha aderito alla campagna vaccinale e trattarla in modo punitivo è controproducente o inutile», spiega Villa. «Se davvero esiste uno zoccolo duro convinto che i vaccini contengano veleni, non sarà l’obbligo a fargli cambiare idea. Queste persone sarebbero disposte a tutto pur di non adeguarsi».

LA SORTITA DI DRAGHI non sembra supportata da evidenze incontrovertibili riguardo all’efficacia dell’obbligo vaccinale. L’orientamento classico della bioetica privilegia la persuasione e l’affidamento alla responsabilità individuale rispetto all’obbligo fissato per legge. Il Comitato Nazionale per la Bioetica, l’organo che consiglia il governo su tali materie, però, nemmeno lo esclude. In un parere del novembre 2020, il Comitato ribadiva «la preferenza per l’adesione spontanea rispetto ad un’imposizione autoritativa», ma soltanto «ove il diffondersi di un senso di responsabilità individuale e le condizioni complessive della diffusione della pandemia lo consentano». Riteneva quindi che l’obbligatorietà non vada esclusa «nell’eventualità che perduri la gravità della situazione sanitaria e l’insostenibilità a lungo termine delle limitazioni alle attività sociali ed economiche».

«Non spetta però alla bioetica giudicare sulla sostenibilità sanitaria né tantomeno quella socio-economica di una pandemia, ma agli epidemiologi e alle istituzioni», spiega Cinzia Caporale, coordinatrice del Centro per l’etica e l’integrità della ricerca al Cnr, docente di Bioetica alla Sapienza di Roma e membro del Comitato Nazionale per la Bioetica e del Comitato Tecnico Scientifico che assiste il governo nell’emergenza Covid. «Ogni emergenza, nel suo contesto, richiede una valutazione specifica». Caporale è una delle autrici del parere del Comitato nazionale per la bioetica ed è entrata nel Cts con l’avvio della campagna vaccinale, quando il governo ha compreso che la gestione di una crisi così complessa non poteva essere affidata solo ai medici. Ad oggi, il Cts non è stato ancora consultato sulla sterzata annunciata da Draghi. «Il Cts ha affrontato spesso la questione in astratto perché ovviamente il tema è di attualità da un certo tempo», racconta Caporale. «Ma finora non è mai arrivata una richiesta di parere nel merito da parte del governo e non esistono pronunce al riguardo».

ANNUNCIANDO UNA SVOLTA così radicale, poco meditata e di difficile attuazione, Draghi sembra aver voluto più che altro tastare il terreno in vista di nuovi provvedimenti, meno roboanti ma più potabili. Piuttosto che un «obbligo vaccinale», potrebbe essere imminente un Green pass “rafforzato” ed esteso a nuove categorie lavorative, sulla scia del personale sanitario e scolastico. A questa ipotesi Salvini difficilmente potrà opporsi. Se l’operazione riuscirà, Draghi avrà messo il leader leghista nell’angolo. Per l’ennesima volta.

https://ilmanifesto.it/obbligo-vaccinale-improbabile-possibile-green-pass-rafforzato/?registrazione=ok
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.