Quoto al 100% quanto avete detto. Questo argomento e' cruciale, perche' poi le tragedie si svolgono in tribunale.
Colpodi Stato ? Si, e' c'e' gia' stato. Ricordate il referendum sulla responsabilita' civile del magistrato ?
lettera morta.
E gli scioperi proclamati dai magistrati ? NOn hanno vergogna ? Quando fa l.oro comodo, si definiscono un potere ( in realta' sono un ordine professionale, in quanto NON eletti dal popolo). ma un potere non fa sciopero. Neanche i militari, che NON sono un potere , fanno sciopero.
E allora, che storia e', che a ogni MINIMO sentore di riforma, i giudici entrano a gamba tesa ?
La Cassazione legifera apertamente, inventando norme che non ci sono.
Il genitore prevalente mi pare che non fosse previsto. Eppure e' saltato fuori
http://www.ilcorriere.itIl dibattito | Rapporti fra i sessi e nuovi codici
Le donne e la linea dura «La sensibilità è cambiata (e gli uomini lo sanno)»
Galizia Danovi: la «buona fede» non può più esistere
MILANO — Se c’è una novità, nella vicenda dell’assessore milanese accusato di molestie sessuali, è questa: la reazione. Non quella delle donne che lo accusano (non si sa che cosa abbiano detto o fatto mentre le presunte molestie venivano messe in pratica, e già qualcuno, nei commenti alla vicenda, si è preso la briga di rinfacciarglielo. «Un bel bicchiere di vino lanciato in faccia, uno schiaffone sul muso, un pestone sul piede», come ha scritto Maria Giovanna Maglie su Libero: possibile che non avessero a portata di mano un tacco 16 «da tirargli in mezzo agli occhi?»). La novità sta nella reazione delle istituzioni: il sindaco di Milano Letizia Moratti ha preteso e ottenuto che l’assessore si sospendesse dall’incarico. Giusto? Esagerato? «È la prima volta che vedo una reazione del genere: veloce, forte», dice Anna Galizia Danovi, avvocato matrimonialista ed esperta di diritto familiare. Per la studiosa è il segno di una nuova cultura: «La sensibilità verso la dignità della persona sta diventando sempre più radicata e riconosciuta. È la prova che, per il sentire comune, le molestie sono un problema che esige maggiore attenzione. E finalmente la ottiene».
Sono cambiate le regole nei rapporti fra i sessi, sono cambiate le leggi— con la Cassazione che spesso ha fatto da apripista nel riportare la dignità della persona al centro degli interessi collettivi —, sono cambiati i codici con cui i due generi si confrontano e si scontrano, soprattutto in materia di sessualità. Ora, l’energica risposta del sindaco starebbe a dimostrare che è cambiata anche la strategia: tolleranza (sociale) zero. Una scelta condivisa? Lo scandalo milanese non starebbe piuttosto a dimostrare l’incapacità, o quantomeno la difficoltà, degli uomini ad adottare comportamenti in linea con le nuove sensibilità femminili? «Una volta era molestia solo il gesto che ledeva lo spazio corporeo, ora c’è uno spazio psicologico altrettanto fragile e sensibile che va rispettato—si spinge a dire Silvia Vegetti Finzi —. Gli uomini lo sanno: non tutti, ma nella grande maggioranza sono uomini diversi, che hanno saputo prendere atto dei cambiamenti e hanno saputo accettare le nuova figura femminile che vive accanto a loro. Difendere la dignità è una tutela per tutti, che dà valore anche l’appartenere al sesso maschile: non facciamone una questione di donne o la “trovata” di un sindaco donna». Fraintendimenti? Si può «molestare in buona fede» perché non ci si è capiti? «Quando si occupano cariche pubbliche e si tradisce l’etica, non si può parlare mai di buona fede — risponde secca Danovi —. Piuttosto: manca l’educazione su che cos’è un rapporto di lavoro ed è completamente assente una lettura dell’interlocutore ».
La questione è intricata. E a complicarla c’è quella che Nadia Fusini chiamò La «fratellanza inquieta», facendone il titolo di un suo fortunato libro del 1995: «Maschi e femmine, come non è mai avvenuto prima, crescono insieme negli stessi banchi, nelle stesse piscine — spiega Vegetti Finzi —; poi dal cameratismo si passa a costruire nuove relazioni, in cui le donne non sono più disposte ad accettare come inesorabile lo scherno maschile, la mancanza di rispetto. Una “fratellanza” ancora in gran parte da costruire. Ma nessun inciampo può giustificare il ritorno al passato». «Gli uomini talvolta si lamentano di sentirsi a disagio con le donne — riflette Chiara Simonelli, psicologa e sessuologa alla Sapienza di Roma —. Dicono che le donne sono più aggressive, ma è davvero così? Di fronte alle molestie, moltissime donne, al contrario, si pietrificano, rimangono così spiazzate da non reagire. Tentano di sottrarsi, come quelle che cambiano posto sull’autobus».
Donne «pietrificate» e donne a caccia, non più di un «buon partito», ma di una molestia da rigirare a proprio favore, magari per costruirci sopra una carriera. «Attenti alle nuove mantidi che usano il sesso come arma», titolava ieri Il Giornale un pezzo in cui Annamaria Bernardini de Pace metteva in guardia da una «nuova categoria di carnefici, donne che seducono per ricatto, vendetta, interesse ». «Teoricamente può essere vero — continua la Simonelli — ma è lo zero virgola qualcosa». E Silvia Vegetti Finzi: «Non scherziamo: la maggioranza non si muove così».
L’avvocato Galizia Danovi si spinge ancora più avanti, nella lettura dello scandalo milanese: le accusatrici non hanno presentato denuncia (dettaglio non di poco conto)? «Potrebbe voler dire che il mondo femminile è più avanzato di quanto crediamo: “Ti ho allontanato da me, e generosamente non chiedo altro” (però, in fondo, sono convinta che la denuncia arriverà) ».
Daniela Monti
08 giugno 2010
A lla riga 9 del testo su riportato, si dice chiaramente che LA CASSAZIONE HA FATTO DA APRIPISTA.
Ci rendiamo conto ?
la cassazione, invece di valutare la correttezza formale dei processi, CREA NUOVE NORME. Interviene sulla sostanza delle leggi.
Piu' chiaro, e grave di cosi', non si puo'