Autore Topic: DDL Zan ritorna. Mazzata per l'identità maschile nel silenzio dei siti MRA  (Letto 650 volte)

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

Offline Vicus

  • Moderatore Globale
  • Pietra miliare della QM
  • ******
  • Post: 21255
  • Sesso: Maschio
Ennesima mazzata per l'identità maschile nel silenzio assoluto di tutti i "blasonati" siti per i diritti degli uomini che anzi vi sono favorevoli, con l'assurdo pretesto che i 20+ generi spodestano il monopolio del vittimismo femminile, tanto il loro irriflessivo pubblico si beve qualsiasi cosa. Da oggi il gender è realtà anche per legge, gli LGBT che vengono sistematicamente qui a "convincerci" possono stappare lo champagne e togliere sperabilmente il disturbo:

Nuovo comunicato di Pro Vita e Famiglia:

«Da oggi associazioni pro vita e pro famiglia come la nostra avranno sulla loro testa la scure della censura e del bavaglio sui temi quali il gender, l’ideologia Lgbt e l’identità di genere. La discriminazione voluta dal Ddl Zan alla fine è diventata realtà, semplicemente sotto falso nome». E’ il commento di Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia, sul voto di fiducia che il governo ha posto – e ottenuto con 190 voti favorevoli e 34 contrari – sul DL Infrastrutture, che vieta “qualsiasi forma di pubblicità il cui contenuto” sia discriminatorio con riferimento anche all’identità di genere.

«La dittatura gender non è entrata con il cavallo di Troia del ddl Zan e ora surrettiziamente  il Governo Draghi l’ha inserita ugualmente nel Dl Infrastrutture con un emendamento liberticida,  a causa del quale non sarà più possibile fare affissioni o camion vela contro il gender, l’utero in affitto e le adozioni per coppie omosessuali. In più, come se non bastasse – aggiunge Jacopo Coghe, vicepresidente della Onlus – è stata legittimata la fluidità di genere, come al solito sotto le mentite spoglie delle discriminazioni».

«Abbiamo già sperimentato in passato – conclude la nota di Pro Vita & Famiglia – censure sui nostri manifesti, quando alcuni Comuni hanno bloccato o stracciato le nostre affissioni per norme simili. Non ci siamo arresi allora e non ci arrenderemo ora. Faremo sempre sentire la nostra voce perché la libertà di espressione è sacra ed è sancita dalla Costituzione che, proprio oggi – 4 novembre – è stata ignorata e violata da governo e Senato».

(https://www.provitaefamiglia.it/blog/identita-di-genere-pvf-governo-draghi-mettendo-la-fiducia-ha-approvato-un-ddl-zan-mascherato-da-oggi-avremo-il-bavaglio-per-le-nostre-opinioni)
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.