Intervista a Roberto Giacomelli, autore di Oltre il Maschio Debole:
Isolato, colpevolizzato, depresso e de-virilizzato:
il maschio debole – prodotto della società nutritiva, liquida e digitale – è l’eterno poppante che affolla le metropoli occidentali.
Privo di riferimenti forti, è cresciuto tra reality show e cibo spazzatura, inseguendo le chimere del consumo, della carriera e dell’
edonismo:
un individuo femmineo, sradicato ed omologato, che non ha consapevolezza maschile e non esige nulla da sé.
Questo saggio – agile come un pamphlet – è l’impietoso ritratto del nostro tempo: dallo studio dei comportamenti delle masse alla natura dei processi globali; dal dominio della tecnica allo
smarrimento dell’Eros; dal
materialismo dilagante all’affossamento delle identità, passando per la sovversione dell’ordine naturale, delle sacralità radicate e dei valori perenni.
La complementare polarità del maschio e della femmina – alla base del cosmos organico degli antichi – ha subìto un
penoso ribaltamento dei ruoli che ha stravolto gli equilibri sociali, psicologici e familiari dei nostri popoli. L’alternativa all’eclissi del maschio – suggerita dall’autore con un messaggio potente – è la Via del Guerriero, intesa quale strada per la Formazione di un “uomo nuovo”: vero, comunitario e selvaggio, in ordine con una
rinascita spirituale, tradizionale e virile che possa restituire un destino alla civiltà europea.
Un libro controcorrente, recensito dai maggiori quotidiani ma non a caso passato del tutto inosservato dai siti maschili, in cui nonostante le molte ottime opere uscite in Italia, campeggiano pochissimi autori in un monopolio di fatto.
Un libro che come pochi porta a chiederci:
dove vogliamo andare come movimento maschile? Vogliamo scimmiottare il femminismo, con la sua retorica vittimista, o dare un'impronta autenticamente maschile alle nostre battaglie?
Pochi forse ricordano che storicamente, l'attivismo maschile è nato in ambito anglosassone, possiamo dire da una costola del femminismo se consideriamo che uno dei suoi fondatori, Warren Farrell, per molti anni ha militato nella National Organization of Women.
È una subordinazione ideologica che dura tuttora: per molti, il femminismo avrebbe grandi meriti nell'aver "liberato" le donne (necessariamente da una qualche oppressione maschile) e
gli uomini dovrebbero sostenerle nelle loro continue rivendicazioni appoggiando un femminismo presunto moderato.
Secondo questa ideologia femminista in salsa maschile, le assurde pretese del femminismo non vanno messe in discussione nella sostanza, ma devono essere affiancate da corrispondenti concessioni: per esempio, all'odioso ampliamento del concetto di molestia sessuale, che ormai consiste nel ripensamento della donna a rapporto concluso, deve corrispondere un equivalente diritto maschile a essere risarciti per la frustrazione sessuale a seguito di un consenso successivamente negato.
E' un atteggiamento che rivela quanto molti uomini abbiano smarrito se stessi, al punto da accodarsi alle femministe nella filosofia del piagnisteo: come poppanti che non hanno nulla da dire al mondo e non esigono nulla da sé, mettono al centro l'appagamento delle pulsioni (il fantomatico "diritto al sesso"); appoggiano la sovversione dell'ordine naturale rappresentata dalle rivendicazioni degli LGBT che considerano loro alleati; difendono la femminea società dei consumi che li schiaccia, perseguendo il piacere immediato e fine a se stesso del materialismo più orizzontale; la civiltà costruita dagli uomini è per loro una "moralizzazione" di stampo matriarcale per sfruttare il maschio nei secoli; attaccano il sacro e i valori perenni che hanno fatto grandi gli uomini, considerandoli responsabili, come le femministe più estremiste, della repressione delle loro fantasie pornografiche.
Se continueremo di questo passo, avremo delle Femen uomini che manifesteranno nudi gridando slogan osceni.
Questo libro si propone di porre fine a questo penoso ribaltamento dei ruoli, in nome di una rinascita culturale e spirituale che passi dalla riscoperta delle nostre radici e della civiltà tramandataci dai nostri padri.
Gli uomini avranno nuovamente un posto nella società quando saranno capaci di procurarselo, giocando secondo regole maschili. Buona visione.
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