Autore Topic: La coraggiosa opera controcorrente di Claudio Risé  (Letto 585 volte)

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Offline Vicus

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La coraggiosa opera controcorrente di Claudio Risé
« il: Ottobre 07, 2021, 20:19:21 pm »
Questo magnifico libro è anche una brillante risposta agli adoratori della società moderna, quelli dell'"indietro non si può tornare" (chi dice che si vada indietro?) e alle consuete, trite accuse di integralismo, amish e compagnia cantando.

Mi trovo in pefetta sintonia con questo testo, Vita Selvatica ed. Lindau, disponibile anche in formato elettronico. Il catalogo Lindau è tutto di eccellente livello.
Risé cita persino i miei autori preferiti tra cui T. S. Eliot e Ezra Pound e non a caso, perché ci forniscono indicazioni sicure (sempre con un secolo di anticipo) sulla condizione dell'uomo "moderno" e ipertecnologico e su come evitare la catastrofe:

Città irreale,
Sotto la nebbia bruna di un’alba invernale,
Una folla fluiva sul London Bridge, tanti,
Ch’io non avrei creduto che morte tanti n’avesse disfatti.
Sospiri, brevi e radi, venivano esalati,
E ognuno fissava gli occhi davanti ai suoi piedi [oggi tra gli occhi e i piedi c'è il cellulare :))].

[L'uomo di oggi in due versi:]
Figura senza forma, ombra senza colore,
Forza paralizzata, gesto senza moto
;

E qui Risé da il meglio, andrebbe scritto nella homepage di ogni sito maschile:

[La società moderna è] l'artificio che il capitalismo impone ai nostri corpi per compensare i danni che esso stesso produce

Eccole, in un guscio di noce,le magnifiche sorti e progressive: "Ci avviamo verso l’era del post-umano, verso la fine delle divisioni fra uomini e macchine. Nel frattempo, è l’uomo a essere ridotto a macchina: costretto a lavorare e a vivere a ritmi sempre più massacranti, controllato e misurato da telecamere, sistemi di sorveglianza e persino dai social network"

Assieme alla nostra umanità, stiamo perdendo ciò che ci caratterizza e ci rende speciali: la nostra cultura, il nostro spirito, il contatto con la natura. Viviamo secondo quello che Eliot ha definito il principio del profitto e della perdita, governati dalle sole logiche dell’economia.

Secondo Risé "viviamo una vita completamente scollegata da qualunque fonte di energia profonda".
"Le grandi culture tradizionali sono insieme fortemente spirituali e concrete, di una materialità pervasa di spirito".

"Si tratta, appunto, come dice Escudero, di togliere lo sviluppo tecnologico dalla sua posizione dominante nella società occidentale, che tende a negare l’essere natura dell’uomo."

Che piaccia o no, non esito a dire che
QUESTA E' VERA QUESTIONE MASCHILE
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.