Su tutti i giornali del mainstream viene riportata, con il dovuto risalto che si dedica normalmente agli "scandali", la notizia che i talebani ora al potere, coerentemente con la loro ideologia (deprecabile finchè si vuole, ma per la quale sono stati disposti a combattere e morire per ben vent'anni), hanno imposto a scuole e all'Università di Kabul di tenere classi separate di maschi e femmine e, qualora le stanze non siano sufficienti a garantire ciò, separare da una spessa tenda gli studenti dalle studentesse. "Naturalmente" tutti i commentatori hanno elevato alti lai sulla misura "barbara" e tipica di una cultura "arretrata" e "primitiva" come quella che i talebani hanno ripristinato grazie al ritiro americano che ha consentito la loro vittoria. E' sfuggito però alla loro debole attenzione la circostanza che da anni nelle università americane e in quelle europee le femministe chiedono la stessa cosa. Il motivo (dichiarato) è quello di tenere al riparo le studentesse dai pericoli delle molestie maschili (guarda caso, la preoccupazione dichiarata dei Talebani è la medesima). L'altro, occultato ma neanche tanto, è quello di rafforzare l'identità di genere femminile e rimarcare la diversità e la superiorità delle studentesse rispetto ai maschi. L' ho fatto notare alla figlia di un mio amico, femminista dichiarata e sentite un pò cosa mi ha risposto: "Un conto è IMPORRE la separazione da parte degli uomini perchè si considera le donne inferiori, un conto è CHIEDERE la separazione da parte delle donne perchè si considera i maschi intellettualmente inferiori, quali effettivamente sono". Tale è la loro coerenza. Al che, le ho risposto: "Per il momento a realizzare i loro deliri sono i Talebani; voi femministe tali deliri li potrete realizzare solo nella vostra scarsa immaginazione".