Nella situazione drammatica che stiamo vivendo, sottoposti a ricatto da parte di un governo che incita alla responsabilità ma si rifiuta di assumersi la responsabilità di obbligare la gente a “vaccinarsi”, e la spinge – come fanno i furfanti e i malfattori – in quella direzione
minacciando di negare lavoro e sussistenza; con i
giornali e i grandi difensori delle libertà improvvisamente arruolati nelle squadracce di greenpassisti vaccinasti, e sempre più simili all’inetta signora di cui parla Catullo nel Carme XCVII; in un momento in cui
medici e magistrati testimoniano della decomposizione personale e collettiva delle rispettive categorie; bene,
sentire parole come quelle pronunciate da Giorgio Agamben al Senato fanno piacere, aiutano a capire che la follia non è da questa parte della linea, e che stiamo vivendo prove generali di una ditttatura sempre più pervasiva e oppressiva. E vediamo partiti in cui avevamo riposta qualche tenue speranza balbettare, o dimostrare la propria
inconsistenza culturale e politica. Buon ascolto,
sudditi della Nuova URSS: